Sito Ufficiale del Nursind - Via Mondovi 27 - 12040 Morozzo (Cn) - Tel. 329.4058815 - Pec : cuneo@pec.nursind.it

CAF


Convenzione Caf amnil 2023


Clicca per ingrandire 27/01/2023
Buongiorno,
Da quest'anno per la compilazione della dichiarazione dei redditi Nursind si avvalera' della collaborazione del CAF ANMIL, con sede Via Lina Borgo, 10, 14100 Asti AT.
La documentazione potrà essere inviata in 2 modi:
- via mail
- di persona previo appuntamento (organizzeremo una o due giornate al mese su Alba in presenza )

CAF


Convenzione Caf amnil 2023


27/01/2023
Buongiorno,
Da quest'anno per la compilazione della dichiarazione dei redditi Nursind si avvalera' della collaborazione del CAF ANMIL, con sede Via Lina Borgo, 10, 14100 Asti AT.
La documentazione potrà essere inviata in 2 modi:
- via mail
- di persona previo appuntamento (organizzeremo una o due giornate al mese su Alba in presenza )

Eventi


Giornata Formativa sul CNNL NAZIONALE


Clicca per ingrandire 15/01/2023
Sei interessato ma non sei iscritto contattaci

CAF


Pensioni 2023, proroga opzione donna: 58/59 +35 anni ma per 6 mesi? Inaccettabile


Clicca per ingrandire 14/01/2023
In questi giorni vi é grande fermento relativamente alla questione previdenziale in vista dell′ incontro tra Governo e sindacati che si terrà il prossimo 19 gennaio. L′onorevole Durigon intervistato da Repubblica ha fatto presente che allo studio, visto il disagio che la nuova opzione donna ha suscitato tra le donne, vi sarebbe anche il ripristino di opzione donna con i vecchi requisiti per 6 mesi.

Se da un lato le lavoratrici hanno apprezzato si sia tornato a valutare la misura originaria, ormai cancellata con l′ultima legge di bilancio, dall′altro invece ritengono inaccettabile la proroga di soli 6 mesi. Una ‘toppa′, dicono, che creerebbe nuovamente disuguaglianze, i vecchi requisiti, chiedono a gran voce, devono essere prorogati, come promesso anche in campagna elettorale, almeno per 1 anno. Alcuni dei commenti rilasciati e le prime dichiarazioni ‘a caldo′ dell′amministratrice del CODS, Orietta Armiliato, sulla proroga di 6 mesi ipotizzata da Durigon.

CAF


Tutti in pensione a 64 anni e 1200 euro di assegno minimo: la novità in Europa


Clicca per ingrandire 14/01/2023
Una riforma delle pensioni per far uscire dal lavoro a 64 anni entro il 2030 e concedere un assegno minimo da 1200 euro al mese: è il provvedimento annunciato in Francia dalla presidente Borne.
rancia, dove la prima ministra Elisabeth Borne ha annunciato la riforma, scatenando le polemiche. A Parigi e dintorni, infatti, si va in pensione a 62 anni e quindi la nuova legge innalzerà l′età minima per smettere di lavorare.

La riforma è stata fortemente voluta dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron per risparmiare soldi pubblici e, a sua detta, rendere più efficiente il sistema pensionistico d′Oltralpe. L′innalzamento dell′età pensionabile, comunque, sarà progressivo e le nuove regole entreranno in vigore effettivamente nel 2030. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà.


Eventi


ISCRIZIONE 2023


Clicca per ingrandire 02/01/2023
Solo 11 euro al mese per info cuneo@nursind.it
Cell.3294058815

Eventi


ISCRIZIONE 2023


Clicca per ingrandire 02/01/2023
Solo 11 euro al mese per info cuneo@nursind.it
Cell.3294058815

CAF


Patronato Epaca 2020-2025


Clicca per ingrandire 27/02/2023
L′Ente di patrocinato e assistenza EPA- CA, istituito dalla Coldiretti nel 1954, è fortemente impegnato nell′assistenza sociale, sanitaria, previdenziale e cura i rapporti di tutti i cittadini con gli Istituti previdenziali, assistenziali, assicurativi.
E′ un ente di Patronato, cioè un Istitu- to ispirato alla solidarietà, al servizio del cittadino senza finalità di lucro. Emana- zione della Coldiretti attua un′azione a difesa dei diritti che coinvolgono tutti i cittadini, ed è quindi estesa ad ogni realtà del paese.
Come Ente privato con finalità pubbli- che, si pone tra cittadino ed Istituzioni (Stato, Regione, Comune, ASL ecc.) a tutela del singolo nel settore della pre- videnza della sanità, dell′assistenza: tra il cittadino che deve ricevere una giusta riposta ai bisogni sociali e le indi- spensabili operazioni burocratiche per le istruttorie amministrative, la compe- tenza dell′ EPACA è orientata al ricono- scimento del giusto diritto: dall′aspetto immediato dell′aiuto nella compilazio- ne di una pratica al contenzioso ammi- nistrativo fino all′azione legale in difesa del cittadino.

In foto i servizi del patronato
  

Eventi


VIII Congresso Nazionale Nursind


Clicca per ingrandire 11/12/2022
Uno sguardo al futuro: mondo del lavoro e sviluppo professionale - la professione infermieristica e i giovani

Seconda giornata dell' VIII Congresso Nazionale Nursind
#congressonazionalenursind #nursind #ilsindacatodegliinfermieri #roma2022
     

Eventi


NURSIND 24 ANNI FA E 24 ANNI DOPO


Clicca per ingrandire 01/12/2022
24 anni fa si apriva una porta che 24 anni dopo ha condotto la comunità che si riconosce nel sindacato delle professioni infermieristiche NurSind dopo un lungo, epico, lacerante e travagliato e pur entusiasmante percorso, alla maggiore rappresentatività e alla agognata sottoscrizione del CCNL Comparto Sanità.

Era il 1998 e il 12 maggio di quell′anno i sindacati Sanip, Sios, Ius, Coina, Aspi, Nursing Up sottoscrivevano in Roma Policlinico Gemelli l′atto costitutivo dell′associazione sindacale NurSind (che nel settembre dello stesso anno eleggeva la sua Iº direzione nazionale ed approvava lo Statuto) e che nelle intenzioni avrebbe dovuto portare in una unica sigla tutte le esperienze in quel momento in essere.

La vita politica di un sindacato è caratterizzata da tante fasi e non tutto è andato come impostato, ma è il risultato che conta e la sottoscrizione della firma sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Comparto Sanità dice che oggi hanno avuto ragione chi è stato al timone della fase IIº esattamente come hanno avuto ragione coloro che vi avevano creduto prima, nella fase Iº, quando molti storcevano il naso e nemmeno erano della partita, comunque arrivando dopo potendo optare per una proposta di rappresentanza che nella libertà, nelle aperture, nell′autonomia, nell′identità, nella modernità e nella lungimiranza della carta statutaria aveva una delle sue forze propulsive.

L′altra era costituita da chi ha fatto muovere la macchina partendo da zero e senza punti di riferimento, con importanti e folli motivazioni pur tra una serie sterminata di difficoltà tecniche e politiche esterne ed interne come era fisiologico che fosse.

Ma oggi 2 Novembre 2022 per una comunità sindacale infermieristica è giornata storica e occorre complimentarsi con il segretario nazionale del NurSind Andrea Bottega che questo risultato lo ha raggiunto.

Eventi



Clicca per ingrandire 25/11/2022
🎓 𝐍𝐮𝐫𝐒𝐢𝐧𝐝 🎓 𝐍𝐮𝐫𝐒𝐢𝐧𝐝 - 𝐌𝐚𝐬𝐭𝐞𝐫 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 🎓2023

- 𝐌𝐚𝐬𝐭𝐞𝐫 𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢 🎓
Nursind ha stipulato una convenzione, con Universitá Telematica Pegaso - Università Mercatorum, che consente a tutti gli iscritti di usufruire della scontistica per i seguenti corsi:

✅ Tecnico della sicurezza sul lavoro
✅ Area Critica
✅ Ecografia
✅ Management per le funzioni di coordinatore
✅ Legale e Forense
✅ Risk Management
✅ Infermiere di Famiglia
✅ Lauree Triennali
✅ Lauree Magistrali
... 𝒆 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂‼️

👉Per maggiori informazioni visita il nostro sito (link in bio 👆), alla sezione CONVENZIONI!

𝐏𝐄𝐑 𝐌𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎𝐑𝐈 𝐈𝐍𝐅𝐎
Contatta NurSind Cuneo al
☎️ 329.4058815
🌐 www.nursindcuneo.com

#NurSind #Convenzioni #Pesago #Mercatorum #Università #Infermieri#cuneo
     

Eventi


Giornata internazionale contro la violenza delle donne


Clicca per ingrandire 25/11/2022

Eventi


Giornata internazionale contro la violenza delle donne


Clicca per ingrandire 25/11/2022

Eventi


Raccolta fondi Pediatria di Mondovì


Clicca per ingrandire 08/11/2022
Ciao a tutti, anche quest'anno grazie agli amici harley val tanaro e foam faremo la raccolta fondi e giochi per la pediatria di Mondovì.
Il ritrovo sarà il 4 dicembre in piazza a Carrù, sotto il gonfiabile dell'Harley Davidson per le foto con i bambini e i Babbo Natale.
Alle 12 partiremo per raggiungere la pediatria.
Se volete partecipare siete i benvenuti!

Eventi


NurSind firma contratto. Bottega: ‘ La nostra battaglia continua”


Clicca per ingrandire 02/11/2022
A 24 anni dalla nascita di NurSind, firmiamo il nostro primo contatto nazionale di comparto. Non sarà il contratto che risolve la questione infermieristica ma è quello che ci dà più di altri grazie all′indennità di specificità guadagnata con le nostre lotte. Ora che abbiamo la penna dobbiamo iniziare a scrivere il nostro futuro negli accordi aziendali e storia non finisce qui”, lo afferma Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind, a ridosso della firma definitiva al contratto collettivo nazionale comparto sanità 2019-2021.

Oggi, 2 novembre, riunitesi presso l′ARAN, le rappresentanze sindacali hanno posto la firma definitiva al CCNL, dopo un percorso lungo, travagliato e sofferto, durato più di un anno.

Commenta Bottega: “Quello di oggi rappresenta un passaggio storico importante. Siamo però soltanto all′inizio di un cammino tutto da costruire per una piena valorizzazione degli infermieri. È stato gettato un seme, ma bisognerà aspettare il raccolto. È un bene infatti che siano stati rivisti, ad esempio, l′ordinamento professionale e il sistema degli incarichi, oltre all′istituzione dell′area dell′elevata qualificazione. Ma perché si apra nei fatti un concreto percorso di carriera professionale per la categoria occorrono risorse che noi ci aspettiamo vengano stanziate nel prossimo Ccnl 2022-2024”.
“Abbiamo condotto una lunga battaglia sull′indennità di specificità – continua – e finalmente nell′accordo è stato rivisto tutto il sistema indennitario anche sul fronte del disagio in alcune situazioni lavorative come nei Pronto soccorso. Tuttavia, guardando alle risorse, il fatto che proprio l′indennità di specificità – parliamo di 870 euro lordi l′anno – rappresenti la metà degli incrementi del rinnovo significa che non c′è stata per il resto quella valorizzazione che il sindacato e i professionisti si aspettavano”.
Altro tasto dolente riguarda infine la firma stessa del Ccnl “che arriva a contratto scaduto da circa un anno. E, quindi, gli aumenti ottenuti sono lontanissimi dal compensare un′inflazione che viaggia intorno al 10%. Senza contare il gap persistente rispetto agli stipendi europei. Ragion per cui – conclude Bottega – il nostro impegno andrà avanti: continueremo a lavorare per rendere gli infermieri sempre più protagonisti del sistema sanitario nazionale di cui, già nei fatti e per ammissione di tutti, sono un asse portante”.

Eventi


Caos nei pronto soccorsi


29/10/2022
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid08FqoCAtGUtR9Wfmd2pzoF7azmyKJ26gRq6nQ5hAxqS4h5PVcmBfbqPyQkWKa3gdQl&id=1599874650

Eventi


Manifestazione a Roma


Clicca per ingrandire 29/10/2022
Piazza del Popolo
                       

Eventi


Coordinamento Regionale Piemonte


Clicca per ingrandire 20/10/2022
Coordinamento regionale NurSind Piemonte.
Grazie a tutte le segreterie territoriali per la partecipazione e il lavoro che portiamo avanti.

Eventi


Coordinamento Regionale Piemonte


Clicca per ingrandire 20/10/2022
#nursind #regionepiemonte
Coordinamento regionale NurSind Piemonte.
Grazie a tutte le segreterie territoriali per la partecipazione e il lavoro che portiamo avanti.

Eventi


LA RICHIESTA DEL NURSIND FINISCE in Consiglio Regionale


Clicca per ingrandire 04/10/2022
LA RICHIESTA DEL NURSIND FINISCE IN CONSIGLIO REGIONALE
La richiesta del nursind di avere un resoconto dettagliato da parte delle asl relativamente alle risorse stanziate dal Governo per le assunzioni di personale infermieristico, anche a seguito del nostro esposto alla procura regionale della corte dei conti, finisce in consiglio regionale in una richiesta di informativa urgente da parte della consigliera regionale Sarah Disabato

Video

Eventi


La denuncia del Nursind Piemonte


Clicca per ingrandire 01/10/2022
Dopo 3 mesi dalla prima richiesta alle Aziende sanitarie regionali , ad oggi, non è stato ancora possibile sapere come siano stati spesi i soldi previsti dal D.L. 34 convertito in legge 77/2020, che prevedeva per il Piemonte: 25.131.702,57 euro per il 2020; 25.131.702,57 euro per il 2021 atti a potenziare l′assistenza domiciliare; 24.498.199,64 euro per il 2020 e 35.350.937,44 euro per il 2021 per assunzione di infermieri di famiglia e/o di comunità. Cifre ripartite dalla Regione Piemonte, con DGR n. 37-2474 del 4 dicembre 2020 alle stesse Asl per un totale di circa 50 milioni di euro per il 2020 e circa 60 milioni di euro per 2021”.

Lo ha dichiarato Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind, aggiungendo che: “Il 26 giugno abbiamo chiesto alle Aziende sanitarie regionali un resoconto dettagliato di come queste risorse fossero state spese. La stragrande maggioranza delle aziende, inspiegabilmente non ha ancora risposto. Solo alcune di loro, dopo l′ennesimo sollecito. si sono limitate a fornire una risposta insoddisfacente, affermando che tali fondi sono stati ricevuti e spesi secondo le indicazioni contenute in alcune note regionali, prescindendo dalla linea di finanziamento nazionale e per tutte le attività assistenziali legati all′emergenza covid, senza indicarci quali”.

“Abbiamo preso atto delle note regionali pervenute solo nel 2022 e della Deliberazione della Giunta Regionale del 29 luglio 2022, n. 8-5443 che diversamente da quanto indicato dai precedenti provvedimenti di giunta regionale che assegnavano i fondi, disponeva a rendere disponibili le risorse Covid non utilizzate nel 2020 e 2021 delle singole linee di finanziamento, solo dopo aver garantito le attività previste dai decreti legge nazionali”, ha spiegato.

“Dal provvedimento, si deduce che tali fondi non sono stati spesi per le assunzioni previste a tempo indeterminato extra tetti di spesa per le finalità che la legge stabiliva e non sappiamo inoltre per quali altre spese siano stati resi disponibili. Che non si possa sapere come un servizio pubblico abbia speso milioni di euro destinati a dare risposte fondamentali alle criticità evidenziate dall′emergenza è cosa folle”.

“Non ci pare infatti ci siano state assunzioni atte a potenziare l′assistenza domiciliare ne tanto meno l′assunzione dei 750 infermieri di comunità, Fondi che stimiamo avrebbero permesso di assumere al di fuori dei tetti di spesa assegnati, circa 1500 infermieri a tempo indeterminato sul territorio. Sono molte le domande alle quali non abbiamo avuto ancora risposta. Perché queste importanti risorse non sono stati spese per la linea di finanziamento indicata da una legge nazionale? Come sono stati spesi? Inoltre, da una parte alcune aziende rispondono di averli spesi, dall′altra, le indicazioni regionali di renderli disponibili arrivano solo nel 2022”.

“A questo proposito, facciamo altresì presente che la Dgr n. 81 5534 del 03.08.2022 assegnava una parte di questi finanziamenti come trattamento accessorio del personale dipendente delle AASSRR. per l′anno 2021, Fondi che invece erano previsti arrivassero dall′art. 11 del D.L. 35/2019 convertito nella legge n.60 del 26.06.2019 (decreto Calabria) del quale ancora non si vede ancora l′ombra. La Regione Lombardia ad esempio, a differenza del Piemonte, ha investito sugli infermieri di famiglia autorizzando le 1.600 assunzioni previste extra tetti di spesa dal dl 34/2020, assegnando le necessarie risorse e autorizzando alle assunzioni. In Lombardia risultano già in servizio ben 1.039 infermieri di famiglia, anche in previsione dell'incremento degli infermieri di famiglia previsto dal dm 77”.

“In Piemonte invece che fine hanno fatto queste risorse, assegnate ma non utilizzate? - chiede Coppolella – La storiella che qualcuno vuol farci credere che non vi fossero graduatorie e professionisti disponibili non era credibile prima e non lo è adesso. Siamo molto preoccupati per il prossimo autunno ed inverno, i problemi di ieri saranno i problemi di domani moltiplicati da condizioni di lavoro che peggioreranno perché non vi è stato posto alcun rimedio. Ne è testimonianza le tante segnalazioni che riceviamo di grande precarietà nell′organizzazione dei servizi”.

“Ci preoccupa la situazione economica e i bilanci delle aziende non sono rassicuranti – conclude il segretario regionale Nursind –. Infine, crediamo sia prerogativa delle organizzazioni sindacali, oltre che dei cittadini sapere come soldi pubblici siano stati spesi, soprattutto se servivano per dare risposte ai loro bisogni di salute. Per questo motivo, tenuto conto dell′ assenza di risposte e considerata la poca collaborazione, siamo stati costretti a depositare un esposto alla procura della corte dei conti regionale affinché possa verificare come questi fondi siano stati spesi e in che modo”.

Eventi


Elezioni, nel nuovo Parlamento pochi professionisti della sanità


Clicca per ingrandire 28/09/2022
Dentro Speranza e Crisanti, fuori Lopalco e Mandelli. Acquisito il risultato elettorale, è il momento della conta dei promossi e bocciati e anche tra i professionisti sanitari candidati non sono mancate sorprese. Un dato, tuttavia, sembra acquisito: nessuno scranno va a rappresentanti della professione infermieristica. Non ci sono, comunque, ancora risultati ufficiali date anche le difficoltà di computo del Rosatellum: se per quanto riguarda i collegi uninominali le sentenze sono già scritte, più complesso è il calcolo della quota proporzionale. Altra variabile non trascurabile è la scelta che faranno i capilista candidati in più collegi e risultati eletti: dal collegio che sceglieranno dipenderà la sorte degli altri candidati in lista.

Speranza e Lorenzin promossi
Ce la fa il ministro della Salute Roberto Speranza, candidato per il Pd in quota Articolo 1, eletto alla Camera in Campania nel proporzionale: potrà continuare il suo lavoro nella sanità anche nei prossimi anni, anche se dall′opposizione. Con lui, per il Pd, eletta anche l′ex titolare della Salute Beatrice Lorenzin, in Parlamento da 16 anni.

Tra i neoparlamentari anche il virologo Andrea Crisanti che con 36mila preferenze nella Circoscrizione Estero – Europa si gode il successo e sarà una delle new entry più attese in Senato. Destino opposto per l′altro virologo candidato, Pier Luigi Lopalco, candidato per il Pd (in quota Articolo 1): sconfitto in Salento all′uninominale, continuerà il lavoro di consigliere regionale in Puglia.

I responsabili sanità dei partiti
Torna alla Camera Marcello Gemmato, responsabile sanità di Fratelli d′Italia e farmacista, eletto nel proporzionale a Taranto. Vince a sorpresa il collegio uninominale di Giugliano in Campania l′attuale capogruppo M5s in Senato Mariolina Castellone, ricercatrice oncologa al Cnr. Non ce la fa invece Andrea Mandelli, responsabile sanità di Forza Italia, sconfitto a Milano da Bruno Tabacci (unico eletto di Impegno Civico). Non passa nemmeno Annamaria Parente, presidente uscente della Commissione Sanità del Senato, candidata nel Lazio e in Sicilia per Azione/Italia Viva. Successo invece per Sandra Zampa, già sottosegretario alla Salute nel Conte II e responsabile sanità del Pd: per lei scatta il seggio nel proporzionale in Emilia Romagna.

Medici, infermieri e operatori sanitari: chi sale e chi scende
Sarà sicuramente un Parlamento con meno professionisti della sanità quello che partirà il 13 ottobre con le prime sedute di Camera e Senato della XIX Legislatura. Colpa certamente della riduzione del numero dei parlamentari da mille a 600 (400 deputati e 200 senatori), ma anche di una composizione delle liste che ha spesso penalizzato gli operatori sanitari.

Confermato lo storico esponente leghista Roberto Calderoli, odontoiatra, che è in corsa per la carica di presidente del Senato. Vince nel collegio uninominale di Forlì la professoressa di Patologia clinica Gloria Saccani, deputata uscente, per Forza Italia. Il radiologo Giuseppe Mangialavori è confermato deputato alla Camera per Forza Italia, new entry invece il medico chirurgo Ignazio Zullo per Fratelli d′Italia. Dovrebbero farcela per il Movimento cinque stelle anche Barbara Guidolin, operatrice socio sanitaria ed Elisa Pirro, biologa, già capogruppo in commissione Sanità per il M5s.
Sarà di nuovo in Parlamento l′endocrinologo Graziano Delrio, esponente di punta del Partito democratico, eletto nella quota proporzionale in Emilia Romagna.

Gli illustri bocciati
Lascia le Camere dopo tre legislature Paola Binetti, psicologa e parlamentare di lungo corso, così come la neurologa Fabiola Bologna, entrambe vittime del modesto risultato della lista Noi Moderati.
Niente da fare per la farmacologa e professoressa alla Federico II di Napoli, Angela Ianaro, candidata per il Pd nel collegio Campania 2. Sconfitto a sorpresa nel collegio di Acerra il pediatra Paolo Siani, fratello di Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra. Per il M5s non passa a Roma il medico Manuel Tuzi.

Tutti fuori gli infermieri candidati. In Lombardia esclusa Stefania Mammì per il Movimento cinque stelle, stessa sorte per la piemontese Rosina Serratore, sempre M5s, e anche per Valentina Mozzi e Teresa Concu, entrambe in forza ad Unione popolare, la lista guidata da Luigi De Magistris. Non ce la fa nemmeno Rita Ragatzu (Forza Italia), già consigliere comunale di Selargius, così come Renata Mura (Noi Moderati), Rosa Maria Argiolas (Impegno Civico) e Matilde Marletta, candidata con +Europa. Bocciati infine Luciano D′Aiello (Unione Popolare), Massimiliano Stellato (Azione – Italia Viva), il lombardo Mariano De Mattia (Movimento Vita) e il marchigiano Enzo Palladino (Italexit).

Eventi


Redazione infermieristicamente


Clicca per ingrandire 20/09/2022
👩‍🎓👨🏻‍🎓Se sei uno studente universitario in Infermieristica, appassionato e con buone capacità di scittura?
👉Infermieristicamente NurSind sta cercando Te
✍🏻Scrivi alla nostra emai: redazione@infermieristicamente.it
  

Eventi


No a obbligo vaccino Covid aggiornato per i sanitarI


Clicca per ingrandire 08/08/2022
Dopo il via libera dell′AIFA all′utilizzo della versione aggiornata del vaccino Covid contro le varianti Omicron, il Ministero della salute ha emanato la circolare riguardante l′uso dei vaccini a m-RNA nella formulazione bivalente Original/Omicron BA.1 nell′ambito campagna vaccinale anti-SARS-CoV-2/COVID-19.
Il Ministero, sottolinea che, la formulazione bivalente Original/Omicron BA.1 dei due vaccini a m-RNA, Comirnaty e Spikevax, è raccomandata prioritariamente:
a coloro che sono ancora in attesa di ricevere la seconda dose di richiamo, in base alle raccomandazioni e le tempistiche già previste per la stessa (cfr. circolare nº 32664 del 11/07/2022), includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza;
- a tutti i soggetti di età uguale o superiore a 12 anni ancora in attesa di ricevere la prima dose di richiamo, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario, con le tempistiche già previste per la stessa.

Eventi


Contratto. Firma definitiva entro fine settembre


Clicca per ingrandire 30/08/2022
Attualmente l′ipotesi è al controllo del Ministero dell′economia e delle finanze e del Dipartimento della funzione pubblica. Il MEF ha richiesto prima della pausa estiva alcuni chiarimenti tecnici in ordine agli oneri del contratto. L′Aran ha già risposto. Una volta avuto il parere positivo l′ipotesi di accordo dovrà passare in CDM e poi alla Corte del conti. Penso che la firma definitiva, salvo imprevisti, potrà avvenire entro fine settembre”. Lo afferma Antonio Naddeo, presidente ARAN, sul suo blog.
Naddeo continua - Gli arretrati calcolati fino al mese di ottobre 2022 ammontano: da 2.268,41 euro a 3.135,49 euro a per tutto il personale secondo della posizione economica di appartenenza; per il personale infermieristico (l′indennità infermieristica) da 3.775,45 euro a 4.736,87 euro; per il personale sanitario non infermieristico (indennità tutela malato) da 3.175,75 euro a 4.039,69 euro.
Sul piano del trattamento economico, come spiegato da Naddeo - l′accordo riconosce, a decorrere dall′1/1/2021, un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. Per l′applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.
Al fine di valorizzare il ruolo di alcuni specifici profili del ruolo sanitario e socio-sanitario, l′Ipotesi di contratto, in applicazione di alcune disposizioni previste nelle ultime due leggi di bilancio, istituisce l′indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l′indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario ed una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso.
Considerando anche le nuove indennità, l′accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%.

Eventi


Torino incontro infermieri del dea


Clicca per ingrandire 26/08/2022

Eventi


Cuneo. Rinnovata la Segreteria Territoriale


Clicca per ingrandire 30/07/2002
Un nuovo e rinnovato direttivo per il NurSind di Cuneo Sabato 30 luglio nella sala del locale il Ciotolo di Mondovì si è svolto il terzo congresso territoriale del sindacato delle professioni infermieristiche cuneese che ha richiamato al voto gli iscritti del NurSind Cuneo. 
Ai seggi è stato eletto il nuovo direttivo, composto da volti nuovi e dai componenti storici riconfermati nelle loro cariche.
Sono stati eletti:
Davide Canetti (Segretario Territoriale NurSind Cuneo) , Tiziano Liberatore (Componente)
Silvana Marchesano (Segretario Amministrativo), Luca Calabria ( componente ) e Vincenzo Papagni (componente) .

Tra le novità, la responsabile del settore privato Simona Gonzales in risposta alla crescita esponenziale del sindacato infermieristico negli ultimi anni

Eventi


Insieme per la pace


Clicca per ingrandire 28/07/2022
Pronti per poter invitarvi ufficialmente ….
Grazie a tanti, riuniti per loro … di nuovo insieme per cuccioli di Mariupol

Un grande ringraziamento a Roberto Faletti La Memoria Viva
Per la pazienza infinita e cuore grande che dimostra tutti giorni 💙💛

Con la loro spettacolare mediazione artistica

Dottor Clown Italia
Associazione Dottor Clown Padova ODV
Dottor Clown Verona
Dottor Clown Rovigo

In collaborazione con
Nursind Cuneo
Polski Związek Łowiecki Zarząd Okręgowy w Tarnobrzegu

Eventi


La fuga degli infermieri dopo la condanna


Clicca per ingrandire 25/07/2022
#nursind #regionepiemonte
Sulla Stampa odierna l iniziativa promossa dal nursind piemonte.
Condizioni di lavoro inaccettabili e grandi responsabilità.
Noi siamo le vittime e non I colpevoli.

Eventi


IOSTOCONEMANUELE


Clicca per ingrandire 12/07/2022
COMUNICATO STAMPA NURSIND PIEMONTE
20/07/2022

Continuare a lavorare in Pronto Soccorso, a queste condizioni, è una missione suicida.

Colpisce non poco il mondo infermieristico e in particolare quello impegnato nei dea e nell′emergenza/urgenza, la sentenza di condanna a otto mesi di reclusione per omicidio colposo inflitta al collega del pronto soccorso del san luigi. Non vogliamo entrare nel merito del lavoro della magistratura che farà il suo corso nei diversi gradi di giudizio, dichiara francesco coppolella, segretario regionale del nursind e neanche mancare di rispetto a chi ci ha rimesso la vita ma vogliamo testimoniare come ogni giorno , ogni infermiere che si trovi nelle stesse condizioni corre questo rischio per un sistema che non garantisce da tempo condizioni accettabili in grado di poter operare in sicurezza.

Di seguito, la lettera aperta di Luca Zanotti, infermiere presso il pronto soccorso del san luigi, rappresentante del Nursind, dal titolo esemplificativo che spiega bene lo stato d′animo di chi opera in questo settore, non solo al san luigi ma in tutti i pronto soccorso. Una voce che porta anche quella degli altri colleghi pronti tutti a chiedere un trasferimento di massa.
Lettera inviata ai colleghi di tutti i pronto soccorso del piemonte che ha dato luogo ad una campagna di solidarietà nei confronti del collega incriminato.

Si allegano alcune foto
#IOSTOCONEMANUELE
NOI SIAMO LE VITTIME
NON I COLPEVOLE

Di seguito la lettera inviata ai colleghi di tutti i pronto soccorso

Continuare a lavorare in Pronto Soccorso, a queste condizioni, è una missione suicida.

“Tutto cambia perché nulla cambi”
La Medicina d′Urgenza ed il Pronto Soccorso, negli anni, hanno subito un cambiamento epocale, soprattutto in termini di richiesta di accesso alle cure; con rapida gradualità il Pronto
Soccorso ha sostituito, in tutto e per tutto, la medicina territoriale detta anche “medicina di famiglia”.
Sempre più persone si rivolgono ai Dipartimenti Emergenza e Accettazione (DEA) poiché non
trovano risposta dal proprio medico di medicina generale e dalle strutture ambulatoriali disponibili sul territorio.
Nonostante il considerevole cambiamento gli organi dello Stato, le Regioni e le stesse Direzioni Generali Ospedaliere non hanno riorganizzato confacentemente i DEA con
l′adeguamento delle nuove richieste della comunità (ad esempio: implementazione del
personale per turno, creazione di percorsi alternativi, ecc…).
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: pazienti esasperati dalle lunghe attese, personale insufficiente che lavora con ritmi tipici delle catene di montaggio, che cerca - con acrobazie e voli pindarici - di “rattoppare” una nave che imbarca acqua da ogni parte, giorno dopo giorno.
Ed ecco come ci si ritrova a dover svolgere la funzione di Triage (per altro, competenza propria infermieristica NON INDENNIZZATA): registrando, valutando e rivalutando, in media, 85 persone ogni turno di lavoro oppure dover gestire l′irrisolvibile problema del “boarding” (ovvero l′accumulo dei pazienti nei Pronto Soccorso per mancanza di posti letto nei reparti di degenza, con rapporto infermiere/paziente che sfida ogni legge oltre che il buon senso: 1
infermiere ogni 20 assistiti).
Muri invalicabili quelli che si innalzano tra le direttive ministeriali e le misure messe in pratica dalle strutture ospedaliere per risolvere questi problemi.
Il tempo passa e la nostra voce, la voce degli infermieri e del personale sanitario tutto, il nostro grido d′aiuto, rimane sempre più soffocato da denunce, sentenze, aggressioni - verbali e fisiche - e turni massacranti. Paghiamo, ogni giorno sulla nostra pelle, la mancanza di tutele che ci spetterebbero di diritto.
Noi non ci stiamo più! Passare per carnefici ed assassini quando siamo vittime noi stessi di un sistema che non tutela più i professionisti che con passione, dedizione, responsabilità, studio ed aggiornamento continuo cercano di tutelare, con vincoli e ritmi frenetici, la salute delle persone assistite.
Continuare a lavorare in Pronto Soccorso, a queste condizioni, è una missione suicida e per tale motivo valuteremo l′opportunità di richiedere, in massa, il trasferimento in altro servizio.

Eventi


Convocazione rinnovo segreteria provinciale


27/06/2022
Con la presente si convoca la Segreteria Provinciale per il rinnovo dei membri stessi l′incontro si terrà il 30 luglio 2022
Ore 10.30 presso Il Ciotolo Enobar a Mondovì , Piazza Santa Maria Maggiore, 6c, 12084
Saranno presenti
I membri della segreteria provinciale i delegati aziendali gli iscritti .
Ordine del giorno
Ore 10 rinnovo direttivo provinciale
Ore 12 varie ed eventuali


Canetti D.
Segretario NurSind Cuneo

EVENTI

Eventi


Rinnovo cnnl nazionale


Clicca per ingrandire 16/06/2022
Rinnovato il contratto nazionale

Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo, riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l′emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario nazionale e la salute dei cittadini. Il contratto riconosce a queste lavoratrici e lavoratori un importante riconoscimento del valore e dell′impegno profuso, sia sul fronte del salario che su quello dei diritti, e rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili

Le novità previste dal contratto
Il nuovo accordo prevede aumenti mensili fino a 98 euro lordi ( amministrativi , oss , infermieri e per tutte le figure del comparto) ai quali per gli infermieri sarà aggiunta un′indennità di altri 72 euro lordi sempre mensili (dunque, fino a 170 euro in più per i livelli più alti).
Ma le novità previste dal contratto sono molte di più: dal ruolo contrattuale sanitario ai permessi a ore (non più solo a giornate intere) nell′ambito della Legge 104, dalle progressioni orizzontali agli scatti di stipendio legati all′anzianità e alla valutazione annuale.

In attesa del documento ufficiale, che analizzeremo nel dettaglio nelle prossime settimane, è evidente che la firma “unitaria” dà un segnale importante al mondo del lavoro.
  

Eventi


Missione umanitaria


Clicca per ingrandire 26/05/2022
Nuova missione dal 5 luglio al 10 luglio stiamo raccogliendo fondi per acquisto di beni sanitari e se riusciamo di una ambulanza chi volesse donare Satispay, iban , PayPal foto in allegato

#volontariato
#mondovi
#ucraina
#nowar

Eventi


La giornata dell’infermiere


Clicca per ingrandire 20/05/2022

Eventi


Portale cambio compensativo


Clicca per ingrandire 05/05/2022
Benvenuto su Cambio Compensativo SSN
Il Nursind mette a disposizione dei propri iscritti e non, un portale dedicato al cambio compensativo.
Gratuitamente puoi iscriverti e ricercare un collega desideroso di prendere il tuo posto.
Vuoi riavvicinarti alla tua famiglia o andare a lavorare altrove?
Cambio compensativo è rivolto al personale sanitario, pubblico dipendente.
BUONA RICERCA!
NB L′annuncio ha validità di 1 anno; dopo l′inserimento deve essere approvato (con un po′ di pazienza); per qualsiasi problema invia mail a info@cambiocompensativo.it

Questo portale è totalmente gratuito per chi ne usufruisce, al fine di poterlo mantenere, se il vostro cambio compensativo è andato a buon fine, ci farebbe piacere saperlo magari con una mail

Eventi


Buon primo maggio


Clicca per ingrandire 01/05/2022
Art.1 della COSTITUZIONE:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

E quando il lavoro diventa un privilegio, anche la democrazia è a rischio.

BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI

Eventi


Congedi per i figli fino a 14 anni e permessi scuola . Il Family act è legge: le novità


Clicca per ingrandire 20/04/2022
Nella seduta del 6 aprile 2022 il Senato ha approvato in via definitiva al DDL n. 245, contenente la delega al Governo per l′adozione di uno o più decreti legislativi. Si tratta del cosiddetto “Family Act” avente ad oggetto il sostegno all'occupazione femminile, la promozione della natalità, l′incentivazione delle attività educative dei figli e il sostegno ai giovani per il raggiungimento dell'autonomia finanziaria.
Ecco in breve cosa prevede:
Il disegno di legge consta di 9 articoli, il primo fissa gli obiettivi fissati dal Governo: potenziare le misure volte a sostenere la genitorialità e contrastare la denatalità; conciliare la vita familiare con il lavoro di entrambi i genitori, sostenere il lavoro femminile e agevolare il raggiungimento dell′autonomia finanziaria dei giovani.
Vengono riconosciute agevolazioni fiscali, esenzioni e così via, a favore delle famiglie, erogati secondo criteri di progressività basati sull′applicazione dell′ISEE e tenendo conto del numero dei figli a carico.
Di particolare rilievo è il principio che mira a promuovere la genitorialità e la parità tra i sessi all'interno dei nuclei familiari. Inoltre, la legge delega ritiene che sia necessario favorire l′occupazione femminile, favorendo il rientro delle donne nel mercato del lavoro, in particolare dopo la maternità.
Rafforzamento delle misure di sostegno all′educazione dei figli
L′art. 2 prevede interventi di sostegno per le famiglie con figli:
portatori di disabilità,
con patologie fisiche o psichiche invalidanti,
compresi i disturbi del comportamento alimentare,
ovvero con disturbi specifici dell'apprendimento o con bisogni educativi speciali.
Sono previsti contributi economici per le spese di cura e di riabilitazione e per attività terapeutiche e ricreative svolte da soggetti accreditati, fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado. Sono, altresì, contemplate misure economiche volte a sostenere le famiglie negli esborsi relativi:
a viaggi di istruzione,
all'iscrizione annuale o all'abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine e altre strutture e impianti destinati alla pratica sportiva
alla frequenza di corsi di lingua straniera, di arte, di teatro e di musica.
Misure di sostegno alle spese sostenute dalle famiglie per l′acquisto di libri diversi da quelli di testo e di biglietti di ingresso a teatro, musei, spettacoli dal vivo, mostre, gallerie et similia..
Infine, è previsto il potenziamento delle misure di sostegno alle famiglie meno abbienti per le spese relative all′acquisto dei libri di testo per la scuola secondaria di primo e di secondo grado.
Disciplina dei congedi parentali: maternità e paternità
L′art. 3 riguarda il riordino e l'armonizzazione della disciplina relativa ai congedi parentali e di paternità. Sono fatte salve le previsioni contenute nella legge 104/1992 (art. 33) e nel Testo Unico sulla maternità e paternità (d. lgs. 151/2001) e le disposizioni di maggior favore. Tra i vari principi elencati in materia di congedi parentali, il Governo dovrà:
prevedere per i genitori lavoratori la possibilità di usufruire dei congedi parentali fino al compimento di un'età del figlio in ogni caso non superiore a 14 anni (attualmente la previsione è sino a 12 anni);
tenere presente la specificità dei nuclei familiari composti da un solo genitore e, quindi, introdurre una maggiore flessibilità della gestione dei congedi parentali,
prevedere la possibilità di usufruire di un permesso retribuito, di durata non inferiore a 5 ore nel corso dell'anno, per ciascun figlio, per i colloqui con gli insegnanti e per la partecipazione attiva al percorso di crescita dei figli (previo preavviso al datore di lavoro),
stabilire un periodo di almeno 2 mesi di congedo parentale non cedibile all′altro genitore per ciascun figlio, prevedendo forme di premialità nel caso in cui tali congedi siano distribuiti equamente fra i genitori.
In materia di congedi di paternità e maternità, è previsto:
un periodo di congedo obbligatorio per il padre lavoratore nei primi mesi dalla nascita del figlio, di durata superiore rispetto a quella attuale;
l'intenzione di aumentare l'indennità obbligatoria per il congedo di maternità;
la concessione del diritto al congedo di paternità a prescindere dallo stato civile o di famiglia del padre lavoratore;
non subordinare il congedo di paternità a una determinata anzianità lavorativa e di servizio.
Incentivazione del lavoro femminile e armonizzazione dei tempi di vita e lavoro
L′art. 4 prevede il riordino e il rafforzamento delle misure volte a incentivare il lavoro femminile e la condivisione della cura e per l'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Ad essere messi in atto saranno forme di decontribuzione contributiva, a favore delle imprese per le sostituzioni di maternità, per il rientro delle donne al lavoro e per le attività di formazione ad esse destinate. È prevista l′incentivazione del lavoro femminile nelle regioni del Sud e la predisposizione di incentivi per favorire l′emersione del lavoro sommerso in ambito domestico, soprattutto con riferimento alle lavoratrici del settore.
Sostegno per la formazione dei figli e il conseguimento dell′autonomia finanziaria dei giovani
L′art. 5 prevede:
detrazioni fiscali per le spese documentate sostenute dalle famiglie relativamente al contratto di locazione per i figli maggiorenniiscritti all′università (cosiddetti “fuori sede”),
agevolazioni fiscali per giovani coppie di età non superiore a 35 anni o per le famiglie composte da un solo genitore di età non superiore a 35 anni per la locazione dell'immobile adibito ad abitazione principale o per l'acquisto della prima casa;
agevolazioni per la locazione di abitazioni o l'acquisto della prima casa al fine di promuovere l'autonomia, anche abitativa, dei figli maggiorenni;
previsione di forme di accesso gratuito a teatro, cinema, spettacoli dal vivo, musei, mostre, parchi naturali et similia per i nuclei familiari composti da genitori di età non superiore a 35 anni con figli a carico, nei limiti delle risorse disponibili,
agevolazioni fiscali per la frequenza di corsi di formazione per le nuove professioni legate all'innovazione, alla digitalizzazione e all'autoimprenditoria in favore di giovani di età inferiore a 18 anni.
Sostegno e promozione delle responsabilità familiari
L′art. 6 prevede la promozione della diffusione di attività informative e formative per i genitori. La finalità consiste nel favorire la conoscenza sui diritti e sui doveri dei genitori, nonché su quelli inerenti alla vita familiare. È, altresì, previsto di favorire la diffusione di centri e di servizi di supporto nelle diverse fasi della vita familiare e di sostegno alle scelte dei genitori. Ad esempio, ricorrendo allo strumento dell′attività di mediazione familiare, prevedendo modalità di integrazione ì con le competenze dei consultori familiari in materia. Quanto sopra nell'ambito delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Le risorse per finanziare i decreti delegati arriveranno, soprattutto, dalla modificazione o dall'abolizione di una serie di misure come il bonus bebè e o il bonus asili nido o dalla più ampia riforma del sistema delle detrazioni fiscali. Le misure sull'assegno unico, inizialmente inserite in questo provvedimento, sono state definite in un provvedimento ad hoc.

Eventi


Volantini


Clicca per ingrandire 14/04/2022

  

Eventi


Ringraziamento


09/04/2022
RSU 2022

Desidero esprimere il mio più
sincero ringraziamento e la mia
profonda gratitudine a tutti i lavoratori e lavoratrici dell' ASLCN1 aso S.Croce e Carle e ASLCN2 ,che hanno permesso all'unico e vero sindacato delle professioni infermieristiche NurSind di riconfermarsi in azienda
Con voi abbiamo raggiunto un risultato ottenendo ben 9 seggi .
Auguro ai neo eletti per la RSU un proficuo lavoro e le mie più vive congratulazioni.
Inoltre ringrazio i colleghi candidati non eletti perché senza il loro contributo tutto ciò non sarebbe stato possibile.

Grazie a Tutti dal profondo del mio cuore!

Canetti Davide

#RSU2022

Eventi


Noi siamo voi


Clicca per ingrandire 09/04/2022
Volete cambiare noi ci siamo
Volete continuare a lamentarvi del contratto della busta paga bassa e tutto quello che non va del lavoro ? Allora continuate a votare I soliti noti

#costruiamoituoidiritti
#nursindèunpassoavanti
#ASLCN1
#scroceecarle
#cuneoeprovincia
#sanità
#Verduno

Eventi


Vota nursind campagna elettorale


Clicca per ingrandire 09/04/2022

Eventi


In sostegno dell’Ucraina


Clicca per ingrandire 10/03/2022
DESTINAZIONE CONFINE UCRAINA..SI PUO' FARE...LO FAREMO..
Buongiorno a tutti finalmente lo possiamo confermare che, a giorni, riusciremo a partire con destinazione Przemysl al confine polacco/ucraino per portare un piccolo aiuto alle persone sfollate.
La data di partenza verrà definita in base alla disponibilità del mezzo a noleggio e ai tempi di raccolta del materiale da portare, ma al più tardi sarà entro la fine della prossima settimana. Stiamo inoltre valutando, grazie al fattivo interessamento di Mauro Gasco ,la possibilità di ripetere l'iniziativa con un nuovo "equipaggio" al nostro rientro ( disponibilità economica permettendo) Raccogliamo vestiario, medicinali, generi alimentari a lunga scadenza o pronti , carta igienica, pannolini, prodotti per l'igiene sacchi a pelo.. Ovviamente avremmo bisogno del Vostro supporto per compensare le spese vive che dovranno essere affrontate. Nel viaggio di ritorno provvederemo ad accompagnare nel nostro Paese 7 persone ( massimo consentito dall'omologazione del mezzo) per poterle ricongiungere ai loro familiari o offrire loro un'opportunità. Qualora foste disposti a sostenerci potete contattare direttamente me o Davide Mazzucco in modo da poterci accordare sulle modalità. Teniamo a precisare che ogni spesa sostenuta sarà documentata e messa a disposizione di chi ne faccia richiesta. Verrà tenuto un diario di viaggio, condiviso durante il tragitto, per rendere partecipi tutti della nostra/vostra iniziativa. INVIATIAMO CHIUNQUE SIA A CONOSCENZA DI PERSONE FERME AL CONFINE E CHE NECESSITANO DI ESSERE ACCOMPAGNATE IN ITALIA DI CONTATTARCI PER CONCORDARE UN CONTATTO E POTERLE AIUTARE.

Eventi


Petizioni asili nido Mondovi e Savigliano


Clicca per ingrandire 18/02/2022
Riapertura asilo nido Ospedale di Mondovì e
richiesta apertura asilo nido Ospedale di Savigliano


Eventi


Commissione del lavoro lavori usuranti


Clicca per ingrandire 18/02/2022
Oggi audizione in Commissione Lavoro del Senato su due disegni di legge per l'inserimento di infermieri ed OSS tra i lavori usuranti.

Quello degli infermieri e delle ostetriche è un lavoro usurante. E oggi abbiamo avuto modo di ribadirlo con forza in videocollegamento con i membri della commissione Lavoro del Senato (il documento integrale depositato), nell′ambito del ciclo di audizioni sui ddl per l′inserimento, appunto, di infermieri e Oss tra le categorie usuranti.
In un Paese normale stare qui a discuterne dovrebbe essere superfluo e invece è da tre legislature che siamo auditi su questo tema. Una questione importante e che va affrontata celermente. Di fronte all′organizzazione sempre più complessa del lavoro in ambito sanitario e alle responsabilità maggiori in capo al personale infermieristico, che continua a scontare da anni una carenza cronica di organico, non è ipotizzabile infatti che un infermiere, nonostante tutti i suoi sforzi, a 67 anni possa essere in grado di assicurare una assistenza qualificata ai pazienti. Ecco perché non si possono più trascurare tutti i problemi legati all′assetto organizzativo che, insieme a quelli direttamente connessi allo svolgimento della professione, comportano gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori.
Serve una riflessione seria innanzitutto sul lavoro a turni, che comporta disturbi metabolici e del sonno e che quindi a lungo andare è usurante. Anche la patologia del rachide, però, non va dimenticata: come attestano diversi studi epidemiologici, essa ha un′incidenza 3-4 volte maggiore nella categoria infermieristica rispetto a tutte le altre del comparto sanità. Così come non si può tralasciare la sindrome da burnout. Disturbi quali ansia e depressione non vanno sottovalutati anche perché inevitabilmente finiscono per ripercuotersi sulla cura dei pazienti.
Di fronte allo stato di usura fisica e psichica del personale, purtroppo, le soluzioni adottate non risolvono i problemi, come abbiamo spiegato ai commissari, rispondendo a una domanda della senatrice del Movimento cinque stelle, Barbara Guidolin. Un esempio su tutti: decidere di ricollocare un dipendente con esonero in attività e modelli di turno compatibili con il suo stato di salute non porta da nessuna parte, è un po′ come nascondere la sabbia sotto il tappeto. Non si può dimenticare, infatti, che il 75% degli infermieri è donna. Tra maternità, esoneri dal lavoro notturno e permessi ex lege 104/92, dunque, il problema per chi deve gestire i servizi è tutt′altro che risolto.
Una legge che riconosca come usurante il lavoro di infermieri e ostetriche, questa sì, potrebbe invece ridurre la mole di problematiche che ogni giorno le categorie si trovano ad affrontare. Il Nursind da anni porta avanti una campagna di sensibilizzazione su questo tema, ben consapevole che uno o tre anni di anticipo pensionistico non siano sufficienti. Tra carichi di lavoro e di responsabilità, infatti, a 64 o 66 anni, l′infermiere da tempo non è più in grado di soddisfare gli standard di performance assistenziali in capo alla professione e cioè assistere pazienti, per lo più anziani, h24. La soluzione ottimale sarebbe il riconoscimento del trattamento di pensione dopo 35 anni di servizio, alla pari dei lavoratori delle Forze dell′Ordine, in quanto superata questa soglia di anzianità l′usura ha già raggiunto ogni limite di sopportazione fisica, psichica e sociale.
Per noi, insomma, la questione non è se la professione di infermieri e ostetriche abbia le necessarie caratteristiche per essere considerata tra i lavori usuranti. La questione è se il legislatore stavolta si prenderà cura di chi cura. Se il Parlamento avrà la sensibilità necessaria per approvare questi disegni di legge. E, soprattutto, se il Governo sarà disposto a liberarsi della retorica degli eroi per passare dalle vuote parole alla concretezza dei fatti.
*Segretario nazionale Nursind

Eventi


Lavoro usurante


10/02/2022
Il lavoro dell'#infermiere? Non è solo"gravoso", ma è a tutti gli effetti "usurante". E ancora non è riconosciuto come tale. #Fnopi, dati ed evidenze alla mano, lo ha spiegato al #Senato, dove è partito l'iter del ddl a prima firma Barbara Guidolin del #M5s che punta ad inserire personale infermieristico e operatori socio-sanitari proprio tra le categorie usuranti

https://www.nursindsanita.it/2022/02/08/il-lavoro-dellinfermiere-e-usurante-non-gravoso/
Link

Eventi


Dopo sciopero NurSind, la politica accoglie istanze infermieri


Clicca per ingrandire 09/02/2022
Lo sciopero indetto da NurSind, il 28 gennaio, che ha visto il coinvolgimento massivo degli infermieri, riunitesi a manifestare in tutte le maggiori città italiane, non ha lasciato indifferente la politica.
Le istanze portate avanti dal sindacato, in un momento come quello pandemico, hanno raccolto consensi da ogni parte, a partire dal cittadino fino ai diversi schieramenti politici.
A questo proposito, il 4 febbraio, il deputato dei M5S, Costanzo Jessica, ha presentato un′interrogazione al Ministro della Pubblica amministrazione, Brunetta, ed al Ministro della Salute, Speranza.
Il deputato ricorda che - venerdì 28 gennaio 2022, giorno di sciopero indetto dal sindacato degli infermieri Nursind, si è svolta in piazza Castello a Torino una manifestazione per difendere le ragioni degli infermieri, che ha portato in piazza 250 piemontesi, rappresentanti della categoria e riuniti sotto lo slogan «Parole, promesse, zero fatti. Spremuti e ignorati» per denunciare le difficili condizioni di lavoro del personale sanitario. In Piemonte, secondo NurSind, occorrono assunzioni di almeno 4.000 infermieri per rispondere alle esigenza del territorio, anche in considerazione del perdurare dell'emergenza sanitaria per la pandemia da COVID-19 che non accenna a scemare;
in una lettera aperta riportata dal quotidiano La Stampa in data 28 gennaio 20220, il NurSind accusa il Ministro Brunetta «di averci definiti eroi a inizio pandemia promettendo riconoscimenti mai arrivati; per favore ora ci eviti la retorica parlando di valorizzazione, carriera, sblocco turn-over».
Quel che il sindacato NurSind lamenta sono condizioni di lavoro e contrattuali non sufficienti che indurrebbero il personale infermieristico formato in Italia e in Piemonte a emigrare all'estero dove le condizioni economiche sono migliori: «Gli infermieri sono una risorsa rara, non solo in Italia. Talmente ambiti che anche quelli formati dalle nostre università migrano all'estero, attratti da condizioni di lavoro migliori e stipendi più alti», ha spiegato Francesco Coppolella, della segreteria regionale Nursind, come gli infermieri italiani abbiano gli stipendi tra i più bassi d'Europa, si sobbarchino a loro spese l'assicurazione, la formazione e l'iscrizione all'ordine professionale. «Le condizioni di lavoro sono diventate inaccettabili. Da due anni non abbiamo vita al di fuori del lavoro».
Come riportato da La Stampa in data 28 gennaio 2022, Giuseppe Summa, segretario provinciale del Nursind denuncia la «situazione ormai al limite della sopravvivenza. Questa pandemia ci ha travolto come uno tsunami e ha stravolto le nostre vite. Ormai siamo ben oltre il burnout, ben oltre la sindrome da stress post-traumatico e non ne possiamo più delle vostre parole, vogliamo solo fatti. Ovvero assunzioni, rispetto; riconoscimenti economici per straordinari che non si possono neppure raccontare. Molti di noi sono morti, molti si sono licenziati per non morire di stress e per accudire le proprie famiglie. Quanto potrà ancora andare avanti così?» –:
Infine Costanzo chiede quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere il Governo per garantire le assunzioni necessarie, i riconoscimenti economici promessi al personale infermieristico in virtù del forte stress dovuto alla pandemia, il pagamento degli straordinari, lo sblocco del turn-over.

Eventi


Costruiamo i tuoi diritti


Clicca per ingrandire 18/02/2022
Da quando abbiamo dichiarato lo stato di agitazione e successivamente lo sciopero, la trattativa contrattuale ha subito casualmente un′accelerazione straordinaria. Da un incontro al mese ad un′incontro a settimana e forse qualche risultato comincia ad intravedersi.

C′è chi, invece, neanche seduto al tavolo, applica all′informazione propria, litanie scontate di un requiem sindacale ormai prossimo a cui personalmente mi rifiuto di dare riscontro.

Diversamente NOI continuiamo la nostra azione con serietà e coerenza che nel tempo ha sempre dato i suoi frutti.

Eravamo invisibili 20 anni fa. Nessuno sapeva chi fosse L′infermiere e quanto importante fosse nel mantenere in piedi un sistema salute che affonda le sue radici in una sanità troppo invischiata nella politica.

Abbiamo dato lustro ad una professione spina dorsale del SSN.
Abbiamo Unito il più possibile una professione eccessivamente frammentata.
Abbiamo dato agli infermieri, nonostante tutti, uno spazio di raccolta per le istanze inascoltate.

Oggi infermieri e professionisti sanitari beneficiano delle nostre battaglie e, posso affermare, senza tema di smentita che non c′è altra casa per l′infermiere che non si chiami NurSind.

Il resto è una chiacchiera effimera che non ha motivazioni per essere commentata.

#costruiamoituoidiritti #nursind #NoiSiamoVoi

Eventi


Assegno unico


Clicca per ingrandire 18/02/2022
L′entità del nuovo assegno unico e universale per i figli, erogato dall′Inps e destinato da marzo a sostituire le misure di sostegno economico per le famiglie, con la sola eccezione del bonus asilo nido, in taluni casi potrebbe riservare sorprese non gradite.
A dirlo è un approfondimento della Fondazione studi dei consulenti del lavoro , pubblicato ieri, in cui si evidenzia che in assenza di redditi cospicui ma con un Isee elevato, il valore dell′assegno potrebbe essere inferiore alle attese e questo perché il suo ammontare non è determinato solo dalla situazione reddituale del nucleo familiare, ma anche da quella patrimoniale, che non sempre inquadra la sua ricchezza complessiva.
Punto di partenza dei consulenti, che hanno effettuato anche delle simulazioni per comparare situazioni attuali e future, è che a parità di situazioni reddituali e familiari un Isee più basso rende vantaggioso il passaggio al nuovo strumento. Nel caso di una coppia coniugata con redditi di padre e madre rispettivamente di 31.350 euro e 19.800 euro, due figli maggiori di 3 anni e un Isee stimato di 23.850, il passaggio all′assegno porterà, ad esempio, 1.383,48 euro annui in più. Ma se l′Isee sale a 38.500 euro per la presenza di immobili di proprietà la stessa coppia registra una perdita annua di 788,52 euro.
Ancora peggiore sarà la situazione con redditi da lavoro medio-alti di due coniugi (35mila euro il padre, 18mila la madre) con due figli oltre i tre anni e un Isee superiore a 40mila euro: in questo caso l′erogazione di un assegno con valore fisso di 50 euro comporterà una perdita possibile annua fino a 946 euro. Limitato a 284,76 euro sarà, invece, il beneficio per un nucleo familiare con figlio disabile grave, solo reddito da lavoro del padre pari a 27mila euro e un Isee sotto i 25mila euro. Il beneficio annuo garantito dall'assegno unico sarà infine di 1.092,44 euro per le madri single, minori di 21 anni e con un figlio minore di 3 anni, un reddito da lavoro dipendente da 28.300 euro e un Isee da 11.950 euro.
Nell′approfondimento si ricorda, comunque, che il nuovo assegno, in assenza di Isee e con redditi elevati che prima non determinavano alcun sostegno, può portare a un beneficio stimato annuo di 732 euro con due redditi da lavoro per padre e madre rispettivamente di 110mila e 55.800 euro e in assenza di Isee, coniugati e con due figli maggiori di 3 anni. - (Approfondimento Fondazione Studi CDL del 2 febbraio 2022)

Eventi


Sciopero 28/01/2022


Clicca per ingrandire 30/01/2022
COMUNICATO STAMPA
NurSind Piemonte 28.01.2022
PIEMONTE SCIOPERO INFERMIERI

Grande adesione allo sciopero da parte del personale infermieristico piemontese.
Centinaia di infermieri in piazza castello provenienti da tutta la regione per rivendicare riconoscimenti e condizioni di lavoro dignitose.
Oltre a rivendicare la mancata erogazione dell indennità specifica infermieristica da parte del governo e maggiori fondi per le assunzioni sottolineando come le condizioni di lavoro siano diventate inaccettabili, abbiamo incontrato la Giunta Regionale. Abbiamo chiesto 10 milioni di euro da destinare al personale infermieristico.
L assessore icardi che già si era impegnato per una legge regionale per premiare e valorizzare economicamente gli infermieri e il vice presidente erano presenti e si sono confrontato con il presidente Cirio , attualmente a Roma. Il Presidente si è detto favorevole.
Martedì incontreremo nuovamente il presidente è l assessore per vedere se la promessa si trasforma in fatto
Concreto. Inoltre , è l impegno dell assessore l erogazione dell indennità di malattie infettive in tutte le aziende che ancora non lo hanno fatto, come l erogazione del 50 % degli straordinari che gli infermieri dell ASL to 3 non si sono visti pagare e che potrebbe succedere in altre asl. Nel cedolino di marzo gli infermieri avranno il dovuto.
La protesta non finisce qui...se il governo non darà un segnale e la Regione non farà ciò che ha detto torneremo in piazza e faremo più giornate di sciopero.

Francesco Coppolella
Davide Canetti
Nursind piemonte
  

Eventi


Auguri di fine anno 2022


Clicca per ingrandire 31/12/2021

Eventi


NurSind Torino, riorganizzazione 118: riconoscere competenze infermieri


Clicca per ingrandire 31/12/2021
Gli infermieri di Torino hanno contribuito a cambiare la storia dell′emergenza territoriale in Italia ed ora vengono trattati come ripiego, esposti a conflitti e contenziosi”, lo dichiara Francesco Coppolella, coordinatore regionale NurSind Piemonte, commentando quanto stabilito dall′assessorato alla Salute piemontese, in seno al servizio di emergenza-urgenza territoriale 118.
Dal 1º gennaio 2022, infatti i team di medici e infermieri di alcune ambulanze del 118 verranno suddivisi. La riorganizzazione prevede lo sdoppiamento degli equipaggi medico infermieristici in favore dell′istituzione delle cosiddette automediche.
Evidenzia Coppolella: “Se fosse stato fatto subito avremmo raddoppiato l′offerta di salute ai cittadini, limitato i contagi tra sanitari e abbattuto drasticamente i tempi della sanificazione tra una missione e l′altra. Tutti problemi attuali eppure queste motivazioni non sono neppure state prese in considerazione; la ragione della scelta è la “grave carenza di personale medico” come se di infermieri ce ne fossero a iosa. Una narrazione distorta e irrispettosa nei confronti di professionisti competenti e preparati. La stessa automedica per ragioni imperscrutabili, prevede oltre ai medici la presenza di infermieri, ebbene se i primi non sono in grado di lavorare senza i secondi, lo dicano chiaramente. Il contrario non ci risulta”.
Il NurSind esorta la Regione a rinforzare il sevizio, visto che non una sola ambulanza in più è stata aggiunta alla flotta di soccorso, è lo stesso parco mezzi di trent′anni fa - Servono infermieri specializzati, sanno benissimo dove prenderli, la stessa Regione si impegni nel riconoscere in modo tangibile le competenze di questi professionisti, quanti riposi devono ancora saltare i colleghi per quelle briciole indegnamente chiamate “prestazioni aggiuntive”?”
Ed ancora continua il sindacalista: “La retribuzione quadrupla di un vaccinatore rispetto a chi lavora attaccato al verricello di un elicottero è quantomeno indecorosa. Nel frattempo il servizio 118 decida cosa vuole fare da grande, i cittadini devono sapere se le automediche servono a ridurre i tempi di attesa delle reali emergenze o a vicariare le carenze delle cure primarie, pensate se non avessimo avuto le Task force”
“La situazione emergenziale non giustifica più che scelte come questa vengano calate dall′alto semplicemente informando i sindacati. Vogliamo un tavolo di lavoro con interlocutori seri e capaci di decidere per una progettualità futura, per migliorare il sistema, fuori dalla logica degli obiettivi economici per quei dirigenti e capi dipartimento già profumatamente retribuiti”, conclude Coppolella.

Eventi


Neo papà a casa per dieci giorni . Ecco da quando, ed a chi è riservata la misura


Clicca per ingrandire 30/12/2021
La manovra per il 2022 stabilizza il permesso a favore dei padri lavoratori dipendenti del settore privato, che fruiranno di dieci giornate di astensione dal lavoro retribuite al 100% e di un giorno di congedo facoltativo entro i cinque mesi di età del figlio
Dieci giorni a casa, a regime, per i neo papà. I lavoratori dipendenti che avranno un figlio o lo adotteranno dal 2022 in poi, avranno diritto a dieci giorni di congedo obbligatorio e a un giorno di astensione facoltativa (quest′ultimo in sostituzione di un giorno di astensione obbligatoria della madre), retribuiti al 100 per cento. Il congedo dovrà essere fruito entro i primi cinque mesi di vita del figlio, o entro cinque mesi dall′ingresso in famiglia del bambino adottato. È l′effetto di una disposizione contenuta nel disegno di legge di Bilancio 2022, che sta completando il suo iter di approvazione in Parlamento. Si stabilizza, così, la misura del congedo obbligatorio per i lavoratori padri, che era stato già portato a 10 giorni, per quest′anno, dalla legge di Bilancio 2021 (la 178/2020).
I congedi dal 2013
I congedi obbligatori per i papà sono nati con la legge «Fornero», la 92/2012, che li ha introdotti in via sperimentale dal 2013 al 2015 «al fine di sostenere la genitorialità, promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all′interno della coppia».
Da allora, di anno in anno, la disposizione è stata sempre prorogata, aumentando i giorni di astensione dal lavoro dei neo papà, progressivamente, fino ad arrivare a dieci giorni obbligatori, più uno facoltativo. Nel 2020 hanno usufruito dei congedi per i padri oltre 135mila lavoratori, in crescita costante negli ultimi anni.
Obiettivo parità nel Family act
L′obiettivo di una maggiore condivisione tra genitori nella cura dei figli è presente anche nel cosiddetto Family act, il disegno di legge delega per il sostegno e la valorizzazione della famiglia, che è stato approvato dalla Camera il 18 novembre scorso ed è passato ora all′esame del Senato (AS 2459).
L′articolo 3 contiene una delega al Governo per estendere e riordinare i congedi parentali, di paternità e di maternità. Tra i criteri di delega, c′è quello di «prevedere un periodo di congedo obbligatorio per il padre lavoratore nei primi mesi dalla nascita del figlio, di durata significativamente superiore rispetto a quella prevista a legislazione vigente».
Oggi infatti, l′astensione obbligatoria di 5 mesi è prevista solo per le lavoratrici madri e può essere utilizzata dai padri solo in casi eccezionali (come la scomparsa della madre).
Nel riordino dei congedi prospettato dal Family act, c′è anche la previsione di stabilire un periodo minimo di almeno due mesi di congedo parentale non cedibile all′altro genitore, per ciascun figlio, prevedendo anche forme di premialità nel caso in cui questi congedi siano distribuiti equamente fra entrambi i genitori.
Quello del Family act, comunque sarà un percorso dall′attuazione non immediata: dall′approvazione della legge (che deve ancora avvenire) il Governo avrà poi due anni di tempo per emanare i decreti attuativi.

Eventi


L’allarme del sindacato infermieri: “I vaccini sono la priorità, ma servono posti letto e personale”


Clicca per ingrandire 30/12/2021
Dai responsabili del Nursind un duro atto d′accusa contro governo e regione: “Vengano Figliuolo e Cirio a rispondere a chi si arrabbia per le code”

Riceviamo e pubblichiamo l′intervento dei responsabili regionali del sindacato infermieri Nursind:

Se i vaccini sono la priorità, non bisogna dimenticare che servono posti letto e personale e a breve se non si capisce questo, rischiamo il collasso. È necessario che chi continua a dare disposizioni dall'alto si assuma anche l′onere di rispondere e governare questa criticità.

Come si può pretendere di raddoppiare le vaccinazioni con meno personale di prima mentre gli ospedali si riempiono? Una ASL come quella di Città di Torino, ad esempio, non può certo riuscire a governare la continua richiesta di posti letto nei tre presidi ospedalieri - e quindi di personale - e contemporaneamente raddoppiare la capacità vaccinale, senza parlare del tracciamento.

Venite voi a dare spiegazioni alle persone che si arrabbiano perché fanno le code o perché vogliono il vaccino. Venite voi a gestire le continue provocazioni di chi scarica la sua posizione rispetto ai vaccini sull′operatore. Vengano il generale Figliuolo e il presidente Cirio.

Non è neanche pensabile chiudere di nuovo tutto perché è facile disporre di annullare tutte le prestazioni. E nel frattempo a discapito di chi? Della sanità pubblica? E il privato dov′è? Continua a erogare prestazioni? Dove sono i posti letto Covid nel privato? L′emergenza è di tutto il sistema e non solo del pubblico.

Venite voi a spiegarlo alla gente arrabbiata che anche in questo caso se la prende con gli operatori. Facile dare obbiettivi, tutti potremmo essere generali e presidenti in questo modo. Vaccinazioni che ormai non sono più da considerarsi come intervento temporaneo ma che dovremmo fare a lungo, con tutte le contraddizioni delle regole che cambiano in continuazione.

Un governo che non si è mostrato all' altezza. Una regione che non si assume le proprie responsabilità. Dopo quattro ondate siamo messi peggio di marzo 2020 se non fosse che almeno ci sono dispositivi di protezione in più e i vaccini, ma sul piano del personale siamo sull′orlo del baratro. Si resta ancorati ai conti. Anziché assumere personale in massa dalle graduatorie esistenti, si pensa a come far quadrare i conti per non sforare la spesa. È il caso di Città della salute che continua a fare contratti di tre mesi in tre mesi.

Un governo che avrebbe dovuto abolire i tetti di spesa e che ha dimenticato il personale sanitario nella legge di bilancio.

Francesco Coppolella
Canetti Davide
Segretaria Regionale
Redazione
luogo CUNEO
Link

Eventi



Clicca per ingrandire 29/12/2021
Il Piemonte raddoppia le vaccinazioni, ma non c'è un parallelo aumento di assunzioni. il Nursind: "Servono più operatori e più posti letto". Anaao Assomed: "I medici specialisti non vengano usati negli hub vaccinali"
Se i vaccini sono la priorità, non bisogna dimenticare che servono posti letto e personale e a breve, se non si capisce questo, rischiamo il collasso". È l'allarme lanciato dal sindacato degli infermieri Nursind Piemonte. "È necessario che chi continua a dare disposizioni dall'alto si assuma anche l'onere di rispondere e governare questa criticità".

"Come si può pretendere di raddoppiare le vaccinazioni con meno personale di prima mentre gli ospedali si riempiono? Una ASL come quella di Città di Torino ad esempio non può certo riuscire a governare la continua richiesta di posti letto nei tre presidi ospedalieri e quindi di personale e contemporaneamente raddoppiare la capacità vaccinale, senza parlare del tracciamento. Venite voi a dare spiegazioni alle persone che si arrabbiano perché fanno le code o perché vogliono il vaccino. Venite voi a gestire le continue provocazioni di chi scarica la sua posizione rispetto ai vaccini sull' operatore. Vengano il Generale Figliuolo e il Presidente Cirio".

"L'emergenza - conclude il Nusind - è di tutto il sistema e non solo del pubblico. Venite voi a spiegarlo alla gente arrabbiata che anche in questo caso se la prende con gli operatori".

"Leggiamo che il Piemonte sta procedendo in maniera veloce con la somministrazione della terza dose, con una percentuale di 3 punti sopra la media nazionale. Bene. E′ necessario tuttavia sottolineare che questo non sta proteggendo gli ospedali, né i pazienti non Covid. Perchè, nonostante i numeri di ricoverati alti ma non ancora allarmanti, gli esami e le visite non urgenti sono state sospese in molti presidi, per coinvolgere i medici ospedalieri nella campagna vaccinale", gli fa eco la segretaria regionale del sindaco dei Medici, Anaao Assomed, Chiara Rivetti, in una nota rivolta direttamente al presidente della Regione Alberto Cirio.

"Mentre da un lato si delibera di coinvolgere i neolaureati nei Pronto Soccorso, dall′altro si mandano senza remunerazione e in orario di servizio medici specialisti con anni di esperienza, distogliendoli da attività complesse, negli hub vaccinali. Per ri-attivare quello del Valentino, per esempio, l′AOU Città della Salute ha deciso di impiegare 25/30 medici dell′eccellenza ospedaliera delle Molinette, che è il presidio di riferimento per molte patologie ad alta complessità del Piemonte".

"Le chiediamo - scrive Anaao Assomed a Cirio - di intervenire al più presto per ripristinare il giusto utilizzo delle migliori competenze mediche: non possiamo mandare neurologi, oculisti, cardiologi etc a vaccinare invece che occuparsi dei loro pazienti. Essere la Regione che vaccina di più conta, ma non molto, se poi saremo la peggiore per le liste d′attesa o mortalità non Covid".


Eventi


Gli infermieri? Utili solo per le foto di rito del G7. Ecco cosa il Governo nega agli Eroi


Clicca per ingrandire 27/12/2021
125 mila contagiati, 90 morti. Gli infermieri sono la categoria professionale che ha pagato maggiormente il prezzo della pandemia Covid.
Gli infermieri, sono stati i più osannati, applauditi, per poi, come in una parabola discendente, essere immediatamente bistrattati, insultati, derisi, picchiati dalla popolazione e “ignorati” dalle istituzioni, che dopo pergamene, onorificenze e qualche promessa, non ha compiuto nessun passo concreto per dare un segnale di vera riconoscenza agli Eroi.
Li hanno definiti Eroi, ma nessuno di loro avrebbe voluto questo appellativo melanconico, pronunciato quasi a volere sottolineare un ruolo di cui fino a due anni fa nessuno si era accorto o, visto come sono andate le cose, un sostantivo scenografico per definire la caratteristica “missionaria” degli infermieri, pronti a sacrificarsi per il bene altrui, unico scopo mistico della loro vita.
Perché le cose sono andate male, un po' come il “ne usciremo migliori”, gli infermieri hanno creduto “avremo un valore economico degno di chi siamo e cosa rappresentiamo”.
Bene, non ne siamo usciti migliori e nulla è cambiato rispetto al valore sociale ed economico degli infermieri, anzi, il Ministro della Pubblica amministrazione ha esortato la categoria a non fare sterili polemiche ed aspettare, a mettersi in fila, per eventuali riconoscimenti economici dovuti.
Ad oggi:
Il rinnovo del contratto comparto sanità 2019-2021 è fermo alla notte dei tempi. La contrattazione procede lenta e senza grandi scossoni. Qualche misura normativa migliorativa qua e là, ma niente di più
L′erogazione dell′indennità di specificità infermieristica, per la quale, sono stati stanziati 330 mila euro a gennaio 2021, è stata vincolata al rinnovo contrattuale. NurSind ha presentato un emendamento alla Legge di Bilancio 2022, perché questi soldi, visto i tempi lunghi del contratto, fossero svincolati da quest′ultimo e versati da subito nelle tasche degli infermieri “eroi”. Il MEF ha dato parere negativo, l′emendamento viene bocciato. NurSind ha annunciato lo sciopero.
La pandemia non lascia tregua, Omicron ha fatto schizzare nuovamente il numero dei contagi. Da due anni agli infermieri, vengono cancellati ferie e riposi, continuano a lavorare sotto organico con carichi di lavoro sovraumani, contrastando non solo la carenza cronica di personale sanitario, ma anche l′ulteriore peso degli infermieri sospesi per non aver assolto all′obbligo vaccinale Covid.
Quale riassunto migliore di questi due anni vissuti da eroi bistrattati, se non quelle di Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind:
“Da più di un mese abbiamo lavorato per dare un regalo - ampiamente meritato - agli infermieri, ostetriche, OSS e al personale sanitario che si sta ancora sacrificando nella lotta contro la pandemia. Le abbiamo provate tutte per far avere circa 1.000 euro nella busta paga di gennaio a questi lavoratori. Siamo stati l'unico sindacato che si è battuto per questo. Sconcertante il silenzio degli altri sindacati e di alcune forze politiche. Ora sappiamo che al "governo dei migliori" piace prendere in giro gli infermieri e gli OSS: utili per le foto di rito al G7 e per fregiarsi dell'ottimo lavoro svolto dal nostro SSN ma chiedendo di accontentarsi di rischiare la propria salute e la propria vita senza darci il dovuto e già stanziato neanche dopo un anno”.

Eventi


Tanti auguri a tutti voi dai Colleghi di Cuneo


Clicca per ingrandire 25/01/2022
Tanti auguri a tutti voi dai Colleghi di Nursind Cuneo

#ASLCN1

Eventi


ECM. Sito Cogeaps non aggiornato. Come inserire manualmente i crediti mancanti


Clicca per ingrandire 22/12/2021
Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) è un organismo che riunisce le Federazioni Nazionali degli Ordini e dei Collegi e le Associazioni dei professionisti della salute che partecipano al programma di Educazione Continua in Medicina.

Secondo quanto stabilito dall′Accordo Stato Regioni del 5 Novembre 2009, il Co.Ge.A.P.S. è “l′organismo nazionale deputato alla gestione delle anagrafiche nazionali e territoriali, dei crediti ECM attribuiti ai professionisti che fanno capo agli Ordini, Collegi nonché le rispettive Federazioni nazionali e Associazioni professionali, consentendo a questi le relative funzioni di certificazione delle attività formative svolte”.

Sostanzialmente Cogeaps si occupa della gestione angrafica e dello storico dei crediti ECM che noi professionisti siamo chiamati a conseguire, una banca dati, quindi, certificante la formazione che il professionsta espleta negli anni.

Accedendo a Cogeaps, mediante SPID, possiamo quindi consultare lo storico di tutti i corsi che abbiamo frequentato da quando esiste il programma ECM.

Potrebbe accadere, però, che talvolta un corso, sia FAD che residenziale,
al quale abbiamo preso parte non risulti presente nella nostra bacheca personale Cogeaps, nonostante sia trascorso diverso tempo.

Questo potrebbe accadere per diversi motivi: mancato completamento o superamento del corso da parte del corsista, una frequentazione non completa, inadempimenti o omissioni di carattere amministrativo da parte del Provider, oppure, evento raro ma talvolta purtroppo verificatosi, il mancato o finto effettivo accreditamento ministeriale di un evento, nonostante il rilascio di un "attestato".

Come fare in questi casi?
Nel nuovo portale Cogeaps è disponibile la sessione "crediti mancanti", nella quale è ammessa la registrazione manuale di crediti ECM non ancora presenti nella banca dati Co.Ge.A.P.S., relative agli anni dal 2014 al 2018 - https://application.cogeaps.it/credits/missing

I professionisti sanitari, ai fini della registrazione nella banca dati Co.Ge.A.P.S. presentano la richiesta, completa di attestato di partecipazione in completa autonomia oppure possono rivolgersi all'Ordine di appartenenza.
A partire dal 2019, come disposto dal Manuale sulla Formazione Continua del Professionista Sanitario al punto 1.13, è necessario rivolgersi al Provider per verificare lo stato dell′invio del rapporto, poiché è obbligo del Provider stesso trasmettere le partecipazioni e i relativi crediti ECM. Qualora il provider non ottemperi all′invio corretto del rapporto nonostante il sollecito, il professionista potrà trasmettere al Co.Ge.A.P.S. la documentazione necessaria per l′integrazione della partecipazione mancante.

Questa sezione consente di caricare tutti i dati relativi all'evento, dal Provider che lo ha organizzato, al codice di accreditamento presente nella locandina e nell'attestato, e permette addirittura di caricare il relativo attestato, qualora il professionista ne fosse in possesso, per verificarne l'autenticità

Il nostro consiglio è quello di vigilare costantemente e controllare la propria anagrafica ogni qualvolta che si frequenta un corso ECM, accertandosi prima che lo stesso sia effettivamente accreditato per come pubblicizzato dai vari Provider, e trascorsi 90 giorni dalla conclusione del corso, verificare presso la propria area personale della bacheca l'effettivo caricamento dei credti ECM.

Eventi


Stamattina Nursind sulla stampa in merito alla criticità dei concorsi per medici


Clicca per ingrandire 22/12/2021
Stamattina Nursind sulla stampa in merito alla criticità dei concorsi per medici

Eventi


Raccolta fondi per Ravanusa


Clicca per ingrandire 20/12/2021
Cari amici e colleghi, la tragedia che ha colpito la comunità di Ravanusa non ha lasciato indifferente nessuno di noi. Come Nursind abbiamo già provveduto a finanziare i beni di prima necessità per coloro che ne hanno di bisogno nei limiti delle nostre possibilità.
Vogliamo fare di più.
Abbiamo chiesto all′amico Osvaldo Barba di contribuire all′iniziativa.
In questi giorni è in uscita il suo primo libro dal titolo “Quando il sole sorge ad Ovest”.
È una raccolta di 10 storie di Infermieri.
8 assolutamente REALI ed AUTENTICHE.
2 verosimili, ovvero la storia è reale ma contestualizzata in vicende di personaggi conosciuti.
Parafrasando un successo planetario dei Pink Floyd si potrebbe dire che il libro racconta “The dark side of the NURSE′S”, quel “lato oscuro degli Infermieri” che nessuno conosce.
Narra delle vicissitudini di ognuno di noi, delle nostre debolezze ma soprattutto dei grandi pregi che spesso le persone, per disattenzione o per sufficienza, non riescono a vedere.
10 storie collegate al “Manifesto della Comunicazione Non Ostile”, ovvero di quella Carta dei Servizi legata all′utilizzo dei social e soprattutto al linguaggio di cui si fa uso in questo mondo virtuale che, frequentemente, ci ha danneggiato.
La prima stampa del libro effettuata da Osvaldo -d′accordo con la sua famiglia – con risorse personali, ha il target solidale destinato al fondo #NoiConGliInfermieri per le vittime dei colleghi deceduti a causa del COVID-19.
Abbiamo chiesto ad Osvaldo di ristamparne altre modificando il target e destinandolo alla Comunità di Ravanusa e ai colleghi che hanno avuto gravi ripercussioni economiche dalla tragedia dell′esplosione.
Ecco perché vi proponiamo l′acquisto del libro.
Fatto salvo i costi vivi di stampa, l′intero incasso sarà direttamente devoluto a chi ne ha di bisogno.
Un modo come un altro per essere solidali ricevendo in cambio un libro le cui storie sono illustrate da artisti siciliani.
Il rischio che, già dalle prossime ore, cali l′attenzione dell′opinione pubblica sulla comunità di Ravanusa è concreto.
Per chi volesse acquistare il libro scrivete a agrigento@nursind.it
  

Eventi


Indennità, il judoka Brunetta sgambetta la verità. Il contratto andrà per le lunghe


Clicca per ingrandire 19/12/2021
ministro sbatte la porta in faccia agli infermieri appellandosi ai tempi brevi della trattativa. La sua stessa riforma lo inchioda. Nursind infatti replica: “Minimo 4 mesi dall′ipotesi di accordo agli aumenti in busta paga”
di NS
Se fosse un incontro sul tatami Brunetta finirebbe giù di schiena, battuto dal Nursind. Ma non è un match di judo, arte marziale tanto amata dal ministro, fresco di cintura nera “Primo Dan”. E non si tratta di proclamare nessuna vittoria o sconfitta. Gli infermieri aspettano da gennaio scorso che sia loro erogata in busta paga l′indennità di specificità già finanziata nella passata legge di Bilancio, ma vincolata al rinnovo dei contratti, e hanno chiesto alle istituzioni – Governo e Parlamento – di dare il via libera ad un anticipo temporaneo di questo riconoscimento, in attesa che il tavolo contrattuale faccia il suo corso.
Tuttavia, nonostante ci siano tre emendamenti segnalati in manovra che vanno nella direzione auspicata dalla categoria, Brunetta ha deciso di tirare dritto. Il ministro per la Pa, infatti, insiste da giorni che la contrattazione avrà tempi stretti. E lo ha fatto anche oggi per rispondere al Nursind, colpevole a suo dire di “interpretazioni sconcertanti e attacchi pretestuosi”: è tornato così a rimarcare che “le trattative proseguiranno in modo serrato nelle prossime settimane per arrivare, nel più breve tempo possibile e con l′impegno di tutte le parti coinvolte, alla sottoscrizione del nuovo contratto”. Il segretario del Nursind Andrea Bottega, dal canto suo, continua invece a dire, che i tempi non sono affatto così stretti come dice Brunetta: “Il ministro dovrebbe sapere che ciò che viene definito al tavolo contrattuale è solo un′ipotesi di accordo. Tale ipotesi, infatti, poi deve essere vagliata da diversi organi di controllo, ragion per cui occorrono almeno quattro mesi per ricevere in busta paga gli aumenti definiti nel contratto”.
Chi ha ragione?
Proviamo a fare un po′ di chiarezza. A venirci in soccorso è proprio la riforma targata Brunetta. Galeotto il dlgs 27 ottobre n.150 che all′articolo 59 modifica il Testo Unico del pubblico impiego. Intanto i primi dieci giorni passano tra la sottoscrizione dell′ipotesi di accordo all′Aran e la sua trasmissione ai comitati di settore e al Governo. Palazzo Chigi, a sua volta, può prendersi fino a 20 giorni di tempo per esprimere le sue osservazioni. E il primo mese è volato via così.
Ma poi ci sono gli altri organismi di controllo, a cominciare dalla Corte dei conti. “Acquisito il parere favorevole sull′ipotesi di accordo, nonché la verifica da parte delle amministrazioni interessate sulla copertura degli oneri contrattuali – recita il comma 5 -, il giorno successivo l′Aran trasmette la quantificazione dei costi contrattuali alla Corte dei conti ai fini della certificazione di compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio di cui all′articolo 1-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. La Corte dei conti certifica l′attendibilità dei costi quantificati e la loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio”. Senza contare, inoltre, che la magistratura contabile “delibera entro quindici giorni dalla trasmissione della quantificazione dei costi contrattuali, decorsi i quali la certificazione si intende effettuata positivamente”. Ma c′è anche la possibilità che la Corte acquisisca elementi istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da parte di tre esperti in materia di relazioni sindacali e costo del lavoro. Anche una volta raggiunta la firma definitiva, comunque, un altro mese trascorre perché i soldi arrivino ai lavoratori.

Dunque, si capisce che i tempi non saranno comunque brevi. E i tempi, evidentemente, sono tutto in questa partita. Ragione per cui il Nursind ripone tutte le sue speranze nel Parlamento e negli emendamenti segnalati alla manovra che puntano ad una anticipazione dell′erogazione dell′indennità, dal momento che i soldi sono già stanziati e destinati a questo scopo, mentre “il ministro ci chiede di aspettare e pazientare. Ma noi – conclude Bottega – non abbiamo aspettato certo i dispositivi a norma di legge di protezione individuale quando, nel pieno della prima emergenza Covid, ci siamo messi addosso i sacchi dell′immondizia per assistere chi entrava in ospedale”.

Eventi


Natale iscritti


Clicca per ingrandire 18/12/2021
Quest'anno NurSind premia la vostra fedeltà come iscritti con degli utilissimi gadget che rispettano l'ambiente.( disponibili anche per i nuovi iscritti)
Per ritirare contattateci su whatsapp 3294058815
O tramite i delegati aziendali Nursind
#nursind #infermieri #nursindèunpassoavanti #rispettoperlambiente
#aslcn1
#aslcn2
#ospedaleverduno
  

Eventi


Indennità infermieri? Utopia. Da Brunetta uno schiaffo alla nostra categoria"


Clicca per ingrandire 17/12/2021
Sanità, Nursind contro Brunetta: "Indennità per infermieri, dopo un anno e mezzo non abbiamo visto un centesimo. E il ministro ci prende in giro"
“Ieri Brunetta ha dato uno schiaffo a tutti gli infermieri italiani". Il segretario nazionale di Nursind Andrea Bottega dopo la nota diffusa nell'immediato, torna su Affaritaliani.it a porre l'accento sulle parole -"presa in giro" - del ministro per la Pa, Renato Brunetta, in merito all'erogazione dell'indennità specifica per gli infermieri, pronunciate nel corso dell'interrogazione alla Camera del 15 dicembre. "Cecconi ha chiesto di chiarire che fine avesse fatto l'indennità prevista nella legge di Bilancio. Brunetta ha risposto che troverà una soluzione nel contratto che sarà firmato a breve".
Brunetta saprà come funziona la pubblica amministrazione ma non conosce gli ospedali. E non sa neanche come funzionano i contratti evidentemente. Stiamo ancora discutendo le modifiche al vecchio contratto, firmato in fretta e furia nel 2018". "Era pieno di schifezze, tanto che molte amministrazioni non lo hanno ancora applicato dopo tre anni" continua Bottega.
segretario di Nursind sottolinea: "Forse Brunetta ignora che per avere la firma definitiva sull'ipotesi di contratto ci vogliono minimo tre mesi. Deve passare dalla Corte dei conti, dalla Conferenza delle Regioni, ecc.". Prosegue: "Dobbiamo ancora discutere tutto. Abbiamo l'incontro settimana prossima, ma è altamente interlocutorio. Per passare i controlli ci vorranno mesi, e poi dopo la firma definitiva ci vuole un altro mese per la messa in atto da parte delle pubbliche amministrazioni".

"C'è un emendamento proposto da maggioranza e opposizione, e segnalato al Governo da tre forze politiche (Leu, M5s, Fi). La richiesta è di dare i soldi che sono già stati stanziati, mentre aspettiamo che si concluda la contrattazione. L'emendamento non chiede soldi in più, né espropria la contrattazione. Ma Brunetta ha detto no, non ce li dà". Di che cifre parliamo? "Sono 335 milioni stanziati, grosso modo sono circa 75 euro lordi al mese. Poca cosa, ma non ci dà nemmeno quello. E' un atto di cattiveria nei confronti degli infermieri"
A Brunetta interessa solo che il contratto sia sottoscritto. Ma la firma in sé stessa di fretta e furia non cambierà nulla. A me interessa che si diano i giusti riconoscimenti e diritti ai lavoratori".

L'imminente convocazione non sarà quindi risolutiva?

"Assolutamente no. Non abbiamo ancora discusso di niente. Si deve parlare dei nuovi inquadramenti economici, degli incarichi professionali e di organizzazione. In più ci sono le risorse stanziate dalla nuova legge di bilancio che saranno stanziate da gennaio 2022. Tempi tecnici che, stranamente, il ministro sembra non conoscere", chiosa Bottega.

"La nostra categoria comincia a non poterne più. Da inizio anno che siamo alle prese con le tempistiche di questa indennità, che torno a ricordare, ai medici è stata rilasciata subito, mentre per noi è stata subordinata alla contrattazione. Brunetta è fissato con i ministeri, e dà l'impronta ministeriale anche alla Sanità. Ma così non funziona. Ora confidiamo sul Parlamento, nella speranza che gli emendamenti segnalati passino, dando così l'atteso segno di vicinanza alla nostra categoria, piegata dopo due anni di pandemia. Ma se così non sarà, si sciopera. Il prossimo lunedì probabilmente sarà decisivo con l'eventuale arrivo del maxi emendamento alla Manovra", conclude il segretario di Nursind, Andrea Bottega.


Eventi


Nuovo contratto infermieri. Le novità sulla mobilità


Clicca per ingrandire 14/12/2021
Fermo restando che la materia inerente la mobilità è regolata dalla legge e le norme contrattuali sono, su questo aspetto, residuali, si sono registrate delle discrete vittorie relativamente al nuovo contratto collettivo nazionale, al momento in discussione.
Dopo la firma del CCNL 2016-2018, NurSind aveva chiesto di far chiarezza su uno degli aspetti della mobilità molto utilizzato nel comparto sanità, la mobilità “per compensazione” o “per interscambio” che, con la disapplicazione delle precedenti norme, non trovava più presenza nel contratto.

L′Aran aveva già risposto ad alcune aziende che avevano sollevato dubbi sull′esistenza della mobilità per compensazione (la legge non ne parla esplicitamente) richiamando una circolare della Funzione Pubblica, ora il nuovo testo contrattuale scrive che resta consentita la mobilità per interscambio/compensazione ai sensi dell′art. 29 bis e 30 del D. Lgs 165/2001 e relative disposizioni applicative, superando la difficoltà di interpretazione di cui le aziende approfittavano per impedire anche questa forma di mobilità.
Ed ancora, nel nuovo contratto è prevista la possibilità, da parte dell′azienda, di dare priorità, nelle procedure di mobilità, alle domande per gravi e documentate esigenze di salute, per ricongiungimento del coniuge o per esigenze connesse all′assistenza ai figli minori o inabili e ai genitori - Comma 3. Nell′applicazione del comma 2, le Aziende ed Enti possono dare priorità alle domande per gravi e documentate esigenze di salute, per ricongiungimento del coniuge o per esigenze connesse all′assistenza ai figli minori o inabili e ai genitori.
Vengono inoltre stabiliti tempi certi per la pubblicazione dei bandi e la risposta da parte dell′ente di appartenenza alla richiesta di mobilità da parte dell′ente accettante: b) il bando, pubblicato sul sito web aziendale almeno 15 giorni prima della scadenza del termine di presentazione delle domande, indica procedure e criteri di valutazione; f) fermo restando che l′attivazione della mobilità richiede il consenso dell′ente o azienda di appartenenza, la partecipazione al bando può avvenire anche senza il preventivo assenso della stessa. L′Azienda o Ente di appartenenza, ricevuta la richiesta di assenso, risponde motivatamente entro 30 giorni.

Eventi


COMUNICATO STAMPA NURSIND PIEMONTE


Clicca per ingrandire 10/12/2021
COMUNICATO STAMPA
NURSIND PIEMONTE 10.12.2021

INCONTRO TRA IL NURSIND
E L′ASSESSORE ALLA SANITA′
A seguito della proclamazione dello stato di agitazione, in data odierna, NurSind, il sindacato degli infermieri, ha incontrato l′Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi.
Al termine dell′incontro, i vertici del Sindacato infermieristico esprimono cauta soddisfazione, in attesa di poter avere riscontro su quanto condiviso.
Vista l′importanza strategica della figura infermieristica, considerata la grave carenza di personale, tenuto conto del maggior carico di lavoro dettato anche dall′applicazione della legge sull′obbligo vaccinale e, non da meno il fondamentale ruolo degli infermieri nella lotta alla pandemia, nonché nella campagna vaccinale, l′Assessore alla Sanità ha condiviso la necessità di valorizzare il lavoro degli infermieri e già nella prossima riunione di giunta ha manifestato la volontà di presentare un progetto di Legge regionale che valorizzi economicamente la categoria, attraverso lo stanziamento di fondi dedicati.
Un segnale di attenzione che il sindacato chiedeva e che la categoria merita, dichiara Francesco Coppolella, Segretario Regionale del NurSind.
Gli ulteriori temi che sono stati affrontati, riguardano le prestazioni aggiuntive e le indennità di malattie infettive.
Abbiamo avanzato in merito alcune proposte che l′Assessore ha recepito con disponibilità, impegnandosi a promuoverle.
In particolare, un incremento del compenso orario minimo inerente le prestazioni aggiuntive, con particolare riguardo per i colleghi operanti nei dipartimenti di emergenza.
In merito alle indennità di malattia infettive, abbiamo segnalato con forza le discrasie presenti nelle varie aziende rispetto al pagamento delle stesse, già di per sè irrisorie, nonostante siano previste dal contratto nazionale di lavoro.
Abbiamo ricevuto rassicurazione sull′argomento. A tal proposito l′Assessorato ribadirà alle ASR che visto il protrarsi dello stato di emergenza l′indennità deve essere riconosciuta.
Ritenendo l′incontro odierno soddisfacente, in attesa che quanto condiviso si possa concretizzare, nursind procederà a sospendere lo stato di agitazione presso il Prefetto.

Francesco Coppolella
Segreteria Regionale
NurSind Piemonte

Eventi


NurSind: Consenso Parlamento a erogazione anticipata indennità infermieri


10/12/2021
NurSind: Consenso Parlamento a erogazione anticipata indennità infermieri
Roma, 9 dicembre - “E′ un primo successo del sindacato aver ottenuto un consenso trasversale del Parlamento sull′anticipazione dell′indennità di specificità infermieristica. La proposta che abbiamo caldeggiato a livello istituzionale e mediatico è entrata tra gli emendamenti segnalati alla legge di Bilancio e ad avanzarla sono state ben tre forze politiche: oltre a M5s e Leu, anche l′opposizione con Fratelli d′Italia”. Lo afferma Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind. In particolare, aggiunge, “proprio il partito guidato da Giorgia Meloni ha saputo cogliere la necessità di dare subito un segnale agli infermieri”.

Per il sindacato, “adesso manca davvero l′ultimo miglio per sanare un arretrato che si trascina da gennaio scorso. Già nella precedente manovra, infatti - ricorda Nursind -, erano state stanziate le risorse per dare finalmente questo riconoscimento alla categoria, ma si decise immotivatamente di vincolarlo al rinnovo del contratto di comparto. Ora l′ipotesi dell′anticipo assume concretezza e vale quale minimo segnale per il lavoro, l′abnegazione e i rischi degli infermieri che hanno tenuto in piedi il sistema sanitario”.

“Speriamo a questo punto - conclude Bottega - che il Governo faccia sintesi tra le proposte in campo, anche alla luce di quelle che sono le concrete esigenze dei lavoratori, e che il Parlamento approvi”.
  

Eventi


Protestano gli infermieri in Piemonte: pronti allo sciopero


Clicca per ingrandire 04/12/2021
NurSind Piemonte, il sindacato degli Infermieri, scrive al prefetto e annuncia una serie di iniziative di protesta che in assenza di risposte in sede di conciliazione porteranno inevitabilmente allo sciopero.
In Piemonte – scrive il NurSid – mancano quattro mila infermieri in regime ordinario. La ripresa della pandemia, seppur ancora contenuta rispetto alle prime tre ondate per via delle vaccinazioni, prevede certamente un incremento dei posti letto covid, un potenziamento dell′attività di tracciamento e la necessità di ricorrere nuovamente alla vaccinazione di massa attraverso la somministrazione della terza dose. Tutto questo in un contesto dove il personale è impegnato nella ripresa delle attività ordinarie, nell′abbattimento delle liste di attesa, oltre che a riprendere una propria vita, quasi annullata negli scorsi 20 mesi.
A questo si aggiunge la grave carenza determinata dai colleghi sospesi e mai sostituiti.
Le risorse infermieristiche attualmente impegnate sono gravemente insufficienti oltre ad essere provate fisicamente e psicologicamente dalle prime tre ondate. La previsione di far fronte a nuovo lavoro straordinario, a prestazioni al di fuori dell′orario di lavoro, a nuovi cambi organizzativi e alla rinuncia di ferie programmate, conducono ad importanti livelli di stress lavoro correlato senza che si intraveda una strategia sul piano della ricerca di nuovo personale, di ottimizzazione delle risorse a livello regionale e non da meno di incentivazione e valorizzazione della professione.
Le promesse fatte sono rimaste tali.

Eventi


Riscatto anni di studi. In dieci punti, tutto quello che devi sapere


Clicca per ingrandire 02/12/2021
Cos′è il riscatto di laurea e chi può chiederlo
Il riscatto del corso legale di laurea è un istituto che permette, al ricorrere delle condizioni di legge, di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Pertanto, con il riscatto è possibile integrare la posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche, a condizione che sia stato conseguito il corrispondente titolo di studio.
Possono esercitare la facoltà di riscatto tutti coloro che hanno conseguito il titolo di studio universitario. Possono riscattare anche gli inoccupati, ossia coloro che non abbiano ancora iniziato l′attività lavorativa e non siano iscritti ad una gestione previdenziale.
2.Cosa si può riscattare?
Si possono riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali siano stati conseguiti uno o più titoli rilasciati dalle Università o da Istituti di livello universitario, secondo i diversi ordinamenti:
diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre)
diplomi di laurea (corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei)
diplomi di specializzazione, che si conseguono successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni
dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge
laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale
diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM)
3. Quanto costa?
L′onere da pagare per il riscatto dei periodi del corso di studi universitario è determinato in relazione alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Il riscatto nel sistema contributivo
Se devi riscattare periodi che si collochino nel sistema contributivo, il corrispondente onere è determinato applicando l′aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto alla retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda.
Esempio Calcolo contributivo
Ipotizziamo un soggetto che voglia riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 e che abbia presentato domanda di riscatto nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti il 31 gennaio 2021; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.000 euro, l′importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.240 euro (32.000×33% =10.560 x 4 anni = 42.240).
Il riscatto nel sistema retributivo.
Se devi riscattare periodi che si collochino nel sistema retributivo, l′importo della somma da versare varia in rapporto a diversi fattori quali l′età, il periodo da riscattare, il sesso, l′anzianità contributiva totale e le retribuzioni percepite negli ultimi anni.

4.Quanto costa
Per riscatto agevolato si intende una nuova modalità di calcolo dell′onere di riscatto per periodi che si collochino nel sistema contributivo della pensione. Questa nuova modalità è stata introdotta nel 2019 e a differenza delle modalità ordinarie, l′onere è calcolato prendendo a riferimento una retribuzione convenzionale uguale per tutti (livello minimo imponibile per artigiani e commercianti vigente nell′anno di presentazione della domanda, pari a 15.953,00 per il 2021) e l′aliquota di computo vigente nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (pari al 33%). Quindi, se presenti domanda nell′anno 2021 e scegli il calcolo cosiddetto agevolato, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro.
Soltanto nel caso in cui si scelga la liquidazione della pensione con il calcolo interamente contributivo (ad esempio per effetto dell′opzione al sistema contributivo ai sensi dell′articolo 1, comma 23, della legge n. 335/1995), si potrà usufruire del riscatto agevolato anche nel caso in cui i periodi del corso di laurea siano precedenti all′01/01/1996.
5. Quanto costa riscattare la laurea da inoccupati?
Puoi chiedere il riscatto del corso di laurea anche se sei inoccupato. L′onere è determinato con le stesse modalità del riscatto cosiddetto agevolato, calcolato quindi sul livello minimo imponibile annuo previsto per gli artigiani e commercianti vigente nell′anno di presentazione della domanda (15.953 € per il 2021) ed in base all′aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). Quindi, se presenti domanda in qualità di inoccupato nell′anno 2021, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro.

6.A chi si versa il contributo per l′onere di riscatto?
Il contributo per l′onere di riscatto si versa all′Inps. Salve specifiche disposizioni di settore, in linea generale l′onere è versato attraverso il circuito di pagamento PagaoPa. Gli Avvisi di Pagamento PagoPA possono essere pagati:
online dal sito inps.itcon il servizio “Pagamento online pagoPA”. Si accede con le credenziali di riconoscimento dal percorso di navigazione: Prestazioni e servizi >Servizi > Portale dei pagamenti > Riscatti, Ricongiunzioni e rendite” e si può pagare con carta di credito, carta di debito, addebito in conto corrente e altri metodi di pagamento.
attraverso canali sia fisici che online di banche e altri PSP (Prestatori di Servizio di Pagamento), come ad esempio:
agenzie della banca
home banking del PSP (riconoscibili dai loghi CBILL o pagoPA)
sportelli ATM abilitati delle banche
esercenti convenzionati con i PSP aderenti al sistema pagoPA (bar, edicole, ricevitorie, tabaccherie, farmacie e supermercati)
uffici postali.
La lista dei canali di pagamento è disponibile sul sito Internet del sistema pagoPA all′indirizzo www.pagopa.gov.it
Si può pagare a rate anche con addebito diretto sul conto corrente postale o bancario (autorizzazione di addebito in conto corrente
L′onere per il riscatto della laurea può essere pagato in unica soluzione o in rate mensili senza interessi per un massimo di 120 rate.

7.Quali sono i vantaggi?
Il riscatto ha indubbi vantaggi:
Permette di acquisire anzianità contributiva spesso collocata in epoca remota e per tale via, e fatti salvi futuri mutamenti legislativi, potrebbe comportare un anticipo nella maturazione del diritto a pensione;
Incrementa la misura della pensione
È prevista la rateizzazione senza interessi per dieci anni
Il contributo da riscatto è fiscalmente deducibile. Per gli inoccupati, al genitore che sostiene l′onere di riscatto degli anni di studio viene garantito il diritto alla detrazione del costo per il 19 % dalla propria imposta lorda
8. I periodi riscattati sono utili ai fini del diritto o anche del calcolo della futura pensione?
Sì, il riscatto del corso di studi universitario è valido ai fini del diritto e della misura della pensione.
Per i periodi di riscatto che si collocano successivamente al 31/12/1995 (o per quelli collocati prima se si opta per il calcolo interamente contributivo della futura pensione) l′importo versato a titolo di riscatto farà parte del montante contributivo sul quale sarà calcolata la pensione con il sistema di calcolo contributivo.
Per i periodi di studio anteriori al 1996, il riscatto va ad incrementare la quota di pensione calcolata con il sistema retributivo, cioè quella parte di contributi il cui rendimento sarà collegato alla media dei redditi da lavoro conseguiti negli ultimi anni dell′attività lavorativa.

9. Si può fare una simiulazione per calcolare l'onere?
Sì, esistono due diversi applicativi di simulazione.
Da settembre è disponibile un nuovo servizio on line che agevola l′utenza nell′acquisire consapevolezza circa gli effetti dell′esercizio della facoltà di riscatto del corso universitario di studi ai fini pensionistici. E′ utilizzabile con qualunque dispositivo mobile o fisso (PC, tablet o telefono cellulare). Il servizio è di libero accesso da parte dell′utenza, non essendo richieste credenziali per il suo utilizzo, ed è raggiungibile sul sito istituzionale dell′Inps, tramite il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Riscatto Laurea – Simulatore”. Al momento il simulatore è disponibile per gli utenti nella condizione di inoccupati e per coloro che rientrano interamente nel sistema di calcolo contributivo della futura pensione in quanto i periodi oggetto di riscatto e il periodo lavorativo sono successivi al 1995. È un servizio interattivo: a fronte dell′inserimento di pochi dati, del tutto anonimi, chiesti all′utente, fornisce informazioni, a normativa vigente, sulle varie tipologie di riscatto di laurea disponibili per i vari segmenti di utenza (agevolato, inoccupato, ordinario), sui possibili vantaggi fiscali derivanti dal pagamento dell′onere e presenta una simulazione orientativa del costo del riscatto, della sua rateizzazione, della decorrenza della pensione (con e senza riscatto) e del beneficio pensionistico stimato conseguente al pagamento dell′onere.
Il secondo simulatore è disponibile all′interno dell′applicativo per la presentazione telematica della domanda di riscatto laurea e vi si accede tramite le credenziali di autenticazione (SPID, CNS, CIE); consente la simulazione in tutte le gestioni (pubbliche e private) dell′onere per riscattare un periodo di studi collocato interamente nel sistema contributivo; per gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti e alle Gestioni speciali artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri la funzione è stata estesa anche ai periodi collocati nei sistemi retributivo e misto.

10.Come si fa la domanda?
La domanda si presenta esclusivamente in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
Attraverso il sito istituzionale inps.it (con accesso tramite SPID Sistema Pubblico di Identità Digitale oppure Carta Nazionale dei Servizi oppure carta d′identità elettronica 3.0) e seguendo il percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Portale riscatti -ricongiunzioni”.
Patronati e intermediari dell′Istituto
Contact Center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 o da telefono cellulare il numero 06 164164,

Eventi


ECM. FNOPI rassicura, no alle sanzioni per chi non è in regola con i crediti, sì a sistema premiante


Clicca per ingrandire 29/11/2021
La Fnopi, ha voluto rassicurare quanti si sono allarmati per le paventate sanzioni, per chi non fosse in regola con i crediti ECM.
Ha inoltre spiegato come mai spesso la piattaforma Co.Ge.A.P.S. non sia regolarmente aggiornata.

Si parla spesso di sanzioni a carico di chi non ha rispettato, o non rispetta, il programma ECM. la Legge del 1999 precedentemente citata le indica, senza entrare nei dettagli e rinviando, come avviene in occasione di una nuova Legge, a successivi regolamenti le modalità di applicazione. A distanza di 22 anni dalla Legge che lo ha istituito e 19 anni dopo i primi corsi ECM italiani, si arriverà a introdurre sistemi che potrebbero soprattutto premiare chi matura i crediti richiesti, più che sanzionare chi non ha rispettato il programma di formazione continua – è quanto riportato dalla FNOPI, in un post su Linkedin.

La Federazione nazionale ha smentito dunque la volontà di punire chi non è in regola con gli ECM, introducendo piuttosto un sistema premiante, e lo ha fatto alla fine di una serie di informazioni utili sul programma nazionale ECM.

Dopo un excursus sulla normativa relativa alla formazione continua, precisa che nel triennio formativo 2020-2022 dove, così come per ogni altro triennio, sono 150 i crediti da acquisire complessivamente. Vanno acquisiti non più nella misura di 50 per anno, ma "il totale nel triennio′′: questo significa che, teoricamente, un professionista potrebbe prendere parte a eventi di formazione in grado di rilasciare l′intero "debito′′ (pari a 150 crediti) anche nelle ultime settimane del triennio, e sarebbe assolutamente in regola.
Precisa inoltre che a seguito del riconoscimento dell′impegno al tempo del Covid, con la Legge 77 del Luglio 2020 coloro che, fra i professionisti sanitari, hanno continuato ad esercitare durante i mesi critici della pandemia dovranno maturare per il triennio 2020-2022 ‘′solo′′ 100 crediti, e non 150.

Inserimento dei crediti sulla piattaforma Co.Ge.A.P.S., perché tarda?

Gli eventi ECM possono essere:

residenziali (RES) cioè svolti in una sede fisica;
in modalità FAD (Formazione A Distanza), scelta che ha avuto un enorme sviluppo ed un grande implemento, di fatto obbligato in seguito alla pandemia sin dal Marzo 2020;
svolti ‘′sul campo′′, come avviene ad esempio in certe azioni, simulate o reali, in laboratori e strutture sanitarie (detti eventi FSC - Formazione Sul Campo).
L′inserimento di tali eventi – secondo determinate regole – nel programma ECM avviene a cura dei provider. Questi stessi soggetti curano, entro 90 giorni dalla conclusione dell′evento, anche l′inserimento dei dati dei partecipanti, con la rendicontazione, ad Agenas. L′Agenzia tratta i dati e successivamente, con tempi variabili, consegna i file riassuntivi a Co.Ge.A.P.S., il Consorzio per la Gestione dell′Anagrafe dei Professionisti Sanitari.

Su questa piattaforma virtuale vengono così caricati i crediti che ogni professionista sanitario ha maturato. L′anagrafe generale è ottenuta dai database dei vari Albi nazionali dei professionisti sanitari, motivo per il quale gli Albi stessi devono sempre essere aggiornati dai singoli Ordini provinciali.

Spesso i colleghi – sottolinea la FNOPI - lamentano tempi lunghi nell′inserimento dei crediti, in particolare per quanto riguarda i corsi effettuati con il datore di lavoro pubblico (Azienda Sanitaria). La spiegazione è semplice: infatti, le ASL sono quasi tutte inserite, come provider formativi, nel SSR di riferimento (sistema sanitario regionale) e i dati con i codici fiscali dei partecipanti, entro i 90 giorni da fine corso, arrivano a una sede fisica – di solito nel capoluogo regionale. Da qui, una volta trattati, questi dati devono arrivare ad Agenas e successivamente a Co.Ge.A.P.S.; quindi, vi è in pratica un passaggio in più rispetto al percorso standard che fa un provider accreditato nel sistema nazionale.

Esistono due metodi per acquisire crediti ECM senza partecipare a eventi di formazione.
Il primo, molto semplice, è quello di predisporre il proprio Dossier Formativo, che porta a sostanziosi ‘bonus′′ in materia di crediti ECM, attraverso la compilazione di campi sul portale di Agenas, a questo link:
https://www.agenas.gov.it/dossierformativoecm

Il secondo metodo è quello di diventare tutor per i corsi di laurea triennale, attività preziosa dove l′infermiere – o altro professionista, per altri profili – assume il ruolo di guida di tirocinio per gli studenti. Ottiene, così, il riconoscimento di questo impegno, con crediti ECM che vengono inseriti di norma dalle segreterie delle Università, a favore dei tutor stessi sul data base di Co.Ge.A.P.S.


Eventi


Ordine di servizio


Clicca per ingrandire 24/11/2021
ORDINE DI SERVIZIO IN SANITA': COSA C'E' DA SAPERE


Il presente documento, non esaustivo, vuole essere uno strumento di approfondimento e riflessione circa la consuetudine di “ordinare” agli infermieri lo svolgimento di mansioni e competenze estranee al corretto svolgimento dell′esercizio professionale. Chi ordina, chi ordina chi, chi ordina cosa, dovrebbero essere quesiti da porre a noi stessi e all′estensore alla ricezione di ogni ordine di servizio.

Di seguito riportiamo una serie di domande, approfondimenti e riferimenti normativi utili a fare chireza sulla questione.



Cosa è l′Ordine di Servizio?

E′ una disposizione impartita da un superiore gerarchico sul quale ricade la responsabilità dei fatti ad essa conseguenti. L′art. 51 del Codice Penale “Ordine del superiore gerarchico” stabilisce che, nell′ipotesi in cui chi riceve l′ordine si accorga che trattasi dell′ ordine di commettere un reato, anche costui è responsabile penalmente unitamente a chi ha dato l′ordine. In qualità di responsabili dell′assistenza infermieristica è opportuno motivare il rifiuto in fatto e in diritto. L′impiegato (lavoratore subordinato) deve eseguire gli ordini che gli siano impartiti dal superiore gerarchico in merito alle proprie funzioni e mansioni.



Cosa è la Responsabilità?

E′ la capacità di dare conto delle proprie azioni in rapporto ad una sanzione, a garanzia e rinforzo di un dovere di comportamento. Essere “responsabili” determina un rapporto causa-effetto: chiunque con le proprie azioni cagioni un danno ad altri è tenuto a ripararlo. Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno stesso.



Cosa è la Mansione?

E′ il complesso di attività, compiti e funzioni che il lavoratore è obbligato a svolgere a favore del datore di lavoro, un adempimento professionale da parte del lavoratore a cui corrisponde l′obbligo di retribuzione ex parte datoris.

Art. 2103 Codice Civile “Mansioni del lavoratore”
Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali e′ stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione.



CCNL COMPARTO SANITA′ CATEGORIA D – DECLARATORIA –Appartengono a questa categoria i lavoratori che ricoprono posizioni di lavoro che richiedono conoscenze teoriche specialistiche di base, capacità tecniche elevate per l′espletamento delle attribuzioni, autonomia e responsabilità secondo metodologie definite e precisi ambiti di intervento operativo proprio del profilo, eventuale coordinamento e controllo di altri operatori con assunzione di responsabilità dei risultati conseguiti.



Il disposto del DM 739/94, Profilo Professionale dell′Infermiere, lo individua quale professionista responsabile dell′assistenza generale infermieristica che garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico terapeutiche.



Nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro si parla di ordini di servizio?

All′art. 28 del CCNL dell′1 settembre 1995 la rubrica dell′articolo “doveri del dipendente” è modificata in “obblighi del dipendente CCNL 95 art. 28 h) DOVERI DEL DIPENDENTE

Il dipendente deve eseguire le disposizioni inerenti all′espletamento delle proprie funzioni o mansioni. Se ritiene che la disposizione sia palesemente illegittima è tenuto a darne immediata e motivata contestazione a chi l′ha impartita, dichiarandone le ragioni; se la disposizione è rinnovata per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione salvo che la disposizione sia vietata dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo.

Sanità privata art. 30 ccnl 2001

Il lavoratore deve attenersi alle disposizioni impartite dall′Amministrazione ed osservare in modo corretto i propri doveri



L′Art. 591 Codice Penale Abbandono di incapace interessa gli infermieri?

Qualora, a fronte di uno status giuridico disciplinato dalle normative ad hoc, vengano impartite disposizioni di servizio che espongono arbitrariamente gli infermieri al delitto previsto e punito dall′art. 591 del C.P., si condanna la condotta di “abbandono di persona incapace per qualsiasi motivo di provvedere a se stessa”, e per la quale l′infermiere ne ha la custodia e deve provvedere alla cura (Cassazione penale, sez. V, 12-10-82). Il 591 c.p., in virtù della tipologia degli interessi protetti, è diretta a prevenire comportamenti che, con l′abbandono, pongono in pericolo l′incolumità di soggetti ritenuti meritevoli di protezione per le loro condizioni psico-fisiche. E non ha rilevanza se l′abbandono sia solo di carattere temporaneo, quanto la presunzione di messa in pericolo dell′integrità fisica degli assistiti. (Cassazione penale sez. V, 28-3-90)

Chiunque abbandona:

– una persona minore degli anni 14
– una persona incapace per malattia di mente o di corpo
– per vecchiaia
– per altra causa
di provvedere a se stessa, e′ punito con la reclusione da 6 mesi a 5 anni



Come deve essere impartito l′ordine di servizio?

Può essere impartito verbalmente in caso di urgenze ed emergenze.
Successivamente si deve pretendere che l′ordine sia reiterato per iscritto.
Il cambio turno dall′oggi per domani, invece, deve sempre essere impartito per iscritto a garanzia del lavoratore per 2 motivi: copertura in caso di infortunio in itinere, e giustificazione in caso di contestazione di assenza ingiustificata. Se non segue alcuna comunicazione scritta, inviare a chi impartisce l′ordine una memoria così concepita: Come da vs. disposizione verbale, il giorno x dalle ore y alle ore z ho svolto la mia attività professionale presso……Inviare tramite raccomandata o protocollo interno.

Caratteristiche dell′ordine di servizio

1) Deve essere redatto in forma scritta;
2) Deve essere tempestivo;
3) Deve essere impartito presso il luogo di lavoro;
4) Deve contenere la Motivazione;
5) Deve provenire dal responsabile del servizio (art.16 D.P.R. 3/1957);
6) Deve essere chiaro;
7) Deve indicare la data di emissione
8) Deve essere nominativo. L′ordine di servizio deve essere impartito per iscritto, con l′eccezione dei casi di urgenza (in questi casi sarà possibile ed opportuno, dopo, chiedere la conferma scritta dell′ordine. Il lavoro, soprattutto quello a turni, deve essere organizzato secondo criteri di continuità, preventiva conoscenza, pianificazione Il lavoro straordinario non può essere fattore ordinario di programmazione

Le prestazioni di lavoro straordinario hanno carattere eccezionale, devono rispondere ad effettive esigenze di servizio ed essere preventivamente autorizzate dal responsabile del servizio (art. 34 ccnl cit.)



È legittimo l′ordine di servizio impartito al telefono?

E′ possibile richiedere ai dipendenti non ricompresi nei turni di pronta disponibilità di rientrare in servizio. Ma anche in tal caso se sussistono i presupposti di cui agli artt. 51 e 45 del CP, vi è possibilità di non ottemperarvi.



E′ obbligatorio possedere un apparecchio telefonico privato per esigenze aziendali?

Non è obbligatorio possederlo, non è obbligatorio, se posseduto, fornire il numero telefonico all′azienda. L′ ordine impartito telefonicamente non garantisce chi lo riceve che ad impartirlo sia effettivamente l′autorità che può farlo.

L′ordine impartito telefonicamente non garantisce chi lo emana che ad riceverlo sia effettivamente il

dipendente.



È possibile registrare le conversazioni telefoniche?

E′ possibile, e si incorre nella sola indebita violazione della privacy. Ma sul piano tecnico la registrazione costituisce un elemento molto debole sul piano probatorio in quanto non da certezza delle condizioni di tempo e di luogo in cui è avvenuto il colloquio.



È legittimo l′ordine di servizio recapitato a domicilio del dipendente?

Ordine di servizio in busta aperta:
deve essere certamente consegnato nelle mani del dipendente che ne rilascia ricevuta o quanto meno deve esservi testimonianza del rifiuto del dipendente a ricevere l′ordine o rilasciare ricevuta.

Ordine di servizio in busta chiusa:
Non ha nessun valore l′ordine di servizio recapitato nella buca delle lettere, in portineria, dai vicini, non potendosi dimostrare che il dipendente ne sia entrato in possesso in tempo utile a darvi corso. L′ordine di servizio deve comunque pervenire in anticipo al lavoratore. Il lavoratore non è tenuto a farsi reperire al proprio domicilio ad eccezione della disponibilità



Quanti ordini di servizio possono essere impartiti?

Non esiste un numero minimo di ordini di servizio ma se ne può contestare l′abuso, anche in funzione della questione mobbing, attraverso l′art. 7 del “Comitato per Pari Opportunità” che prevede misure per favorire effettive parità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale.

Per le pronte disponibilità il numero previsto è di 6 turni mensili. Per lo straordinario il limite annuo per

dipendente è di 180 ore (15 mensili).



Si può disattendere un ordine di servizio?

E′ sempre possibile disattendere un ordine di servizio quando comporta, per chi lo riceve, anche solo il rischio di commettere un reato penale. E′ poi possibile disattendere un ordine di servizio se vi siano motivazioni di carattere personale che impediscono al dipendente di ottemperarvi dando puntuale dimostrazione dell′impedimento. Quali impedimenti comprovabili?

Quelli collegati allo stato di necessità (art. 54 del C.P); Quelli collegati alla forza maggiore (art. 45 del C.P) esempio: rifiuto di rientrare in servizio in quanto in tale giorno affidato a se il figlio minore, senza alcuna possibilità di poterlo affidare a terzi e dovendo evitare il reato di abbandono di minore.



Quale è il limite massimo dell′allungamento dell′orario di servizio?

L′orario massimo giornaliero è fissato dall′art. 26 del CCNL 7/4/1999 in 12 h continuative. Se si turna su 8 ore, altre 4 ore in servizio. Il Dlgs 66/2003 stabilisce in 11 ore il riposo giornaliero continuativo, il che farebbe deporre per 13 ore di lavoro consecutive nelle 24 ore.



Gli infermieri hanno interesse di esporsi a responsabilità “delegate”?

Gli infermieri non dovrebbero avere interesse di esporsi a responsabilità penali “delegate” circa, ad esempio, l′abbandono di incapace a fronte del dovere di garantire assistenza infermieristica all′interno delle proprie U.O. Infatti, ai sensi degli artt. 16 e 17 del DPR 3/57 e art 28 del CCNL Comparto Sanità 95, hanno il diritto-dovere di non eseguire alcuna “palesemente illegittima” disposizione verbale né rinnovata per iscritto attinente alla richieste dei superiori gerarchici di abbandono, ad esempio, dell′unita operativa per lo svolgimento di mansioni inferiori.

Eventi


Manovra, Regioni: “Non bastano i soldi per la sanità, lo Stato intervenga”


Clicca per ingrandire 22/11/2021
Gli enti decentrati in audizione sulla legge di Bilancio: “Più spese a causa del protrarsi dell′emergenza”. Poi battono cassa anche sugli indennizzi per danni da trasfusioni o vaccinazioni

di U.S.V.
Non bastano i fondi stanziati per far fronte all′impatto sanitario della pandemia. Le Regioni arrivano in Parlamento e durante l′audizione in Senato sulla legge di Bilancio alzano la posta, evidenziando “un significativo scostamento sulla spesa sanitaria a causa del protrarsi dell′emergenza”, scostamento “attualmente non è coperto da finanziamenti in decreti emergenziali”.
Insomma, il piatto piange: secondo i calcoli dei governatori mancherebbero all′appello 2,2 miliardi di esborsi sostenuti. Dunque, c′è la “necessità di un finanziamento eccezionale per l′anno 2021 al fine di salvaguardare gli equilibri del sistema sanitario nazionale per garantire un livello di finanziamento corrispondente alla tipologia e al volume degli interventi emergenziali e di ripresa delle attività ordinarie”, spiegano gli enti locali in audizione. La scarsità di risorse, infatti, potrebbe mandare in disavanzo diverse Regioni: in quel caso scatterebbero i piani di rientro, con il rischio di un taglio dei servizi e un aumento delle imposte.
Gli enti decentrati si avvalgono dei numeri per dar forza al loro ragionamento e mettono in risalto che “il finanziamento del fabbisogno sanitario rispetto al Pil nel 2024 ritorna al livello ante Covid-19 (6,3% come nell′esercizio 2019)”, malgrado in termini assoluti la differenza sia di quasi 14 miliardi. Rispetto agli incrementi già previsti in manovra per il Fondo sanitario nazionale, inoltre, i governatori seminano qualche dubbio e puntano a “capire se l′incremento di 2 miliardi previsto per il 2022 è capiente rispetto alle spese già indicate negli articoli del Ddl e se permetterà di mantenere gli equilibri dei sistemi sanitari regionali nell′esercizio 2022 alla luce di come si chiuderà l′esercizio 2021, dell′andamento dell′epidemia nel 2022, dei costi aggiuntivi per il rinnovo del contratto a carico dei bilanci sanitari”.
Infine, le Regioni in Senato chiedono un contributo allo Stato anche sugli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni. “Sebbene sia previsto che le Regioni si facciano carico di anticipare le risorse, dal 2015 lo Stato non ha stanziato nulla”, dicono gli enti locali e aggiungono: “Si ritiene necessario almeno un cofinanziamento annuale alla spesa, vieppiù alla luce delle ultime sentenze sui risarcimenti” nelle quali “il Ministero della Sanità è condannato a risarcire i danni”.

Eventi


Il Nursind incontra l’assessorato alla Sanità della Regione


Clicca per ingrandire 18/11/2021
Nel primo pomeriggio di oggi, si è svolto l′incontro tra Nursind Piemonte e l′assessorato alla Sanità. Sono tanti e diversi i temi trattati: contratti a termine, concorsi, emergenza infermieristica, criticità delle Rsa e ulteriori fondi per il personale.“Secondo la direzione regionale alla sanità le aziende possono prorogare i contratti a termine per evitare il blocco dei servizi, tenendo anche conto delle eventuali graduatorie a tempo indeterminato ed i tetti di spesi assegnati, che secondo la direzioni sarebbero capienti - spiega Francesco Coppolella, segretario regionale di Nursind Piemonte - Su questo come Nursind abbiamo espresso qualche perplessità oltre a sottolineare quanto sia fondamentale non lasciare a casa personale che è stato importante. Non solo: abbiamo sollecitato concorsi a tempo indeterminato e ci è stato comunicato che, oltre a quelli già fatti e quelli in via definizione, a dicembre dovrebbe uscire il bando di che comprende molte aziende della città metropolitana”.
Emergenza infermieristica e criticità delle Rsa

Nursind ha anche chiesto per gli infermieri “un compenso di cinquanta euro all′ora per le prestazioni al di fuori dell′orario di lavoro, invece di trenta euro all′ora come previsto dall′attuale accordo regionale”.

Per quanto riguarda le Rsa, “le condizioni di lavoro e il trattamento economico spingono molti colleghi a lasciare giustamente quest′ambito lavorativo, partecipando a bandi e concorsi e con la conseguenza di lasciare scoperte queste strutture - continua Coppolella - D′altro canto non è pensabile poterli escludere da bandi e dai concorsi o trattenerli a vita. La coperta è corta. Una soluzione potrebbe essere, a nostro avviso, quella di convenzioni con le Asl che forniscono personale infermieristico attraverso prestazioni aggiuntive. Infine, abbiamo sollecitato la Regione a finanziare le aziende con fondi che non erano ancora stati stanziati ma previsti dalla precedente legge di bilancio. E su questo punto abbiamo ricevuto rassicurazioni”.

Eventi


NurSind: stato d’agitazione, indennità per infermieri svincolata da contratto o sarà sciopero


Clicca per ingrandire 15/11/2021
NurSind: stato d′agitazione, indennità per infermieri svincolata da contratto o sarà sciopero
Roma, 9 novembre 2021 - “La pazienza ha un limite e questo limite è stato abbondantemente superato. E′ da un anno, infatti, che gli infermieri aspettano l′indennità specifica che è già stata finanziata nella passata legge di Bilancio. Un ritardo che è destinato ad aumentare, visto che tale riconoscimento è stato vincolato alla chiusura del nuovo contratto, ancora purtroppo in alto mare”. Lo afferma in una nota il segretario nazionale del Nursind Andrea Bottega, annunciando “lo stato d′agitazione” della categoria.
“Siamo stati purtroppo facili profeti quando a dicembre scorso provammo in tutti i modi a sensibilizzare le istituzioni sul rischio di vincolare l′indennità alla contrattazione. Nessuno allora ci diede ascolto. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: una discriminazione che dura da 12 mesi tra medici, che da gennaio 2021 hanno ricevuto l′indennità, e infermieri e restante personale sanitario, ancora in attesa”.
Gli infermieri, dunque, sono sul piede di guerra: “Con molta probabilità si ricadrà nello stesso errore, visto che fino ad ora il ministro per la Pa Renato Brunetta ha preferito non prendere in considerazione il nostro grido d′allarme e le nostre proposte. Una cosa è certa: in caso di mancato accordo - fa sapere il Nursind – dichiareremo una o più giornate di sciopero”.

“Sarebbe saggio, invece, con la quarta ondata alle porte, la necessità di recuperare le prestazioni sanitarie non erogate causa Covid, l′impossibilità di assunzioni e la necessità di ulteriori turni per coprire l′assenza del personale non vaccinato -incalza Bottega -, se il Governo non si voltasse dall′altra parte. Anche perché la soluzione è a portata di mano e, soprattutto, a costo zero”.
Trattandosi di risorse già stanziate a bilancio, è la proposta avanzata dal sindacato, “chiediamo che l′indennità specifica venga erogate direttamente dalla legge in modo da poterla ricevere al più presto, svincolandola dalla stipula del contratto di comparto. Sarebbe anzi – conclude Nursind - un ottimo viatico per alleggerire la discussione al tavolo e agevolare la chiusura della trattativa entro il primo semestre del 2022”.


Eventi


Infermieri: cambio compensativo e mobilità. Il NurSind offre un portale dedicato, il link


Clicca per ingrandire 28/10/2021
Infermieri: cambio compensativo e mobilità. Il NurSind offre un portale dedicato, il link
Vuoi riavvicinarti alla tua famiglia o andare a lavorare altrove?
Il NurSind mette a disposizione dei propri iscritti e non, un portale dedicato al cambio compensativo.
Il cambio compensativo è possibile per il personale sanitario pubblico dipendente.
Gratuitamente puoi iscriverti e ricercare un collega desideroso di prendere il tuo posto.
BUONA RICERCA!
(NB L′annuncio ha validità di 1 anno; dopo l′inserimento deve essere approvato; per qualsiasi problema invia mail a info@cambiocompensativo.it)
All′interno gli annunci di mobilità regione per regione.

Eventi


Smart work


07/09/2021
La forma di lavoro da casa che abbiamo conosciuto in era pandemica è differente da quella prevista dal Governo Renzi con la legge n. 81 del 2017, che identificava il lavoro “agile” (c.d. smart working) come una forma di lavoro subordinato, caratterizzato dall′assenza di vincoli, orari o spaziali, e un′organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro. Si tratta di una modalità che dovrebbe aiutare i lavoratori e le lavoratrici a conciliare i tempi di vita e lavoro, al contempo favorire la crescita della produttività e persino, se gestita bene con i tempi delle città, ridurre il traffico di auto.
Lo smart working previsto dalla norma e da numerosi accordi sindacali non è, quindi, lavoro da casa, ma un lavoro che si può svolgere in locali diversi da quelli aziendali, basato sull′alternanza tra il lavoro in ambiente esterno e quello svolto all′interno della sede aziendale. Inoltre, la citata legge identifica nel datore di lavoro il soggetto preposto a garantire la salute e la sicurezza del lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile, consegnando al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con cadenza almeno annuale, un′informativa scritta nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro.
Ad oggi, grazie alle risorse messe a disposizione dall′Europa, si potrà riformare il sistema sanitario, nella direzione di uno sviluppo della salute territoriale e di prossimità, includendo naturalmente anche la prevenzione in ambito lavorativo con un′attenzione rivolta a forme di lavoro più moderne.
Parallelamente, sarà necessaria una adeguata preparazione della cittadinanza alla prevenzione, da conseguire attraverso una consona informazione sui corretti stili di vita: si parla di sana alimentazione, aderenza ai piani terapeutici, promozione e incentivazione allo svolgimento di controlli cardiocircolatori per lavoratori e lavoratrici anche attraverso la telemedicina. Inoltre, è opportuno prevedere protocolli tra le parti sociali che possano stabilire anche la possibilità di interruzione dell′attività lavorativa con momenti in cui svolgere movimento fisico.
Il tema della prevenzione è oggetto di approfondimento nell′ambito di un′indagine conoscitiva, attualmente in svolgimento presso la commissione Sanità, che mira a rivoluzionare l′approccio alla salute e al lavoro. Uno sviluppo della telemedicina sulla base di un nuovo modello, che avesse tenuto conto di una stretta correlazione tra l′attività del medico di medicina generale, i medici ospedalieri e medici del lavoro, avrebbe aiutato a prevenire l′insorgenza delle patologie già menzionate, a cui si aggiunge l′abuso di alcool – il cui consumo casalingo è aumentato del 250% durante la pandemia da Covid-19 (fonte: Istituto Superiore di Sanità).
L′impegno, dunque, sarà quello di costruire un mondo lavorativo a misura umana e, parallelamente, di ristrutturare e riorganizzare il sistema sanitario, tenendo conto anche delle implicazioni che la forma di lavoro in smart working ha sulla salute del lavoratore, sia in termini di qualità della vita che di prevenzione dell′insorgenza di patologie quali diabete, obesità e malattie cardiovascolari.
*Presidente della commissione Sanità del Senato

Link

Eventi


Contratto. Infermieri anziani: dall'orario di lavoro flessibile alle aree professionali ad hoc.


30/08/2021
Secondo il “Profilo della Sanità 2019” dell′Italia pubblicato dall′OCSE e dalla Commissione Europea nel 2020, pubblicato sul sito della FNOPI, la maggior parte degli infermieri è concentrata nella fascia d′età tra 36 e 55 anni: 268.914. Ce ne sono poi, ai due estremi, 15.552 tra 20 e 25 anni, e 13.259 over 65.
I più “giovani” (con età anagrafica fino a 58 anni e anzianità professionale superiore a 30 anni) sono oltre 30 mila.
Gli infermieri ultrasessantenni (con anzianità professionale superiore a 30 anni) sono invece, poco più di 13 mila e gli infermieri fino a 28 anni si età, a rischio di sottoccupazione/disoccupazione, sono 39 mila. Infine, gli infermieri
ultrasessantenni che non hanno un'anzianità professionale oltre 30 anni, sono circa 25 mila.
L′età media degli iscritti agli Ordini è 45,6 anni, quella dei dipendenti del Ssn 50,49, con differenze marcatissime nelle Regioni dove il blocco del turn over è totale (in Campania tra iscritti all′albo e dipendenti ci sono 8,9 anni) e minori in quelle a Statuto speciale, che si comportano in autonomia (in Friuli Venezia Giulia la
differenza è 1,38 anni a sfavore dei dipendenti), seguite dalle Regioni Benchmark: in Emilia Romagna, Lombardia e così via.
Il problema dell′elevata età anagrafica in sanità, andrebbe affrontata su due piani: quello legislativo, prevedendo l′uscita anticipata dal mondo del lavoro, superando il vecchio concetto di lavoro usurante, legato al numero delle notti in un anno, e quello contrattuale, per quanto riguarda turni e orario di lavoro.
Idealmente le due cose potrebbero intersecarsi, se la contrattazione collettiva ponesse le basi, con norme adeguate agli istituti e queste norme a loro volta, lasciassero uno spazio significativo alle modalità applicative da gestire a livello aziendale, adeguandole ai contesti.
Posto, che fino ad oggi, a livello pensionistico, nessuna delle soluzioni prospettate ha mai risolto il problema dei professionisti Senior in sanità, è anche vero che 55 anni, non è pensabile come età pensionabile, ma è comunque un momento cruciale, nel quale diverse problematiche fisiche e personali possono intervenire.
Di seguito alcune proposte, che potrebbero essere affrontate a livello contrattuale, in merito alla collocazione dei Senior sanità:
Flessibilità nell′utilizzo dell′orario di lavoro, sarebbe utile creare un sistema, che a livello contrattuale, sia in grado di consentire delle tarature orarie diverse- progressiva riduzione dell′orario di lavoro, relativamente ai turni ed alle condizioni disagiate di lavoro, che possono essere differenziate a seconda dell′età del professionista.
Individuare delle aree professionali in cui impiegare i professionisti più anziani, selezionandone alcune cone tipicamente proprie del personale con un livello di anzianità alto, come ad esempio l′attività di tutoraggio. I professionisti anziani potrebbero essere utilizzati per il tutoraggio di giovani professionisti, senza che ci sia una diminuzione della loro partecipazione all′attività aziendale. Allo stesso tempo verrebbe riconosciuto loro un ruolo specifico, da riconoscere anche a livello contrattuale.
Utilizzare tutti gli strumenti di welfare aziendale e wellness organizzativo, introdotto a livello contrattuale.

Eventi


Sanità. Senza vaccino Covid, no al ricollocamento. Sospensione rinnovata di volta in volta


Clicca per ingrandire 25/08/2021
Chi rifiuta il vaccino non solo non può continuare a svolgere la sua mansione ma non può nemmeno essere ricollocato con un′altra funzione, anche inferiore, per la quale sia previsto l′obbligo del vaccino.
A stabilirlo tre ordinanze del Tribunale di Roma, sezione lavoro, le n. 79833-34-35/2021.

I fatti
A ricorrere al tribunale del lavoro, tre operatori sanitari, che agivano contro la società di servizi ospedalieri. Data la loro volontà a non vaccinarsi per il Covid, la struttura presso la quale lavoravano, li aveva sospesi per tre mesi e e sentito il parere del medico competente, ha deciso di rinnovare per loro il periodo di aspettativa non retribuita.

La motivazione del Tribunale
Il ricorso degli operatori sanitari viene respinto. Il giudice spiega – il vaccino è un′efficace e fondamentale misura di contenimento del contagio, «la somministrazione vaccinale è stata autorizzata per larghe fasce di popolazione, circostanza che esclude l′asserita natura sperimentale del vaccino anti-Covid» non essendovi, allo stato, «evidenze scientifiche che comprovino l′inadeguatezza dei vaccini in uso ed il rischio di danni irreversibili a lungo termine».
Ed ancora - chi rifiuta il vaccino non solo non può continuare a svolgere la sua mansione ma non può nemmeno essere ricollocato con un′altra funzione, anche inferiore, per la quale sia previsto l′obbligo del vaccino.
Le ordinanze del tribunale capitolino ricordano il duplice scopo dell′obbligo vaccinale in determinati settori (come quello sanitario, appunto), ovvero la tutela della salute pubblica e il mantenimento delle condizioni di sicurezza nell′erogazione delle prestazioni di cura e assistenza da parte degli operatori. Due obiettivi, spiega il giudice, che fanno del vaccino un requisito essenziale per lo svolgimento delle prestazioni in questione e un onere per i lavoratori, tenuti a questo punto ad adeguarsi a quest′obbligo.

Eventi


Rinnovato il direttivo provinciale Nursind


30/06/2021
In data 30 giugno 2021

In presenza del Segretario Regionale e delle Segreterie Provinciali del Piemonte Asti e Torino si è rinnovata la segreteria provinciale che rimane così composta:
Riconfermato Canetti Davide Segretario Provinciale
Segretario amministrativo Marchesano Silvana
Membri della Segreteria
Tiziano Liberatore - Mirabella Maria - Agnese Frongia
Si ringrazia inoltre la collega uscente dal Direttivo Marisa Farina per il lavoro svolto nel precedente mandato.

Eventi


Quale sanità ritroveremo a settembre


29/06/2021
#nursind #regionepiemonte
Sulla stampa odierna le dichiarazioni di Francesco Coppolella ,segretario regionale del Nursind.
"Quale sanità ritroveremo a settembre"

Eventi


NurSind. 30 mila euro di risarcimento ad ogni infermiere costretto a fare l’Oss


06/05/2021
“Un altro tassello che si aggiunge alla dura battaglia sindacale per la conquista dei diritti negati agli infermieri” così Salvatore Vaccaro, vice segretario nazionale NurSind definisce “una vittoria storica dal punto di vista del risarcimento del danno con quantificazioni che vanno ben oltre il 30.000 euro a dipendente per diversi dipendenti che da moltissimi anni vengono demansionati e sfruttati”
La sentenza, che vede soccombere in questo caso l′azienda Cannizzaro di Catania, “rappresenta una sonora sberla contro la filosofia demansionante delle aziende che da anni sfruttano gli infermieri non assumendo OSS o assumendoli in misura insufficiente.” Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Catania dott.ssa Laura Renda, dopo l′udienza del 27/04/2021 (R.G 3190/2020) ha emesso la sentenza di risarcimento danni per demansionamento, conseguente alla mancata assegnazione esclusiva allo svolgimento di mansioni corrispondenti al profilo, in favore degli Infermieri iscritti al NurSind e difesi dall′Avv. Domenico De Angelis, che hanno fatto e depositato ricorso contro l′AO Cannizzaro.

Eventi


Pensioni, Nursind: al personale sanitario stessi benefici dei militari combattenti


Clicca per ingrandire 30/04/2021
Ecco, nel dettaglio, la proposta del sindacato al Governo
di NS
“Al personale sanitario che da oltre un anno è impegnato direttamente a far fronte all′emergenza Covid, siano riconosciuti gli stessi benefici pensionistici già attribuiti ai militari combattenti”. E′ questa la proposta che lancia al Governo il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche. “Non è un′idea campata in aria – spiega il segretario nazionale Andrea Bottega -. Basta infatti guardare al numero di contagiati e alle conseguenze fisiche e psicologiche, rilevate da numerosi studi, quale effetto del carico di lavoro, per capire che in questa guerra contro il virus gli ‘eroi′ della Repubblica sono tutti coloro che come personale sanitario hanno combattuto e continuano a combattere in prima linea per sconfiggerlo”.
“Dopo la promessa tradita sul fronte dell′indennità specifica per gli infermieri in legge di Bilancio – incalza il sindacato – un intervento in questa direzione sarebbe davvero un segnale concreto di attenzione nei confronti della nostra categoria”.
Bottega, in una lettera che già il mese scorso ha inviato ai ministri competenti Roberto Speranza e Andrea Orlando e per conoscenza pure al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in qualità di capo delle Forze armate, ha anche dettagliato la sua proposta: “Benefici pensionistici nella misura di un anno ogni tre mesi di emergenza e con effetto retroattivo da marzo 2020”.
E′ scontato che tocca al Governo, eventualmente, individuare il percorso normativo da seguire, “ma è altrettanto scontato che lo strumento del decreto sarebbe il percorso più veloce per mettere in campo un ristoro di questo tipo. Anche per sanare – conclude il segretario – quella disparità di trattamento che è stata riservata proprio agli infermieri sul riconoscimento dell′indennità specifica, non esigibile come per i medici già da gennaio scorso, ma vincolata alla contrattazione che ancora è di là da venire”.

Eventi


25 aprile


Clicca per ingrandire 25/04/2021

Eventi


RINNOVO CONTRATTI PUBBLICI 2019-2021: DI QUANTO AUMENTERANNO GLI STIPENDI DEGLI INFERMIER


25/03/2021
PRIME STIME DEGLI AUMENTI DEGLI STIPENDI PER I COMPARTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Con il rinnovo dei contratti pubblici 2019-2021, ai lavoratori della Pubblica amministrazione arriveranno aumenti di stipendi da 91 a 128 euro a seconda del comparto di appartenenza, con un incremento medio dei cedolini del 4,07%. Arrivano, dunque, i primi conteggi dei sindacati sulle nuove buste paga dei lavoratori pubblici, dalla sanità ai ministeri, alla scuola. A breve, infatti, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta firmerà l'atto di indirizzo per il negoziato che verrà portato avanti dalle parti all'Aran, l'Agenzia pubblica che siede al tavolo delle trattative per il governo Draghi.
E sul tavolo finiranno, ovviamente, anche gli arretrati per i primi due anni di contratto, il 2019 e il 2020, e per i mesi del 2021.
Secondo le prime stime, con le risorse stanziate dal precedente governo Conte e da quello attuale di Mario Draghi, gli aumenti degli stipendi dei dipendenti della Pubblica Amministrazione si attesteranno da un minimo di 91 euro a un massimo di 128. Più dettagliatamente, il minimo sarà assicurato ai lavoratori delle amministrazioni locali per un totale di oltre 400mila lavoratori (con redditi annui di poco superiori ai 29.000 euro) ai quali andranno aumenti medi lordi di 91,21 euro, pari a un incremento annuo corrispondente alle 13 mensilità di 1.185,79 euro.

Ai lavoratori del Servizio sanitario nazionale (esclusi i medici che fanno parte del personale dirigente e per i quali vige una contrattazione separata) andranno 97,35 euro mensili in più per un incremento annuo degli stipendi di 1.265,57 euro.


STIPENDI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, GLI AUMENTI NEI MINISTERI E AGENZIE
Più contenuti sarebbero gli aumenti degli stipendi con il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione dei circa 140 mila impiegati dei ministeri che hanno un reddito annuo di poco più di 30.000 euro: l'incidenza media del 4,07% produrrà un incremento in busta paga di 94,58 euro mensili, pari a 1.229,59 euro annui, comprensivi di tredicesima.
In virtù dei redditi più elevati, il 4% di aumento peserà di più per i lavoratori delle Agenzie fiscali (reddito annuo di 37.300 euro) ai quali andranno 116,76 euro in più in busta paga, pari a oltre 1.500 euro annui, e i lavoratori degli Enti pubblici economici che guadagnano circa 41.000 euro all'anno e che avranno di aumento 127,98 euro, pari a oltre 1.663 euro di incremento all'anno.

ARRETRATI 2019, 2020 E 2021 NEL RINNOVO CONTRATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Gli aumenti di stipendio dei nuovi contratti sono considerati a regime: l'intenzione di Draghi e del ministro della Pubblica amministrazione Brunetta è quella di concludere la trattativa all'Aran entro la fine del 2021 in modo che gli aumenti effettivi figurino nei cedolini a partire dal 2022, se non prima.
In tal modo, ai dipendenti pubblici dovranno essere corrisposti gli arretrati per il triennio di rinnovo contrattuale e, dunque, quanto dovuto per gli anni 2019, 2020 e 2021. Ma sulle risorse, 3.750 milioni di euro messi sul tavolo dal governo per i nuovi contratti statali, sono da sbrogliare i principali nodi, a iniziare proprio dagli arretrati. Nel precedente rinnovo dei contratti, dal 2016 al 2018, la firma arrivò nei primi mesi del 2018 con il riconoscimento degli arretrati per i due anni precedenti pari a una tantum largamente inferiore agli aumenti delle buste paga a regime.

VOCI DA SOTTRARRE ALL'AUMENTO
Il secondo nodo del rinnovo dei contratti statali è rappresentato dalle voci che andrebbero in sottrazione rispetto agli aumenti pieni.
In particolare andrebbe sottratta l'indennità di vacanza contrattuale che i dipendenti pubblici stanno già percependo e che vale da sola 500 milioni di euro, e l'elemento perequativo, il bonus variabile da 20 a 30 euro introdotto proprio nel precedente rinnovo dei contratti pubblici per aumentare i redditi meno elevati e farli arrivare al minimo degli 85 euro mensili medi promessi dal governo. Inoltre, andrebbero sottratti anche i fondi del trattamento accessorio delle Forze di polizia e armate per 210 milioni di euro. Il totale delle sottrazioni arriverebbe a circa un miliardo di euro che, se diminuito ai 3.750 milioni di euro, rischierebbe di mangiare l'1,035% del 4,07% stabilito come aumento medio degli stipendi.Il che farebbe scendere gli aumenti medi calcolati in 107 euro sommando tutti i comparti della Pubblica amministrazione a soli 79 euro medi.


Adeguamenti retributivi specifici
La legge di bilancio 2021 ha previsto ulteriori stanziamenti di risorse, non destinati a rinnovi contrattuali ma a specifici settori della Pubblica amministrazione cumulabili col rinnovo contrattuale.

Per la sanità si parla in particolare di:

Indennità di specificità infermieristica 335 milioni di euro;
Indennità di tutela del malato e promozione della salute 100 milioni di euro;
Indennità di esclusività della dirigenza medica 500 milioni di euro.


Eventi


Cade il vincolo di esclusività per gli infermieri, cui prodest?


22/03/2021
Con l′approvazione del decreto Sostegni, per la prima volta, si infrange il muro dell′esclusività del rapporto di lavoro per la professione infermieristica, da sempre cucita addosso alla categoria. Peccato che il vincolo decada solo ed esclusivamente per la contingenza dell′emergenza Covid. E già su questo ci sarebbe tanto di dire, trattandosi di una questione che pure merita una profonda riflessione da parte del legislatore per consentire finalmente l′esercizio della libera professione agli infermieri del Ssn. Come del resto accade per i medici. Al di là di questo, vale comunque la pena fermarsi a riflettere sugli effetti del venir meno di questo vincolo sul piano pratico del contrasto alla pandemia.
Non mi sfuggono le finalità del dl sostegni e, quindi, l′obiettivo di voler allargare quanto più possibile il campo dei vaccinatori. Ma, paradossalmente, far decadere l′esclusività non è il mezzo per raggiungere il fine di averne di più. Almeno sul fronte degli infermieri. Insomma, questa misura sembra più che altro il classico specchietto per le allodole.
Cui prodest? Di certo non alla categoria. Quale convenienza ne trarrebbe sul fronte della remunerazione a somministrare i vaccini nelle farmacie piuttosto che negli studi medici o nelle aziende? Per fortuna almeno, grazie all′intervento Fnopi, si è corretta un′ulteriore stortura del testo, superando così l′errore esiziale del rapporto di lavoro in via esclusiva con le agenzie interinali. Ma non basta. Proprio perché le regole le detta il mercato, infatti, con una platea così estesa di vaccinatori, l′infermiere risulta per forza di cose “svalutato”.
Ben venga, invece, la strada scelta dalla regione Lombardia. Attraverso le risorse stanziate per le prestazioni aggiuntive, le aziende ospedaliere possono contare sugli infermieri al di fuori del loro orario di lavoro. Con un vantaggio non solo sul piano remunerativo ma anche assicurativo per la categoria.
La mission del governo di poter contare su sempre più vaccinatori, comunque, oltre al rischio anche in prospettiva di averne paradossalmente una diponibilità maggiore rispetto a quella della materia prima e cioè dei vaccini, sta portando alla ribalta anche un′altra questione: la falsa esigenza, a mio avviso, di uno scudo penale. Siccome ora a vaccinare è chiamato anche chi non l′ha mai fatto, tutti adesso chiedono questo strumento di tutela. Gli infermieri che vaccinano da sempre non hanno mai avuto uno scudo e si sono sempre assunti le responsabilità del loro operato. Ergo, sarebbe più logico che chi – tra medici, farmacisti e odontoiatri – non se la sente di somministrare le fiale non si facesse avanti.
Se il problema, poi, è il costo legale degli avvocati per le cause, basterebbe che lo Stato si facesse carico delle spese della difesa. In tal modo, non si porrebbero limiti alle indagini della magistratura sulle corrette modalità di somministrazione dei vaccini, ma si eviterebbe pure di instillare ancora più dubbi nei cittadini, dando adito a sospetti su una pericolosità dei sieri tale da giustificare la necessità di scudare i vaccinatori.
*Segretario nazionale Nursind

Link

Eventi


Condizioni lavoro piemontese


20/03/2021
#nursind #regionepiemonte
L intervista rilasciata in qualità di segretario regionale del Nursind Piemonte al tg rete 7 . L' attuale condizione di lavoro degli infermieri e situazione degli ospedali legati all emergenza covid.
Video

Eventi


Biden nomina un’infermiera come massima autorità sanitaria degli USA


Clicca per ingrandire
La contrammiraglia Susan Orsega (MSN, FNP-BC, FAANP, FAAN) è stata scelta dall′amministrazione del presidente Joe Biden in qualità di Surgeon General, massima Autorità Sanitaria degli USA.

La collega si laurea come infermiera alla Towson University, nel Maryland, nel 1990, specializzandosi negli anni successivi come esperta in malattie infettive e patologie allergiche.

Laureata magistrale presso l′università militare USU Graduate School of Nursing Nurse Practitioner, viene coinvolta in numerosi progetti come quello sull′epidemia di HIV/AIDS, attraverso collaborazioni internazionali, in paesi africani, come il Sudafrica e il Mali, per l′Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive (NIAID), in altri paesi, come la Liberia e la Sierra Leone, in operazioni contro il virus Ebola.

Ha maturato una notevole esperienza in emergenza sanitaria pubblica, ad esempio coordinando team sanitari dopo l′11 settembre e altre 14 esperienze simili in dislocamenti umanitari in seguito a disastri nazionali e internazionali.

Ha ricevuto numerosi premi, quali il NIH Director's award (2002), l′Uniformed Services University (USU) Graduate of School of Nursing Alumni of the Year award (2015), l′HHS Secretary's Award for Distinguished Service (2016) e il Princess Muna Al Hussein Award dell′American Nursing Credentialing Center (2019).

È membro dell'American Association of Nurse Practitioners e dell'American Academy of Nursing.

Attualmente coordina il dispiegamento di forze su tutto il territorio degli USA per fronteggiare l′epidemia da COVID-19.

Inutile sottolineare quanto questa nomina sia motivo di orgoglio per tutto il corpus infermieristico e quanto la notizia ci debba spronare a fare sempre di più.

Anche sul nostro territorio credo sia possibile ambire a posizioni più prestigiose, ma è necessario lavorare su almeno due fronti:

Su di noi - attraverso la formazione continua, l′università, le società scientifiche, gli ordini professionali. E ancora: la carriera dirigenziale, l′impegno nella vita politica, il potenziamento del sindacalismo di categoria.
Sugli altri - lavorando a trecentosessanta gradi sull′immagine sociale, attraverso l′impegno sociale, gli incontri con gli studenti, con le famiglie, con i quartieri, con le parrocchie, con le associazioni. E ancora: attraverso le manifestazioni, le proteste, i flash-mob, gli scioperi, i presìdi.
Tante sono le cose che si possono realizzare fin da subito. Altre, sono da calendarizzare un pochino più avanti nel tempo. Ma alcuni atteggiamenti sono sicuramente da sospendere immediatamente, come ad esempio il vittimismo, l′autocommiserazione o il disfattismo.

Forza e coraggio!

Eventi


Vittoria del NurSind: il giudice dispone il pagamento delle ore festive


Clicca per ingrandire 28/01/2021
Ci sono argomenti che caratterizzano l′azione sindacale NurSind da ormai un ventennio.

Uno di questi argomenti riguarda l′annosa querelle sul pagamento delle ore prestate nelle giornate di festività.

Per i meno informati mi permetto una sintetica descrizione del fenomeno.

Le festività civili e religiose sono state introdotte nel nostro ordinamento dalle Leggi n. 260/1949 e n.90/1954 e dopo essere state ridotte di numero con la Legge n. 54/1977, sono ora le seguenti:

festività civili: 25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno
festività religiose: 1 Gennaio, 6 Gennaio, Lunedì di Pasqua, 15 Agosto, 1 Novembre, 8 Dicembre, 25 e 26 Dicembre.
A queste festività va aggiunta quella del Santo Patrono, differente a seconda del comune in cui è ubicata l′attività.

Avrete notato che manca la Santa Pasqua, poiché questa cade sempre di Domenica e non può essere contemplata nel novero dei “festivi infrasettimanali”.

Ebbene: NurSind da sempre afferma che l′operatore che lavora nei suddetti giorni ha il diritto di vedersi riconoscere il pagamento delle ore lavorate, con l′aggiunta delle indennità oltre alla maggiorazione delle ore lavorate (vedi schema esemplificativo).

le Aziende Sanitarie italiane, per lo più, hanno sempre trattato i festivi infrasettimanali alla stregua di una qualsiasi domenica.

Giunge quindi a proposito un′importante vittoria del NurSind, presso il Tribunale di Milano, a favore del collega Nicola Fortunato, infermiere dell′ASST Santi Paolo e Carlo.

Questi ha richiesto (e ottenuto) il pagamento di 86 ore festive, con relative maggiorazioni, prestate negli anni antecedenti il 2016 presso l′anzidetta Azienda milanese.

Il successo è stato conseguito grazie all′ottimo lavoro dell′avvocato Domenico De Angelis e al supporto della locale segreteria NurSind.

“Si tratta di un importante passo avanti - afferma il Referente Aziendale NurSind dell′ASST Santi Paolo e Carlo, Paolo Toscano - e che sblocca una situazione che andava avanti da decenni. Consapevoli che questo problema accomuna molte aziende sanitarie metropolitane, siamo pronti ad intervenire nuovamente, anche in sede giudiziale, contro le errate interpretazioni e per il rispetto dei diritti dei lavoratori”.

Dopo la vittoria milanese del NurSind è giunta, a rafforzare tale interpretazione giuridica, anche la sentenza della Corte di Cassazione del 25 gennaio 2021, con l′ordinanza n. 1505, dove si afferma nuovamente il principio della legittimità al pagamento delle ore lavorate durante le festività infrasettimanali.
  

Eventi


Il pagamento della quota di iscrizione all’ordine infermieri spetta al datore di lavoro


Clicca per ingrandire 26/01/2021
La quota annuale di iscrizione all′Ordine degli infermieri è a carico del datore di lavoro, presso le cui strutture il dipendente infermiere lavora in regime di contratto di esclusività.

La struttura sanitaria deve anche sostenerne i costi di iscrizione. In altre parole, la tassa di iscrizione all′albo – obbligatoria e finalizzata all′esercizio professionale – grava sul datore di lavoro, in quanto gli infermieri sono da considerarsi dipendenti pubblici a tutti gli effetti, ed essendo anche tenuti all′iscrizione all′albo professionale, sarà quindi l′azienda sanitaria pubblica a dover fronteggiare i costi dell′iscrizione.
A stabilirlo è stata la sentenza della Corte d′Appello di Trieste, dando ragione a 215 infermieri che avevano presentato un ricorso al tribunale di Pordenone attraverso il proprio sindacato Nursind.
L′iscrizione all′albo degli infermieri è subordinata al godimento dei diritti civili, al possesso del prescritto titolo ed all′abilitazione all′esercizio professionale in Italia. Inoltre occorre avere la residenza o il domicilio o esercitare la professione di infermiere nella circoscrizione dell′Ordine.

Obbligo, quindi, di iscrizione all′albo e diritto al rimborso della relativa spesa da parte della Pubblica amministrazione in cui l′infermiere lavora a tempo pieno e indeterminato, ma soprattutto in regime di esclusività.

fonte nursetimes.org

Eventi


ECM 2020-2022. Quanti crediti devo acquisire? Sconti e bonus, ecco cosa cambia


Clicca per ingrandire 21/01/2021
Il 2020, segnato dalla pandemia, è stato un anno nero su qualsiasi versante. Le distanze sociali, i lockdown e la restrizione degli spostamenti, hanno inciso notevolmente sulla formazione continua; tutti gli eventi in presenza sono stati cancellati e la formazione a distanza ha stentato a decollare, se non per eventi legati direttamente al Covid.

Il 2021, non sembra cominciare sotto i migliori auspici, e probabilmente anche la formazione continua ne risentirà qualora la formazione residenziale non venga spostata per intero su piattaforma.

Per rendere sostenibile un triennio di per sé complicato vediamo quanti crediti ECM bisogna acquisire e le relative agevolazioni.

I crediti da acquisire per il triennio 2020-2022 sono 150: da questi vanno sottratti i 50 crediti bonus per i soggetti che abbiano continuato a svolgere la propria attività durante l′emergenza epidemiologica da Covid-19. Qualora nel triennio precedente, 2017-2019, siano stati acquisiti tutti i crediti previsti, vi è un ulteriore sconto di 30 crediti.

Al netto degli sconti e bonus previsti, l′obbligo formativo per il triennio 2020-2022 è di 70 crediti.



Il professionista può prendere visione della propria posizione formativa mediante l′accesso alla banca dati Cogeaps, (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) raggiungibile al link http://www.cogeaps.it . Qui, anche per quest′anno, è possibile ottenere un ulteriore sconto dell′obbligo formativo, che va da 10 a 30 crediti, tramite l′attivazione del Dossier Formativo, individuale o di gruppo.

Il Dossier formativo, è espressione della programmazione, dell'aggiornamento nel tempo e della coerenza della formazione/aggiornamento rispetto alla professione, alla disciplina, alla specializzazione ed al profilo di competenze nell′esercizio professionale quotidiano.

Costituisce lo strumento attraverso il quale il professionista sanitario programma e verifica il proprio percorso formativo alla luce del suo profilo professionale e della propria posizione.

Il Dossier Formativo è strumento idoneo a rilevare i bisogni formativi dei professionisti e contribuisce ad indirizzare e qualificare l′offerta formativa anche da parte dei provider.



Come stabilito dalla delibera della Commissione Nazionale per la Formazione Continua del 4 novembre 2016, i soggetti abilitati alla costruzione del Dossier Formativo Individuale sono tutti i Professionisti sanitari che, nel rispetto dell′obbligo formativo individuale ECM, vogliono programmare il proprio percorso formativo e vedersi riconosciuto un bonus, sull′obbligo formativo individuale triennale, nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente.

Il bonus, quale riduzione dell'obbligo formativo del singolo professionista, è quantificato nella misura massima di 30 crediti formativi, di cui 10 assegnati già nel triennio 2017-2019 per la costruzione di un Dossier Formativo.

I restanti 20 crediti di bonus saranno assegnati nel triennio successivo rispetto a quello in cui si è costruito il dossier, qualora il Dossier sia stato sviluppato nel rispetto dei 3 principi indicati:

Costruzione del Dossier;
Congruità del Dossier con il profilo e la disciplina esercitata;
Coerenza relativamente alle aree (pari ad almeno il 70%) tra il Dossier programmato e quello effettivamente realizzato.


ACCESSO DIRETTO ATTRAVERSO IL PORTALE Co.Ge.A.P.S.

Una volta registratosi sul portale del Co.Ge.A.P.S. e ottenute le credenziali di accesso al sito, l′utente risulta già abilitato alla creazione del Dossier Formativo Individuale.

Il seguente link permette l′accesso diretto al portale del Co.Ge.A.P.S.:

http://application.cogeaps.it/cogeaps/login.ot



Dopo essersi loggato, il professionista sanitario può inserire un nuovo Dossier Formativo cliccando prima su “Dossier Formativi Individuali” e poi su “Inserisci un nuovo dossier individuale”.

Nel dossier, le regole di soddisfacimento si basano in sostanza sull'acquisizione di crediti in aree e obiettivi formativi nella misura minima del 70% rispetto all'obbligo formativo individuale triennale. I crediti trasmessi al Co.Ge.A.P.S., vanno a compilare in automatico i dossier costruiti, senza l'esigenza di alcuna attività da attivare da parte del Professionista. Il soddisfacimento anche di uno solo dei dossier attribuiti al Professionista comporta l'acquisizione di un bonus per il triennio successivo.

Eventi


BANDO MOBILITA' VOLONTARIA


Clicca per ingrandire 18/01/2021
In esecuzione della determinazione n. 1491 del 22/12/2020 è indetto avviso pubblico per titoli e
colloquio di mobilità volontaria regionale e interregionale per la copertura a tempo indeterminato
di:
N. 1 POSTO DI COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO – INFERMIERE –
CAT D
MODULO BANDO

Eventi


Master e Formazione


Clicca per ingrandire 12/01/2021
Master e formazione
  

Convenzioni Piemonte


Nuova convenzione


Clicca per ingrandire 10/01/2021
Nuova convenzione
  

Eventi


Un anno difficile un anno di Lotte


Clicca per ingrandire 31/12/2020
#nursind #regionepiemonte
Un anno DIFFICILE. Un anno di LOTTE
NurSind la più GRANDE rappresentanza sindacale infermieristica in Italia,
SEMPRE al tuo FIANCO
Il nostro augurio per un futuro migliore senza dimenticare il passato
#aderiscialnursind

Eventi


Siamo alla frutta


12/11/2020
COMUNICATO STAMPA
NURSIND PIEMONTE
10.11.2020

Ci appelliamo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Piemonte é in ginocchio. Servono provvedimenti drastici e urgenti per tirarci fuori da un possibile quanto probabile collasso sanitario dichiara Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind, il sindacato degli infermieri.
Gli ultimi provvedimenti che il governo regionale sta emanando testimoniano che siamo con l acqua alla gola e presto saremo in balia degli eventi.
Abbiamo estremo bisogno di personale infermieristico. Solo una massiccia assunzione a tempo indeterminato immediata e in tempi brevissimi, senza passare dall iter burocratico di un concorso, può richiamare un migliaio di infermieri dall Italia e dall estero per arginare un fiume in piena che si sta abbattendo sulla nostra regione. Serve una forte cabina di regia che riprenda una situazione che ci sta sfuggendo di mano con inevitabili gravi conseguenze. L infermiere é risorsa indispensabile oggi per salvarci. Stiamo pagando a caro prezzo la scarsa visione programmatica regionale di questa grave criticitâ.  I bandi non danno risposte all esigenza e il rischio che il personale infermieristico rimasto presente senza un aiuto molli é elevato. Ci aspetta ancora un lungo periodo prima che gli effetti della chiusura incidino sui ricoveri. Se esponenti della Regione chiedono aiuto alle ong e chiedono di reclutare medici per fare gli infermieri rende ancor più forte l idea che bisogna agire in fretta sotto una supervisione nazionale.

Francesco Coppolella
Segretario Regionale
Nursind Piemonte.
Articolo

Eventi


Coronavirus, l'Unità di crisi sospende le ferie a tutto il personale degli ospedali del Piemonte


Clicca per ingrandire 12/11/2020
Coronavirus, l'Unità di crisi sospende le ferie a tutto il personale degli ospedali del Piemonte
Ferie e recuperi ore cancellati a tutto il personale degli ospedali piemontesi. E' la decisione presa nelle ultime ora dal Dirmei e dalla Regione Piemonte, per far fronte alla carenza di medici e infermieri impegnati nella lotta contro il Coronavirus.

La sospensione sarà valida già a partire da domani, mercoledì 11 novembre, e durerà fino a nuova disposizione.

"Lo stato emergenziale determinato dalla Pandemia per il Covid 19 - si legge nella nota - necessità di un importante incremento del fabbisogno di personale sanitario in particolare, ma altresì di tutti gli altri ruoli, fabbisogno che costringe alla emissione di reiterati bandi di assunzione. Il fabbisogno trova causa anche nelle numerose assenze del personale per positività al Covid, assenze che causano difficoltà ed anche impossibilità della copertura dei turni".

Dura la reazione del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. "Ancora una volta a pagare per le incapacità di chi in questi mesi non ha mosso un dito saranno i dipendenti. Alla faccia delle oltre 2500 assunzioni dichiarate dall'Assessore Luigi Icardi".
Link

Eventi


Il 15 ottobre a Roma la manifestazione degli infermieri


Clicca per ingrandire 08/10/2020
Il 15 ottobre a Roma gli infermieri manifesteranno così il proprio disagio in piazza del Popolo e Montecitorio. A rivendicare la valorizzazione di una professione bistrattata ci sarà chi ci crede davvero, chi sarà riuscito a liberarsi dagli impegni di lavoro (non è sciopero, non ancora). Per questo, mi rivolgo alla coscienza degli assopiti, a chi è convinto che darsi da fare non serva a nulla. Se si dimentica che ogni conquista ha avuto un costo; se si crede che i diritti vengano "concessi" dall′alto e non siano invece conquiste sindacali, gli infermieri rimarranno costretti in un angolo pieno di ragnatele; un "limbo" professionale indefinito e dal quale oggi risulta difficile uscire. non questa volta.

Maxi schermi uniranno le due piazze della protesta e delle proposte degli infermieri alla politica e al Governo e il rischio che la ragione del distanziamento non sia quella anti-Covid. Per ricordare ai politici le promesse fatte agli infermieri a Montecitorio: “non ci dimenticheremo di voi”. Nella legge di bilancio vogliamo vedere le risorse per la nostra valorizzaIone. Una professione salvavita va giustamente remunerata. A Roma il 15 ottobre Nursind ci sarà a rappresentare le richieste degli infermieri.

NurSind, scende in Piazza per affermare i propri diritti e per continuare la ventennale lotta di riconoscimento e valorizzazione della professione contro il demansionamento, per un'area contrattuale autonoma e il miglioramento delle retribuzioni.

Vi aspettiamo a Roma il 15 Ottobre in Piazza Montecitorio e Piazza del Popolo.

Canetti Davide
Segretario NurSind Cuneo

Eventi


PREMIO COVID PIEMONTE QUANDO, QUANTO, COME E PERCHE’


Clicca per ingrandire 28/07/2020
PREMIO COVID PIEMONTE
QUANDO, QUANTO, COME E PERCHE′
Un travaglio lungo che si trasforma via via in qualcosa di diverso con una certezza che
dopo tanti proclami, sino ad oggi, nessuno ha visto un euro.

Andiamo con ordine. L′attesa premialità consisteva di due fondi, uno di 18 milioni di euro , stanziati dal governo nazionale per finanziare il lavoro straordinario e il disagio del PERSONALE SANITARIO direttamente coinvolto nella lotta al covid. Questi soldi, come noi avevamo proposto, potevano e dovevano essere eroganti già a giugno ma così purtroppo non è stato.
Ora, cosa prevede l′accordo che sta circolando rispetto a questi 18 milioni che con la divisione con la dirigenza sono diventati 13, 8 per il personale del comparto ?
Con la retribuzione del mese di settembre saranno corrisposte ai lavoratori interessati le indennità legate al disagio ed eventuali compensi per lavoro straordinario relativi ai mesi di marzo ed aprile.
Rispetto alle indennità ( intensiva, infettiva ), regna il caos, molte aziende le hanno già pagate, alcune in parte, altre ancora nessuna alla faccia dell′uniformità.
Rispetto invece al lavoro straordinario, risorse destinate al personale sanitario che l′accordo ha fatto diventare al personale interessato , possiamo dire che non sono state quantificate da parte delle aziende e quindi neanche da parte della regione il monte ore prodotto nei mesi indicati e quindi non comprendiamo con quale criterio sia stata fatta la distribuzione alle aziende.
Come e a chi saranno dati questi soldi? Noi temiamo che non arriveranno tutti al personale a cui erano destinati.

Veniamo ai 37 milioni di euro della legge regionale. Secondo l′accordo il 50% di questo fondo sarà erogato con la busta paga di settembre secondo le fasce di “rischio” stabilite nel precedente accordo regionale, il personale e i servizi del personale direttamente coinvolto saranno individuati secondo criteri stabiliti in azienda. Come ricorderete , noi avevamo indicato chiaramente come, a chi e con quali criteri.

Che fine farà il restante 50% ad oggi non è dato sapere, rinviato a data da destinarsi per il fatto che come ampiamente comunicatovi , la ragioneria dello stato ha fatto rilievi rispetto alla legittimità della cifra erogata e nonostante il governo ha formalmente dichiarato che non avrebbe impugnato il provvedimento, la regione Piemonte ha preferito aspettare una modifica normativa che non sappiamo quando e se arriverà.

L riflessione da fare è sempre la stessa. E′ evidente come agli infermieri non sarà proporzionalmente dato ciò che gli spetta rispetto a quello che hanno fatto durante questa pandemia. Questo purtroppo accade anche nella normalità.
Oggi più che mai è ancora più evidente come gli infermieri siano penalizzati nel comparto sanità. Oggi più che mai gli infermieri devono comprendere come sia necessario non delegare ad altri la loro rappresentanza.

E′ ora di pretendere un riconoscimento economico strutturale del nostro stipendio, delle nostre indennità, abbiamo bisogno di un contratto e un area di contrattazione differente. Sarà un autunno rovente, loro hanno dimenticato , noi non lo dobbiamo fare.

Eventi


Bonus Infermieri Regione Piemonte


Clicca per ingrandire 20/07/2020
Comunicati StampaCoronavirusNurSind dal territorioNurSind dal territorioPiemonte
“Leggiamo con stupore e incredulità le notizie che giungono dalla Regione Piemonte. Ciò che apprendiamo è di una gravità inaudita. Non possiamo accettare di essere presi per i fondelli. Non ci interessano le colpe. Vogliamo e pretendiamo chiarezza e subito altrimenti siamo pronti a scendere nuovamente in piazza in modo permanente questa volta”, a parlare è Francesco Coppolella, Coordinatore NurSind Regione Piemonte, che commenta il comunicato dell′assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi.
Il comunicato stampa della Regione Piemonte
Nel comunicato stampa della regione Piemonte di martedì 7 luglio, l′assessore alla sanità Icardi dichiara come il mancato versamento del bonus Covid, nelle buste paga degli infermieri piemontesi, sia dovuto a cavilli burocratici derivati da provvedimenti del Governo.
Lo Stato avrebbe impugnato la legge regionale del Piemonte che distribuisce le risorse aggiuntive statali (18 milioni di euro) e regionali /36 milioni di euro), destinate all′incremento dei fondi contrattuali del personale del Servizio Sanitario regionale per l′emergenza Covid-19.
“Chi ha sbagliato si assuma tutte le responsabilità. Lo Stato chiarisca, la Regione pure, non si fanno cose avventate che tolgono anche la dignità a chi è stato in prima linea”, conclude Coppolella.


Convenzioni Piemonte


Olisticamente Centro Estetico


Clicca per ingrandire 23/06/2020
Mondovì, 23 giugno 2020
All′attenzione della segreteria Nursind
Siamo lieti di dare il benvenuto ai soci dell′associazione sindacale infermieri e cogliamo l′occasione per presentarVi la nostra offerta.
Presentando la tessera Nursind avrete diritto ad uno sconto pari al -10% su tutte le prestazioni che supereranno il valore complessivo di € 20.
Per avere maggiori informazioni riguardanti i trattamenti e gli orari del nostro Centro estetico potete contattare il seguente numero:
371.4197162.
Nella speranza che le condizioni siano di Vostro gradimento e nella certezza che questa nostra offerta verrà opportunamente pubblicizzata all′interno della Vostra struttura speriamo di condividere molti momenti di benessere.
Cordiali Saluti
Olisticamente
di Oreglia Silvia Piazzetta Besio 20 12084 Mondovì (CN) P.IVA 03878470040
  

Eventi


Via al taglio del cuneo fiscale: fino a 100 euro


Clicca per ingrandire 17/06/2020
Cedolini più sostanziosi per i lavoratori. Ma non tutti potranno goderne. Ecco chi può gioire. Le fasce di reddito. Come funziona e a quanto ammonta il bonus. Chi ne è escluso e chi ne gode di più

A luglio il taglio del cuneo fiscale (Ansa)

Luglio si avvicina e i lavoratori pregustano già la bontà di un cedolino più sostanzioso. Dal 1 del prossimo mese, in effetti, dovrebbero diventare reali i benefici del taglio del cuneo fiscale.
Ma quanto si ritroverà in busta il beneficiario?
Si parla di un aumento di 100 euro mensili per i redditi fino a 28mila euro. Per quelli da 28mila a 40mila euro invece il bonus non finirà direttamente in busta paga ma sarà trasformato in detrazione fiscale.

Bisognerà inoltre tener presente che: per i redditi da 28.001 fino a 35mila euro l′importo sarà di 80 euro. Per i redditi da 35.001 fino ai 40mila euro la detrazione andrà a decrescere fino ad azzerarsi con il reddito di 40mila euro.

Altra cosa fondamentale: la detrazione per redditi sopra i 28mila euro ed entro i 40mila sarà valida solo per il corrente anno. Quella per i redditi sotto i 28 mila euro sarà estesa anche al 2021.

Ma cos′è il cuneo fiscale e chi potrà usufruire di questa manna prevista dalla legge di Bilancio del 2020?

Cos′è
Per quanto riguarda la prima domanda, diciamo – semplificando – che viene definito cuneo fiscale il rapporto tra tutte le imposte relative al lavoro e il costo complessivo di esso.

Ovviamente più elevato è il cuneo fiscale e meno retribuzione avranno i lavoratori, mentre il datore di lavoro avrà più imposte da pagare per servirsi di quel determinato lavoro. E′ facile intuire, dunque, come la riduzione delle tasse in tema di lavoro sia un tassello importante per la ripartenza dell′economia, soprattutto in un periodo come questo.


Più soldi in busta paga (Ansa)
A chi spetta
Alla seconda domanda va fatta una premessa: col taglio del cuneo fiscale sparirà il cosiddetto Bonus Renzi (i famosi 80 euro), e a beneficiare del provvedimento, che consentirà di avere di più in busta paga, saranno prima di tutto i lavoratori dipendenti delle fasce reddituali più basse. Dovrebbe rientrare nel beneficio anche il lavoro a domicilio quando ricompreso a pieno titolo nella fattispecie del lavoro dipendente.

Chi resta fuori
A chi non spetta invece l′aumento? In linea di massima diciamo che sono fuori dagli effetti positivi i redditi superiori a 40mila euro. Inoltre non godranno delle disposizioni in merito (stando al Decreto Legge 03/2020) le pensioni e gli assegni equiparati, e quanto ricevuto al seguito di sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti di lavoro.

Restano fuori anche i redditi da lavoro in cooperative, le borse di studio o di assegno, premio e sussidio. Esclusi inoltre somme e valori in genere, percepiti a qualunque titolo nel periodo d′imposta, da amministratori, sindaci o revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica, per collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili, o partecipazione a collegi e commissioni.

Stessa cosa per i redditi da rapporti di collaborazione che riguardano prestazioni di attività svolte senza vincolo di subordinazione “a favore di un determinato soggetto nel quadro di un rapporto unitario e continuativo senza impiego di mezzi organizzati e con retribuzione periodica prestabilita, le remunerazioni dei sacerdoti e forme di previdenza per l′erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio pubblico”.

Chi ci guadagnerà di più
Stando alle previsioni dovrebbero essere 16 milioni i dipendenti interessati dalla misura, ovvero quelli ricompresi nella fascia di reddito tra gli 8.175 euro e i 40mla euro. Ovviamente i lavoratori con reddito sotto gli 8.175 euro rientrano nell′orbita della no tax area.

Inutile sottolineare che per alcuni lavoratori dipendenti il beneficio reale sarà minimo, perché occorrerà ovviamente sottrarre gli 80 euro del bonus precedente. A guadagnare di più sarà la fascia dei redditi tra 26.601 euro e 28mila euro, i lavoratori cioè che negli anni scorsi non hanno fruito dello sconto Irpef ed ora potranno godere di un taglio di 100 euro.



Da Ansa e Tiscali Notizie

Eventi


Contratto sanità privata


Clicca per ingrandire 15/06/2020
https://www.facebook.com/100000513042931/posts/3624423660918033/


Ci auguriamo pertanto che i lavoratori sappiano guardare al di là di slogan roboanti, che non si lascino abbindolare da una propaganda mistificatoria, che rigettino la pre-intesa ai mittenti- continua la Iannuzzi - i lavoratori della sanità privata non meritano di sottostare a cieche logiche di mercato in cui sono visti solo come un costo, non meritano di essere sempre quelli da sacrificare.

Eventi


UN TRENO LUNGO 100 METRI - NURSIND


Clicca per ingrandire 08/06/2020
Torino, la protesta degli infermieri si sposta con un "treno" di camion lungo centro metri. Oggi e domani percorreranno le vie del centro della città e raggiungeranno i maggiori ospedali della città.

Le immagini delle piazze in cui #nursind stamattina era presente con i camion e i rappresentanti sindacali.
#nursind #nursindpiemonte #ilsindacatodegliinfermieri #regionepiemonte
              

Eventi


Un TRENO lungo 100 metri per RICORDARE


Clicca per ingrandire 07/06/2020
NurSind Piemonte 07.06.2020

INFERMIERI
Un TRENO lungo 100 metri per RICORDARE
allo Stato di mantenere le PROMESSE e ONORARE gli impegni presi con INFERMIERI e CITTADINI

Dieci camion, lunghi dieci metri, formeranno un treno lungo cento metri che percorrerà per tutto il giorno le vie del centro della città e i corsi piu′ importanti nella giornata di lunedì 08.06.2020 e davanti a tutti gli ospedali nella giornata di martedi 09.06.2020.
I dieci camion mostreranno su ambo i lati manifesti a vela 6 x 3 che ricorderanno allo stato di mantenere le promesse fatte, di onorare un impegno preso con i cittadini italiani ai quali anche ci rivolgiamo, scendendo direttamente nelle strade.
Il primo flash Mob organizzato dal Nursind proprio a Torino in data 20.05.2020 che tutti ricordano, ha innescato una serie di proteste della categoria infermieristica in tutte le piazze Italiane segno che la misura è colma. Il Nursind , la piu′ grande rappresentanza sindacale infermieristica italiana stà portando avanti manifestazioni in tutte le piazze Italiane, da Torino, Ancona, Firenze, Genova, a quelle in programma a Milano, Bologna, Perugia, Pescara, fino a Bari e Palermo.
Non ci interessano bonus e premialità che pure sarebbero dovuti arrivare, chiediamo di poter rivedere la nostra struttura contrattuale, le nostre condizioni di lavoro per riconoscere e valorizzare la professione, garantire la tutela dei diritti che devono essere esigibili anche per noi, esigere una assistenza al cittadino sicura e dignitosa. In termini pratici, rivedere i nostri stipendi e le nostre indennità, rivedere le norme che regolano il nostro rapporto di lavoro attraverso una contrattazione separata dal comparto sanità, vista la peculiarità e la specificità della nostra professione, rivedere le dotazioni organiche e le modalità organizzative.
I camion partiranno da Torino porta nuova alle ore 10.00 per giungere in piazza Vittorio Emanuele alle 10.15 da dove partiranno alle ore 10.30 per Via PO e tutte le piu′ importanti vie e piazze di Torino.
Non ci fermeremo qua, daremo degna rappresentanza agli infermieri italiani il cui valore non è mai stato riconosciuto nonostante quello che hanno fatto oggi, facevano ieri e faranno domani.

Francesco Coppolella
Segreteria Regionale
NurSind Piemonte

Eventi


Per non dimenticare


Clicca per ingrandire 04/06/2020
#infermieri #medicina #politica #valutazione #focus #studio #formazione #concretezza #istruzione #medici #aggressioni #picchiateme #nonsonounbersaglio #sanità #salute #benessere #health #trattamento #sicurezza #personalesanitario #lavoro #università #meded, #prevenzione #nursindèunpassoavanti #costruiamoituoidiritti #coronavirus #proteggimiperproteggerti
           

Eventi


Flash mob a livello Italiano


Clicca per ingrandire 03/06/2020
NurSind ha organizzato il 1^ flash mob in Italia, in Piemonte, ed esattamente a Torino, senza sfruttare l′ombra di nessuno.
NurSind NON NE HA BISOGNO e continua, COME FA DA ANNI, a rappresentare nelle varie sedi istituzionali, e nelle PIAZZE, le rivendicazioni degli INFERMIERI.
Lo ha fatto in PASSATO, lo sta facendo ORA e lo farà in FUTURO.
Il NurSind è l′unica scelta possibile per la COMPETENZA, COERENZA e COSTANZA!
#costruiamoituoidiritti
#NurSindènpassoavanti
#NurSind il #Sindacato degli #Infermieri
                          

Eventi


Tassa iscrizione dell’ordine


Clicca per ingrandire 30/05/2020
Nursind continua la battaglia affinché sia l′azienda a pagare la tassa dell′iscrizione all′ordine. Gianluca Altavilla, segretario NURSIND Pordenone segna un altro punto a favore degli infermieri.
Sentenza d′appello favorevole.
Ancora NON è fatta, aspettiamo la Cassazione a cui sicuramente l′azienda di Pordenone si rivolgerà. #Staytunedtonursind

http://www.infermieristicamente.it/articolo/12113/sanita:-nursind,-bene-corte-appello-trieste,-iscrizione-ad-albo-infermieri-a-carico-datore- — con Pietro Michele Gallo e altre 5 persone.

Eventi


Nursind Piemonte incontra l'assessore Icardi


Clicca per ingrandire 26/05/2020
E′ stata presentata questa mattina da parte di Nursind, Piemonte in un incontro con l'assessore regionale Icardi, la proposta per stabilire i criteri di ripartizione del fondo destinato alla premialità del personale del comparto sanità.

"Abbiamo incontrato l'assessore alla Sanità Icardi e il direttore regionale Aimar, ai quali abbiamo potuto presentare la nostra proposta per la ripartizione dei 41 milioni di euro da destinare agli operatori del comparto sanità della nostra regione", ha spiegato il sindacato infermieristico in una nota. "Si è trattato di un tavolo separato dagli altri sindacati, che hanno chiesto alla Regione di escluderci dai loro incontri in quanto non firmatari del contratto".

"Riteniamo di aver portato le istanze della prima linea, l′unica prima linea che ha permesso al Piemonte di gestire ed uscire da questa emergenza. Abbiamo chiesto come pregiudiziale di premiare in maniera prevalente chi si é occupato dell′ assistenza diretta, della presa in carico del paziente e della continuità assistenziale, erogando il 90,24% del fondo, 37 milioni dei 41 previsti, ai 23007 infermieri e 6009 oss per un totale di 29016 unitá, il 63% del personale del comparto".

"Una indennità legata alla presenza, con una percentuale di differenziazione tra i servizi più a rischio e quelli meno, senza escludere chi si é ammalato per via del covid. Per il restante personale sanitario e tecnico, 9073 unità, destinare 8,5% del fondo, 3,5 milioni, premiando maggiormente chi ha effettuato prestazioni dirette sui pazienti. Infine, per 6462 unità di personale amministrativo destinare l′ 1,2% del fondo, 500 mila euro con una media pro capite di circa 70 euro, premiando maggiormente chi ha lavorato nei reparti e servizi a contatto diretto con i pazienti e/o con l′utenza".

"Questa è il perimetro della proposta che abbiamo avanzato e che chiediamo di accogliere per riconoscere una giusta premialità a chi ha vissuto maggiormente rischio e disagio e chi del paziente se ne occupato direttamente, integralmente e continuamente. Inoltre, abbiamo chiesto per i prossimi anni, risorse aggiuntive regionali per il personale, di intervenire sulla questione della cumulabilitá delle indennità e ricordato che molte aziende non hannuo ancora approvato un piano di ferie estive", ha concluso il Nursind Piemonte.

Eventi


Alcuni servizi Nursind


Clicca per ingrandire 23/05/2020
📣è questo il momento di dare FORZA E SOSTEGNO AL SINDACATO DI CATEGORIA CHE SI è SEMPRE BATTUTO PER I NOSTRI DIRITTI...💪basta piangerci addosso 😭siamo infermieri per gli infermieri prendiamo consapevolezza che solo UNITI 🤝TUTTI INSIEME POSSIAMO CAMBIARE LA NOSTRA CONDIZIONE...😃se restiamo sempre nell'angolo e facciamo firmare contratti SVILENTI 🥵a sindacati che nn ci rappresentano e che non danno valore alla professione infermieristica...NULLA CAMBIERA' PER NOI...MA IO VOGLIO CREDERE CHE NN SAREMO COSì INELUTTABILMENTE...LA RUOTA DI SCORTA...*FATE LA DIFFERENZA ISCRIVETEVI AL SINDACATO NURSIND*👍
http://www.nursind.it/iscrizione.html
WWW.NURSIND.IT
                          

Eventi


Decreto rilancio


Clicca per ingrandire 21/05/2020
Decreto rilancio

Eventi


20 maggio Flash mob Nursind Torino


Clicca per ingrandire 20/05/2020

A quei sindacati che dicono che non si possono rappresentare gli infermieri se non si firmano contratti NON dignitosi.

Per quei sindacati che scrivono alle aziende e alle regioni, per non far partecipare Nursind ai tavoli contrattuali.

Nello foto ecco i colleghi piemontesi convocati dal Presidente della Regione dopo la manifestazione di piazza per denunciare il trattamento riservato agli infermieri “eroi” nell′emergenza covid.
Si può fare sindacato VERO anche senza firmare contratti che penalizzano gli infermieri
NURSIND è il sindacato VERO

⭕️"Chiediamo il giusto risarcimento per gli infermieri. Ricorderemo alle istituzioni i nostri morti, i nostri ammalati, le nostre ferite. Chiediamo rispetto delle promesse fatte"
👉Ecco le foto ed i video del Sit-in Nursind Piemonte
#infermieri #medicina #politica #valutazione #focus #studio #formazione #concretezza #istruzione #medici #aggressioni #picchiateme #nonsonounbersaglio #sanità #salute #benessere #health #trattamento #sicurezza #personalesanitario #lavoro #università #meded, #prevenzione #nursindèunpassoavanti #costruiamoituoidiritti #coronavirus #proteggimiperproteggerti
              

Eventi


Infermieri, eroi già dimenticati


Clicca per ingrandire 19/05/2020
Domani in piazza Castello sit-in promosso dal sindacato Nursind. "Commemoriamo i nostri caduti, ma ricordiamo anche a Governo e Regione le promesse e gli impegni. Siamo stanchi di essere presi in giro". Chiesto un incontro con il presidente Cirio
Sono stati commessi errori molto gravi fin dall′inizio dell′emergenza, come quello di non applicare la quarantena al personale sanitario che presentava sintomi dell′infezione, provocando così pesanti conseguenze di contagio negli ospedali. Un errore che, in alcune aziende sanitarie, viene perpetuato anche adesso dopo l′esito positivo dei test sierologici e in attesa del tampone”.

Non c′è solo questo, ovvero il rimarcare sbagli nella gestione dell′emergenza come fa il segretario regionale del sindacato Nursind Francesco Coppolella, tra gli eroi presto dimenticati come si definiscono non a torto gli infermieri. Eroi dimenticati è lo slogan amaro scelto per la manifestazione che si terrà domani dalle 9 a mezzogiorno in Piazza Castello.
Dimenticati nei fatti, dopo tante parole. Le promesse fatte sull′onda dell′emozione sembrano essere svanite, “quando gli ospedali erano strapieni e si contavano i morti a decine, centinaia, ogni giorno, era un coro di politici a promettere una revisione degli stipendi, adesso quasi non se ne parla più”, osserva il sindacalista alla vigilia di una manifestazione che sarà anche commemorazione degli oltre quaranta infermieri che nel Paese hanno lasciato la vita in questi mesi di impegno senza sosta contro il virus.

“Ricordiamo i nostri caduti, ma ricordiamo anche a Governo e Regione le promesse e gli impegni”. Un sit in, nel pieno rispetto delle regole, quello di domani, che il sindacato degli infermieri auspica possa vedere un incontro con il presidente della Regione Alberto Cirio. “A lui vorremmo ricordare come debba essere accelerata la trattativa del comparto a livello regionale che sta andando per le lunghe. Siamo stanchi di essere presi in giro, anche se ci chiamano eroi”.

Eventi


Un documento confusionario dall'Unità di Crisi per la gestione della Fase 2


Clicca per ingrandire 17/05/2020
In data 29 aprile l′unità di crisi ha inviato alle aziende la bozza delle indicazioni per la gestione della fase due. Accesso e dimissioni nelle strutture sanitarie ospedaliere e territorili ed in particolare ai percorsi di accesso interno alle strutture. Secondo questo documento le asr dovranno predisporre, ove possibile percorsi e settori differenziati di accoglienza e di degenza per pazienti Covid, per paziente sospetti ( aree grigie ) e pazienti no covid nell′ambito dei singoli presidi. E′ forte la preoccupazione che di fronte ad indicazioni generiche che lasciano poi alle aziende l′organizzazione di attenersi alle stesse, possa replicarsi il modello di gestione della prima fase. Già l′utilizzo del condizionale e la dicitura “ove possibile “ non è rassicurante. I percorsi e i settori differenziati, si ribadisce nel documento , compreso quelli per sospetti covid, dovranno essere singolarmente nei percorsi e nei settori dedicati fino a definizione dello status.
Ci sfugge e ci preoccupa ancora il significato di “ per quanto possibile “

Il documento dice inoltre che in caso di impossibilità si provvede ad isolamento di coorte e in caso di esurimento dei posti, i sospetti potranno essere collocati in altri settori no covid in base alla probabilità stimata di infezione.
Quelli con una più alta stimata possibilità di infezione potranno invece essere sistemati in aree covid cercando di garantire la separazione dai pazienti covid accertati.

Siamo preoccupati da come saranno gestite le stimate infezioni.
Canetti Nursind: Non è difficile immaginare quali saranno le più svariate soluzioni che i vari presidi tenteranno di adottare interpretando indicazioni che sembrano essere più di una fase emergenziale, atti a tamponare, invece che di una fase di riorganizzativa e di stabilità gestionale del contagio.

Se questa è la premessa per la gestione della seconda fase da parte dell′unità di crisi ci troveremo nuovamente a fronteggiare le più svariate criticità di ogni singola azienda con la speranza che il virus abbia perso la sua forza.

Questi percorsi, secondo il documento inoltre dovranno essere individuati secondo tre livelli di valutazione del paziente
1 livello: attraverso una valutazione clinica ed epidemiologica
2 livello: attraverso una diagnostica per immagine di base (eco o rx torace) e laboratorio di base
3 livello: diagnostica di immagine avanzata (tac torace) e test virologici RT-PCR per la ricerca del sars-cov-2 ( tampone) premesso che il 1º livello ed il 2º livello vengono esplicitamente indicati come competenze del dea, più lacunosa invece è l′indicazione su chi debba ottemperare e gestire il 3º livello di valutazione.

La preoccupazione di non trovare letti nei reparti inoltre, comporterà inevitabilmente un imbuto e un assembramento di pti che a causa dei limiti strutturali talvolta diventerà impossibile separare in ambienti diversi con il rischio elevato di contagio.

Un documento confusionario che quasi certamente porterà a ad avere pazienti covid positivi e /o sospetti in agni reparto per liberare il Dea che presto torneranno a riempirsi. Forse bisognerebbe attrezzarsi decicando interi presidi, strutture e aree, trovando soluzioni adeguate per ogni singola azienda con investimento di risorse.

Non ci convince questo modello organizzativo che di fatto lascia nuovamente le aziende fare un po come meglio si può, limitandosi a dare indicazioni abbastanza scontate con indicazioni delle regole e non le soluzioni che come pensiamo non saranno trovate e non saranno sufficientemente adeguate in molti luoghi.

Coppolella Francesco
Canetti Davide
NURSIND PIEMONTE

Eventi


Comunicato stampa regione Piemonte


Clicca per ingrandire 15/05/2020
Torino li, 15 Maggio 2020

COMUNICATO STAMPA

UN DOCUMENTO CONFUSIONARIO DALL′UNITA′ DI CRISI PER LA GESTIONE DELLA FASE DUE

In data 29 aprile l′unità di crisi ha inviato alle aziende la bozza delle indicazioni per la gestione della fase due. Accesso e dimissioni nelle strutture sanitarie ospedaliere e territorili ed in particolare ai percorsi di accesso interno alle strutture.

Secondo questo documento le asr dovranno predisporre, ove possibile percorsi e settori differenziati di accoglienza e di degenza per pazienti Covid, per paziente sospetti ( aree grigie ) e pazienti no covid nell′ambito dei singoli presidi.
E′ forte la preoccupazione che di fronte ad indicazioni generiche che lasciano poi alle aziende l′organizzazione di attenersi alle stesse, possa replicarsi il modello di gestione della prima fase.
Già l′utilizzo del condizionale e la dicitura “ove possibile “ non è rassicurante.

I percorsi e i settori differenziati, si ribadisce nel documento , compreso quelli per sospetti covid, dovranno essere predisposti , ove possibile nei DEA/PS, nelle OBI, nei reparti di degenza, nei reparti di degenza, nelle sale operatorie, nei servizi diagnostici e negli ambulatori.

Come si stanno organizzando le aziende? Dove non è possibile attuare tale indicazione quel è la soluzione? Domande che restano senza risposte nonostante sia iniziata una fase successiva.

Ancora, i pazienti sospetti covid, dovranno, per quanto possibile essere isolati singolarmente nei percorsi e nei settori dedicati fino a definizione dello status.
Ci sfugge e ci preoccupa ancora il significato di “ per quanto possibile “

Il documento dice inoltre che in caso di impossibilità si provvede ad isolamento di coorte e in caso di esurimento dei posti, i sospetti potranno essere collocati in altri settori no covid in base alla probabilità stimata di infezione.
Quelli con una più alta stimata possibilità di infezione potranno invece essere sistemati in aree covid cercando di garantire la separazione dai pazienti covid accertati.

Siamo preoccupati da come saranno gestite le stimate infezioni.

Non è difficile immaginare quali saranno le più svariate soluzioni che i vari presidi tenteranno di adottare interpretando indicazioni che sembrano essere più di una fase emergenziale, atti a tamponare, invece che di una fase di riorganizzativa e di stabilità gestionale del contagio.

Se questa è la premessa per la gestione della seconda fase da parte dell′unità di crisi ci troveremo nuovamente a fronteggiare le più svariate criticità di ogni singola azienda con la speranza che il virus abbia perso la sua forza.

Questi percorsi, secondo il documento inoltre dovranno essere individuati secondo tre livelli di valutazione del paziente
1 livello: attraverso una valutazione clinica ed epidemiologica
2 livello: attraverso una diagnostica per immagine di base (eco o rx torace) e laboratorio di base
3 livello: diagnostica di immagine avanzata (tac torace) e test virologici RT-PCR per la ricerca del sars-cov-2 ( tampone) premesso che il 1º livello ed il 2º livello vengono esplicitamente indicati come competenze del dea, più lacunosa invece è l′indicazione su chi debba ottemperare e gestire il 3º livello di valutazione.

La preoccupazione di non trovare letti nei reparti inoltre, comporterà inevitabilmente un imbuto e un assembramento di pti che a causa dei limiti strutturali talvolta diventerà impossibile separare in ambienti diversi con il rischio elevato di contagio.

Un documento confusionario che quasi certamente porterà a ad avere pazienti covid positivi e /o sospetti in agni reparto per liberare il Dea che presto torneranno a riempirsi. Forse bisognerebbe attrezzarsi decicando interi presidi, strutture e aree, trovando soluzioni adeguate per ogni singola azienda con investimento di risorse.

Non ci convince questo modello organizzativo che di fatto lascia nuovamente le aziende fare un po come meglio si può, limitandosi a dare indicazioni abbastanza scontate con indicazioni delle regole e non le soluzioni che come pensiamo non saranno trovate e non saranno sufficientemente adeguate in molti luoghi.

NURSIND PIEMONTE

Eventi


#onoreagliinfermierideceduti


Clicca per ingrandire 12/05/2020
- 12 maggio 2020 -
Giornata Mondiale dell′Infermiere.
#onoreagliinfermierideceduti nella lotta al Covid-19
Oggi, mi sento semplicemente di ONORARE I COLLEGHI DECEDUTI, mentre assicuravano il diritto alla vita al paziente, mentre facevano il proprio dovere assistenziale, mentre si prendevano cura degli ammalati, combattendo un nemico subdolo e senza pietà 'il Coronavirus' , mentre facevate tutto questo con Professionalità ed abnegazione , La VOSTRA VITA È STATA PRESA DALLA MORTE.
il vostro sacrificio rimarrà indelebile in noi, la vostra morte cari COLLEGHI non può essere vana.
Un abbraccio fortissimo a tutti i familiari ed amici dei COLLEGHI DECEDUTI da tutto il mondo infermieristico.
#onoreagliinfermierideceduti
nella lotta al covid-19

Eventi


SETTIMANA DEDICATA AL RISCHIO PER LA SALUTE DEL PAZIENTE


Clicca per ingrandire 22/11/2019
SETTIMANA DEDICATA AL RISCHIO PER LA SALUTE DEL PAZIENTE PER L ASSISTENZA NON EROGATA. Manifesti in tutte le altre città del Piemonte, volantini affissi in tutti i presidi ospedalieri della nostra regione per rivendicare il giusto rapporto paziente infermiere. UN MESSAGGIO ALLA POPOLAZIONE E ALLE ISTITUZIONI

Segreteria


REFERENTI STRUTTURE SUL TERRITORIO CUNEESE


01/09/2019
CONTATTI REFERENTI STRUTTURE SUL TERRITORIO CUNEESE

——————————Aso S.Croce e Carle————————————

Canetti Davide. 329.4058815

Giuliano Barbara 327.4496319

Liberatore Tiziano 347.9301261

Marchesano Silvana 334.9293404

Marchionni Massimo. 320.7238251

Pigoni Stefano 346.7376222



—————————————Aslcn1 ——————————————-

**Struttura Ceva

Canetti Davide 3294058815
D′Alessandro Marcella. 3331437886
Giribone Davide 348.8984253


**Aslcn1 Cuneo territorio

Calabrese Caterina 347.1591086

Pellegrino Mauro 338.2679513

**Struttura Fossano

Perucca Simona 338 4529079

**Struttura Mondovi

Canetti Davide. 329.4058815
Tarditi Federica. 320.6665949 dea
Curti Dogliani Jessica 320.3541604 Ria

**Struttura Saluzzo
Rosso Raymond Roger. 392 3125218 Saluzzo

Canetti Davide. 3294058815

**Struttura Savigliano

Canetti. Davide 3294058815
Mirabella Maria. 346.8601667. Spdc
Forte Loredana. 3391369731. Chirurgia


SIS 118

Calabria Luca 388.4731469


———————————Aslcn2————————————————-

**Struttura Alba

Canetti Davide 329.4058815

Frongia Agnese 328 3621591

Papagni Vincenzo. 3463179532

La Magra Calogero. 3771727688


—————-settore Privato Coop. Amos—————————————-

Canetti Davide 3294058815

Gonzales Simona. 3474427597

Eventi


"sentenza storica del Tribunale del Lavoro di Milano"


Clicca per ingrandire 16/03/2019
Infermieri, il tempo per cambiarsi rientra nell'orario di lavoro, il NurSind: "sentenza storica del Tribunale del Lavoro di Milano"
Tre Infermieri dell'ASST Fatebenefratelli Sacco portano l'azienda in tribunale, e vincono.
A loro andranno riconosciuti, per gli anni pregressi, i compensi "nella misura di 15 minuti di lavoro ordinario al giorno per ogni giorno di effettivo servizio, risultante dai cedolini paga". Una sentenza epocale per la categoria, che ha visto anche un'ulteriore vittoria in Cassazione per un fatto analogo.
Importante vittorie per gli infermieri, che vedono finalmente riconosciuta in tribunale la loro professionalità e soprattutto la loro dignità. Il tema del contendere, questa volta, è il tempo necessario alla vestizione prima di entrare in servizio. Ad esempio, se un infermiere deve prendere servizio in reparto alle 7.30, è evidente che dovrà essere sul luogo di lavoro in anticipo rispetto a questo orario poiché è obbligato a cambiarsi e a indossare tuta e calzature idonee al proprio ruolo. Lo stesso accade anche prima della fine di un turno, quando l'infermiere che smonta deve rendersi disponibile per il passaggio di consegne con il collega che subentra. Ma, purtroppo, diverse dirigenze ospedaliere non hanno riconosciuto quest "tempo tecnico" come orario di lavoro e quindi lo considerano non retribuito. Ma la legge, questa volta, è a fianco degli infermieri.
La sentenza del Tribunale di Milano, sezione Lavoro
Una recentissima sentenza sull'argomento fa giurisprudenza anche a Milano. Tre infermieri dipendenti dell'ASST Fatebenefratelli Sacco, assistiti dall'avvocato Marco Leone Coccett e dalla dottoressa Marta Ottobelli, hanno fatto ricorso contro l'ASST stessa contestando il mancato riconoscimento del c.d. tempo tuta come orario di lavoro per gli anni antecedenti il 2015 (anno in cui è entrato in vigore l'accordo code contrattuali RSU aziendale - OO.SS Comparto). Il Tribunale di Milano Sez. Lavoro ha dato ragione, con la Sentenza n. 116/2019 del 18 gennaio 2019, ai tre richiedenti. Nelle considerazioni finali della sentenza, si legge che: "Gli Infermieri tenuti ad indossare appositi indumenti di lavoro (casacca, pantaloni, maglietta, felpa) deducono che l'accordo aziendale del 17/12/1996 stabiliva che l'orario di lavoro dovesse prevedere, per il personale obbligato ad indossare la divisa aziendale un tempo complessivo di 15 minuti all'inizio e alla fine dell'orario di lavoro, che ciò nonostante questo tempo non era mai stato riconosciuto in termini di retribuzione perché il datore di lavoro non avrebbe consentito le operazioni di vestizione e svestizione durante il turno, che solo successivamente all'accordo siglato nell'ottobre del 2015 la divisa sarebbe stata conteggiata nell'orario di servizio. Gli stessi pertanto chiedono conclusivamente al tribunale l'accertamento e declaratoria del loro diritto ad indossare e dismettere la divisa in orario di lavoro, l'accertamento che per il periodo dal febbraio 2012 al dicembre 2015 il personale turnista ed aggiornata avrebbe diritto ad una fascia di 15 minuti all'interno dell'orario di lavoro per indossare e dismettere la divisa aziendale le pretese dei ricorrenti appaiono integralmente fondate e meritevoli di accoglimento.
Appare pacifico, nel caso di specie, che il personale sanitario ed infermieristico sia da un lato necessariamente tenuto ad indossare una specifica divisa di lavoro, e dall'altro che l′indossamento e la dismissione della divisa debba, per ragioni di sicurezza, necessariamente avvenire nei locali aziendali, nel periodo preparatorio e terminativo del proprio turno di lavoro, non potendo, in applicazione dei principi enunciati dalla suprema corte, rientrare il tempo impiegato dal lavoratore per indossare e dismettere la divisa di lavoro nel normale orario di lavoro contrattuale, là dove lo stesso non contempli espressamente la ricomprensione del tempo occorrente alle versioni preliminari nell'ordinario turno di lavoro". Quindi, il Tribunale si esprime sulla retribuzione mancata:
"La circostanza è confermata per il periodo successivo a quello oggetto di causa dall'Accordo cd Code Contrattuali del 26/10/2015, entrato regime a partire dal 09/12/2015 per i lavoratori turnisti e dal 04/01/2016 per i lavoratori a giornata, nel quale si prevede espressamente, per i lavoratori interessati, tra cui gli odierni ricorrenti, un tempo ulteriore di otto minuti per indossare la divisa di lavoro ed un tempo di sette minuti per dismettere gli indumenti da lavoro, oltre ad un ulteriore tempo stabilito in 15 minuti per effettuare il passaggio di consegne. L′evidente contraddittorietà delle risultanze istruttorie, e l′impossibilità di addivenire alla certa e condivisa ricostruzione di una prassi organizzativa, in virtù della quale agli operatori oggi ricorrenti fosse consentito di svolgere le operazioni di indossamento e svestizione nell′ambito dell′orario di lavoro, determina la fondatezza delle pretese attoree ed il riconoscimento del cd tempo divisa quale orario di lavoro utile ai fini retributivi, nella misura di 15 minuti di lavoro ordinario al giorno per ogni giorno di effettivo servizio, risultante dai cedolini paga in atti".
Questo ricorso pilota sul cosiddetto “tempo divisa” è stato sostenuto dalla Segreteria Territoriale NurSind di Milano: una vittoria, quindi, anche per NurSind prima e unica sigla sindacale ad aver ottenuto un simile risultato.
I precedenti
Risale a poche settimane fa, inoltre, la sentenza della Corte di Cassazione Sez. Lav., 11 febbraio 2019, n. 3901 che ha ribaltato il verdetto precedentemente emesso dalla Corte d′Appello di Perugia. La Corte d'Appello aveva rigettato la domanda di cinque infermieri assunti presso il locale Ospedale, che avevano domandato la condanna dell′Ausl della Regione Umbria al pagamento del compenso a titolo di indennità per lavoro straordinario, per il tempo occorrente per la vestizione. Si tratta di 15 minuti rispetto all′inizio del turno e di 15 minuti per il passaggio di consegne a fine turno. La Corte di Cassazione si è espressa definitivamente in tutt'altro modo, rovesciando il verdetto con questa motivazione: "Violazione e falsa ed errata applicazione della direttiva CEE 23/11/93 nn. 93/104 nonché del D.Lgs. 8 aprile 2003, n. 66 di attuazione della predetta direttiva. Difetto di motivazione su punti essenziali della controversia. Travisamento ed illogicità". In particolare, in base all′art. 1, comma 2 lettera a) del D.Lsg. n. 66/2003 è precisato che costituisce orario di lavoro “qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell′esercizio della sua attività o delle sue funzioni”.
Evidentemente, il tempo/divisa come tempo/lavoro è un fatto sempre più condiviso. Lo contempla finalmente anche il CCNL Comparto Sanità firmato il 21 maggio 2018 , ai comma 11 e 12 dell'Art. 27. Il comma 11 recita: "Nei casi in cui gli operatori del ruolo sanitario e quelli appartenenti a profili del ruolo tecnico addetti all′assistenza, debbano indossare apposite divise per lo svolgimento della prestazione e le operazioni di vestizione e svestizione, per ragioni di igiene e sicurezza, debbano avvenire all′interno della sede di lavoro, l′orario di lavoro riconosciuto ricomprende fino a 10 minuti complessivi destinati a tali attività, tra entrata e uscita, purché risultanti dalle timbrature effettuate, fatti salvi gli accordi di miglior favore in essere". Il 12 specifica che "Nelle unità operative che garantiscono la continuità assistenziale sulle 24 ore, ove sia necessario un passaggio di consegne, agli operatori sanitari sono riconosciuti fino ad un massimo di 15 minuti complessivi tra vestizione, svestizione e passaggi di consegne, purché risultanti dalle timbrature effettuate, fatti salvi gli accordi di miglior favore in essere".
Link

Eventi


NurSind Asti: “Maggiori risorse sul territorio per evitare il sovraffollamento dei Pronto Soccorso


Clicca per ingrandire 10/03/2019
Investire maggiori risorse sul territorio per ridurre il tasso di ospedalizzazione.
È questa la via indicata da NurSind Asti, sindacato delle professioni infermieristiche, per ridurre le cronicità ed evitare che queste si trasformino in acuzie da gestire in Pronto Soccorso.
“L′Azienda Sanitaria a gennaio 2019 – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale Nursind – ha messo in atto un piano di sovraffollamento del Pronto Soccorso dell′Ospedale Cardinal Massaia inserendo un ottavo infermiere in turno (che ci auguriamo venga mantenuto d′ora in avanti), investendo risorse economiche nei vari reparti e trasformando circa 15 posti letto nei reparti chirurgici per dare sfogo ai ricoveri”.
Nonostante lo sforzo aziendale, però, personale e pazienti si trovano costretti a convivere col periodico sovraffollamento del Pronto Soccorso.
Investire maggiori risorse sul territorio per ridurre il tasso di ospedalizzazione.
È questa la via indicata da NurSind Asti, sindacato delle professioni infermieristiche, per ridurre le cronicità ed evitare che queste si trasformino in acuzie da gestire in Pronto Soccorso.

Nella foto, Gabriele Montana
“L′Azienda Sanitaria a gennaio 2019 – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale Nursind – ha messo in atto un piano di sovraffollamento del Pronto Soccorso dell′Ospedale Cardinal Massaia inserendo un ottavo infermiere in turno (che ci auguriamo venga mantenuto d′ora in avanti), investendo risorse economiche nei vari reparti e trasformando circa 15 posti letto nei reparti chirurgici per dare sfogo ai ricoveri”.
Nonostante lo sforzo aziendale, però, personale e pazienti si trovano costretti a convivere col periodico sovraffollamento del Pronto Soccorso.
“Questa situazione – prosegue Montana – è frutto dell′elevato numero degli accessi ospedalieri, situazione aggravata dalla delibera regionale 1/600 che ha tagliato trasversalmente in Piemonte posti letto, servizi e punti di primo intervento”.
Secondo il programma regionale, parallelamente all′attuazione della dgr 1/600, sarebbe dovuto partire un piano legato alla gestione delle acuzie e alle case della salute, progetto che ad oggi è stato avviato a singhiozzo e in maniera incompleta.
“In questo momento – dice il segretario NurSind di Asti – il piano territoriale sul territorio astigiano dispone di pochissime risorse, che sono sicuramente insufficienti per attuare un servizio al domicilio destinato soprattutto ai pazienti più anziani. L′obiettivo dovrebbe essere quello di evitare che le cronicità si trasformino in acuzie da curare in Pronto Soccorso, ma con i numeri attuali non si va da nessuna parte. Come Nursind – prosegue Montana – chiediamo quindi che vengano incrementate le risorse destinate (anche) al piano territoriale, affinché possa finalmente partire un progetto a medio-lungo termine di gestione delle cronicità al domicilio”.
Ma non è tutto. Per l′ennesima volta Nursind ribadisce come il solo Pronto Soccorso del Cardinal Massaia e il Punto di Primo Intervento di Nizza Monferrato non siano sufficienti per un bacino d′utenza di 300mila utenti, ancor di più se confrontato con la situazione alessandrina, dove sono ben 5 i punti di primo intervento per 600mila abitanti.
Servono decine di infermieri (anche) sul territorio, che il sindacato Nursind si augura possano arrivare dal prossimo concorso per dare forza ai progetti di domiciliarità tanto attesi e ai Progetti di Infermieristica di Iniziativa e delle Cronicità già attivati presso le Case della Salute di Canelli, Nizza Monferrato, San Damiano e Villafranca e presso le Sedi di Bubbio, di Montemagno e di Viarigi, estendendolo a tutte le Sedi territoriali distrettuali.
La Sanità astigiana ha bisogno anche di assunzioni medici, ma al momento nonostante la volontà di assumerli quest′ultimi scarseggiano.
“Gestire le criticità al domicilio – conclude Montana – vuol dire ridurre gli accessi in ospedale, alleggerendo il lavoro dei punti di primo soccorso ed evitando il rischio di sovraffollamento, situazione che ancora oggi, e troppo spesso, si verifica mettendo a rischio il lavoro dei professionisti sanitari”.

Eventi


Richiesta tessera Nursind


Clicca per ingrandire 20/01/2019
SEI IN POSSESSO DELLA TESSERA NURSIND?
Se per una qualsiasi ragione ne sei sprovvisto
Manda una mail alla seguente casella
cuneo@nursind.it

Eventi


Buste paga leggere sotto l’albero di Natale degli Infermieri del Aslcn1


Clicca per ingrandire 28/12/2018
“Quest′anno sotto l′albero di Natale, gli infermieri della Asl Cuneo 1, troveranno una busta paga leggera”, è quanto dichiara Davide Canetti, Segretario territoriale NurSind Cuneo.
Ai lavoratori del Comparto Sanità verrà “sequestrata” la parte accessoria dello stipendio e questo per un accordo stipulato da di CGIL, CISL, UIL e Nursing Up in Rsu.
Il “Sequestro della parte accessoria” è stato sancito per poter garantire il passaggio di fascia a pochi dipendenti.
“Una decisione grave quella concordata, un′ingiustizia che comporterà una perdita di almeno 300 euro dalla busta paga di ogni dipendente che non prenderà nemmeno l′incremento previsto per il passaggio di fascia, previsto per pochi”- continua – “Ringraziamo ancora una volta gli RSU CGIL, CISL, UIL e Nursing Up di questo regalo natalizio e ci domandiamo perché altre figure come gli amministrativi non vengono mai penalizzati così come da accordo del 16/11/18 “
Il link con gli accordi

Eventi


Obbligo assicurativo per gli infermieri


Clicca per ingrandire 20/12/2018
Scopri i vantaggi della Convenzione riservata ad Infermieri, Ostetriche e Coordinatori iscritti Nursind, inclusa nella quota d'iscrizione, la più bassa del comparto!

Eventi


RIAPRIAMO LA QUESTIONE INFERMIERISTICA


Clicca per ingrandire 20/11/2018
E′ con questo slogan che inizia la campagna di mobilitazione degli infermieri .
Fino ad oggi, solo il grande senso di responsabilità della categoria che si accolla da tempo i rischi di un assistenza insufficiente ai bisogni dei cittadini ricoverati e si vede continuamente negare diritti contrattuali, sta permettendo di fare fronte alla grave carenza di personale, peggiorata dal lungo tempo di mancate assunzioni e dal lungo periodo di blocco del Turn Over.
E′ancor più grave la completa mancanza di qualsiasi programmazione e strategia di fronte ad una categoria che sta diventando vecchia. Quasi 50 anni la media della categoria infermieristica. Il 25% di questi ha una limitazione funzionale provocata spesso dal proprio lavoro. Nessun passaggio di sapere e di esperienze tra generazioni.
Straordinari, riposi saltati, ferie non godute, periodi di riposo non garantiti non possono e non devono più bastare a colmare la sufficienza con la quale la nostra politica cerca di porre rimedio a questa problematica.
La tutela della salute del cittadino và di pari passo con la tutela delle condizioni di lavoro degli infermieri e di chi si occupa di assistenza.
Manca sempre il tempo per riunirsi, per parlare, per condividere e analizzare. Manca sempre il tempo per pianificare. controllare valutare. Manca sempre il tempo per confrontarsi e aggiornarsi. Manca sempre il tempo per pensare e ragionare.
Con queste difficoltà l ‘infermiere ogni giorno combatte la sua battaglia di civiltà nelle corsie degli ospedali piemontesi, pagandone le conseguenze in prima persona, difficoltà che inevitabilmente si ripercuotono sui bisogni di salute e di assistenza di chi le cure le riceve.
Nella condizioni attuali è impossibile poter metter in atto in maniera completa le nostre competenze, le nostre conoscenze e le nostre abilità assicurando così al paziente una assistenza sicura e adeguata.
Il Piemonte ha di certo delle eccellenze ma la sanità di tutti i giorni è un'altra cosa.
La Regione ha dichiarato più volte sugli organi di stampa centinaia di assunzioni che se confrontati alle cessazioni di questi anni rappresentano un inerzia.
La misura è colma, i rischi aumentano. Chi governa la Sanità Regionale e le Aziende Piemontesi dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche metterà a disposizione degli infermieri piemontesi una piattaforma su www.nursindpiemonte.it per segnalare situazioni a rischio per l′assistenza e violazioni contrattuali.
Rappresenteremo in tutte le sedi le violazioni che raccoglieremo e le situazioni a rischio che ci saranno segnalate, nelle sedi istituzionali. nelle procure e nelle aule di tribunale se sarà il caso.
Avvieremo iniziative pubbliche di sensibilizzazione dei cittadini della problematica che riguarda anche e soprattutto loro.

Servizi

Edicola

Siti Provinciali Piemonte Nursind Asti - Sito Ufficiale Segreteria Provinciale